Un appello a tutti i sindaci della provincia per richiedere un incisivo taglio ai tributi e l’affidamento diretto e a “chilometro zero” degli appalti alle imprese locali di costruzioni per un settore che ha pagato più degli altri il lockdown e che fa i conti con una ripresa appesa ad un filo. Stiamo parlando del settore delle costruzioni e più in generale del “settore casa”. «Un appello rivolto ai sindaci per chiedere di intervenire con uno sgravio delle imposte alle imprese e il coinvolgimento diretto nella ripresa degli appalti pubblici, sostenendo quanto più possibile gli interventi dei privati che possono cogliere le opportunità rappresentate dal bonus del 110% che sono enormi, come rappresentato dallo studio realizzato dal nostro Osservatorio – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue – non c’è tempo da perdere: si tratta di un’opportunità incredibile che deve trovare conferma ora nella sua stabilizzazione almeno sino a tutto il 2022 come abbiamo sollecitato, ma che deve essere semplificata nei meccanismi per non incappare l’onda positiva, o ancora peggio scoraggiare le imprese che si trovano già in balia di una burocrazia senza eguali. Le imprese artigiane del comparto casa della nostra provincia, colpite da una crisi che non ha precedenti negli ultimi 25 anni sono ad un bivio: o ripartono immediatamente, sostenuta anche dalle singole comunità locali, oppure sono destinate ad una crisi senza fine». Stiamo parlando di un totale di 12.610 imprese artigiane nella sola provincia di Brescia e 20.527 addetti e che da inizio anno ha visto chiudere nel solo primo trimestre 2020, dunque non considerando gli scorsi mesi di lockdown di aprile e maggio, ben 322 imprese delle costruzioni.
L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha recentemente calcolato gli effetti della leva del bonus ristrutturazioni del 110% incluso nel recente DL Rilancio. Solo gli interventi sostenuti da ecobonus in Lombardia nel 2018 sono stati 80 mila per 785 milioni di investimenti: 97,6 milioni dei quali per la sola provincia di Brescia, di cui quasi il 40% nell’ambito dei serramenti, il 25% nell’ambito dell’installazione e la restante quota nell’edilizia. Un intervento su due ha riguardato edifici costruiti prima del 1970: in provincia di Brescia quasi 85 mila edifici sono stati costruiti prima del 1969 e oltre la metà dei 230mila edifici residenziali è stato edificato prima del 1980. Ora, secondo i dati della relazione tecnica al provvedimento il bonus del 110% mobiliterà risorse per 14 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 2,3 miliardi di euro per tutta l’Italia. «Riponiamo infine nelle amministrazioni grandi aspettative anche per l’utilizzo dei 50 milioni che Regione Lombardia ha destinato agli Enti locali di Brescia per i lavori pubblici cantierabili da subito, con l’auspicio che venga considerato il principio dell’affidamento dei lavori a “chilometro zero” e nello sblocco dei principali interventi pubblici: strade, scuole, viadotti, impianti sportivi, manutenzioni, prevenzione del dissesto idrogeologico e tutte le altre opere necessarie devono essere il volano per creare ricchezza e lavoro per una territorio che ha tanto sofferto in questi mesi» conclude il presidente Massetti.
Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia orientale