Il web cancella l’idea di centro e periferia. Abbatte le distanze, apre alla partecipazione e ci fa sentire tutti partecipi e cittadini del mondo. Ma quanto prevalga la moda sulla consapevolezza, quanto lo slogan sul ragionamento è una questione che resta aperta. Anzi. A vedere queste immagini di Brescia che protesta per Floyd ti viene un sorriso amaro. Nessuno se ne frega di formare informare i nostri giovani. Il dialogo tra persone e parti sociali diverse non si fa concedendo piazze a la qualunque. In nome di un George Floyd vittima di una polizia americana che spesso commette eccessi e intollerabili violenze. Ma contestualizzare su chi fosse Floyd e sul nostro paese dove all’estremo la polizia penitenziaria è accusata di torture e razzismo…. non ci sono parole. Le immagini parlano chiaro. Sono volgari. Da provinciali che parlano di cose che non conosco. Piene di pregiudizio finanche ideologico. Peccato. Qui abbiamo tanti giovani di colore nati lontano o da genitori venuti da lontano ma che sono cresciuti qui. Nelle nostre scuole. E saprebbero starci vicino col loro carico di umanità e di sensibilità che assieme alla nostra, nel dialogo e nel rispetto della legge e della cultura della vita è l’antidoto migliore per costruire una società sana. Occasione sprecata dunque e tentativo di aprire una ferita “razziale” che speriamo fallisca.

 

A cura di Massimo Lucidi