Brescia – Lo sport ce l’ha nel nome e nel DNA, fin dalla sua fondazione datata 2009, ma oltre a tennis in carrozzina, paraciclismo, badminton e altre discipline, nell’impegno sociale di Active Sport c’è molto di più. In particolare il lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, il preziosissimo sportello d’ascolto e il progetto sport therapy in Domus Salutis, che aiuta i degenti a riavvicinarsi allo sport già durante il periodo di riabilitazione. Attività che fra 2020 e 2021 hanno subito un notevole rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria, ma stanno gradualmente recuperando la frequenza pre-pandemia. “Seppur fra restrizioni e difficoltà varie – spiega Maurizio Antonini, socio fondatore di Active e anima dei progetti sociali – siamo tornati nelle scuole già da qualche mese, e con gli ultimi incontri che terremo a maggio chiuderemo a quota dodici interventi, fra elementari, medie e superiori. Un bel ritmo, dopo quasi due anni di stop”. La novità del 2022 riguarda un nuovo progetto promosso nelle scuole primarie, chiamato “Immedesimarsi”, grazie al quale il team di Active Sport cerca di far rivivere ai ragazzini certe esperienze riconducibili a vari tipi di disabilità, fino a fargli praticare alcuni sport seduti su una carrozzina. “Con i bambini – continua Antonini – non basta parlare: è importante che possano toccare con mano certe situazioni. I due incontri svolti quest’anno sono stati un successo e la sensibilità dei più piccoli ci ha davvero sorpreso. Cercheremo di portare avanti e sviluppare questo progetto il più possibile, perché lo riteniamo particolarmente valido”.
“Devo ringraziare di cuore tutte le persone che si impegnano in queste attività – prosegue Antonini –, nelle quali cerchiamo di coinvolgere soprattutto chi non è più attivo dal punto di vista sportivo, così che anche loro possano dare il proprio apporto all’associazione. Quello che fanno non è facile, perché a ogni incontro devono mettere sul tavolo le emozioni di ciò che gli è successo, andando a rivivere il proprio passato”. Sempre nelle scuole prosegue anche lo storico “Indietro non si torna”, progetto di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale che Active porta avanti da tantissimi anni. “È molto importante – dice ancora il responsabile –, sia per educare i ragazzi al rispetto del codice della strada, sia per far capire che in determinate situazioni non si deve guardare a ciò che non si può più fare, bensì a ciò che ancora si può fare”. Lo stesso messaggio che è alla base delle attività presso la Domus Salutis, le più limitate dal Covid, dato che – per mesi e mesi – gli incontri in presenza sono stati sospesi. “L’ostacolo di dover svolgere il tutto da remoto – ha detto ancora Antonini – è stato enorme, e la situazione ha aggravato ulteriormente le difficoltà emotive di chi si trova impegnato in un percorso riabilitativo. A noi è stata tolta la possibilità di trasmettergli da subito l’idea di un ritorno all’attività sportiva e instaurare dei rapporti coi pazienti è diventato molto più complesso. Ma non ci arrendiamo: pur con tanti interrogativi, qualcosa si muove. Dobbiamo tenere duro ancora un po’, per essere pronti per ripartire a pieno regime quando la situazione tornerà definitivamente alla normalità”.