Nella millenaria storia egizia, i riti funerari godettero sempre di grande importanza, ed il corredo funebre, dapprima relativamente povero, si andò via via arricchendo fino ad arrivare ai favolosi tesori della XVIII Dinastia. Anche la conservazione del corpo, subì una graduale evoluzione.

L e prime mummie, risalenti al periodo neolitico e pre dinastico, subivano una mummificazione per così dire naturale, senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Il corpo veniva adagiato in una tomba circolare, direttamente a contatto con la terra, ed in posizione fetale. Il clima secco ed arido, portava ad una progressiva disidratazione del corpo, portando ad una preservazione delle parti ossee, muscolari e dei capelli. Non si era ancora sviluppato il concetto che il corpo non dovesse decomporsi, ed il problema infatti si proporrà quando questi non verrà più adagiato nella terra, ma deposto in un sarcofago. La credenza che l’anima ba potesse ritornare nel corpo che gli apparteneva, ogni volta che lo desiderasse, portò alle mirabolanti tecniche di imbalsamazione dei corpi, bendati e collocati nei sarcofagi. Quelli più antichi a noi conosciuti, erano in pietra granitica di forma rettangolare, con un coperchio piatto. Questi rappresentava il Cielo, mente la base rappresentava la Terra, ed i 4 lati, i 4 punti cardinali.I sarcofagi dell’Antico Regno, appaiono voluminosi e molto pesanti, ma scarsamente decorati. Erano localizzati in profondità nelle mastabe, a circa venti metri dal suolo, parallelamente alla porta di ingresso, con il tunnel di accesso ricoperto di pietre, mentre nelle piramidi, alcuni sarcofagi appaiono troppo voluminosi per poter spiegare un loro posizionamento attraversano i corridoi a piramide conclusa, ed infatti per la Grande Piramide di Cheope, è probabile che lo stesso sia stato posizionato dall’esterno a edificio in costruzione e probabilmente con il faraone ancora vivente. Le complicate tecniche costruttive delle piramidi a V rovesciata, vengono sostituite nella V Dinastia, da costruzioni non altrettanto all’altezza, tanto che al giorno d’oggi sono praticamente ridotte ad un cumulo di rovine, ma è proprio in quest’epoca che le tombe incominciano ad essere finemente decorate. Nel Medio Regno, i sarcofagi sono accuratamente rifiniti, anche se permane ancora la tradizionale forma rettangolare con base e coperchio. Il corpo del defunto è coricato sul fianco sinistro, rivolto ad Oriente dove nasce il Sole e può “guardare fuori”, attraverso due occhi dipinti sul lato. Le iscrizioni vanno pertanto dal Nord ove è localizzato il capo, a Sud verso i piedi. Normalmente queste rappresentano invocazioni di offerte ad Osiride, dio dell’Oltretomba. Un altro dio frequentemente invocato è Anubi e sia Anubi che Osiride, verranno chiamati i Kentimentiu, ovvero i primi tra gli Occidentali, con riferimento alle tombe rivolte a Ovest. Nel Nuovo Regno il sarcofago assume le conosciute forme antropomorfe, che hanno reso celebri le mummie in essi collocati. E’ generalmente in legno, molto rifinito e con la testa che raffigura il volto del defunto, avvolta nel copricapo nemes. Tipica la disposizione a “matrioska”, con la presenza di quattro, cinque coperchi, prima di raggiungere la mummia. Le piramidi sono da tempo abbandonate, perché si troverà molto più economico e pratico, costruire le tombe nel tufo facilmente scavabile, della Valle de Re e delle Regine di fronte a Tebe (Luxor).