Questa canzone come ha spiegato Cremonini, è un flusso di coscienza personale, mi è esplosa tra le mani come una detonazione ininterrotta dall’inizio alla fine del brano.
L’imbarazzo di una supplica, il timore di mostrarsi fragili, un cane che diventa più un compagno, sono alcuni dei segni strategicidi questo brano è porta a riflessioni universali. Come dice lo stesso Cremonini, riflettere “contraddizioni di un’epoca in cui la legittima ricerca di sicurezza e di benessere personale coincide con la paura e la sfiducia nel prossimo” Utilizza i temi della maschera ,della solitudine, dell’inadeguatezza di un uomo schiacciato dall’ ostentazione di sè imposta dal copione della società.
Riflessioni sulla società post-moderna
“Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliano i rigori”, recita uno dei versi più amati della canzone. “L’origine di questa intuizione è il mutismo generazionale che ci vede impacciato nel compiere il gesto più eroico: ammettere di non essere invincibili.”
Con Nessuno vuole essere Robin, Cesare Cremonini parla dei rapporti di coppia ,evidenziando il paradosso di un’epoca post-moderna. “Ancora sorprendente rispetto al passato, ma priva di straordinarietà nella routine del racconto quotidiano sui social network.”