da bsupmag | Giu 4, 2020 | Attualità, Economia, Food
ZAIA: “RIAPERTURA MANIFESTAZIONI PER TORNARE FORTI E COMPETITIVI COME PRIMA. NON SARÀ UNA PASSEGGIATA, MA POSSIAMO FARCELA”
FIERE ASSET DA 60 MILIARDI L’ANNO PER LE PMI, ASSICURARE LIQUIDITÀ PER RILANCIO MADE IN ITALY
(Verona, 3 giugno 2020). «Oggi si celebra la Giornata mondiale delle fiere a padiglioni ancora chiusi. All’emergenza fa seguito un’incertezza sulla ripartenza che è in forte contrasto con la nostra consapevolezza di poter essere decisivi per l’export delle piccole e medie imprese italiane. Una centralità riconosciuta prima dai presidenti delle tre regioni (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) – che assieme sommano il 75% delle manifestazioni internazionali italiane – e ora anche nel dl Liquidità, in corso di approvazione, che finalmente sancisce la funzione strategica del sistema fieristico per i mercati del made in Italy. Ma ad oggi, mentre riparte il calcio, riaprono ombrelloni, musei e i parchi di divertimento, non sappiamo quando potremo riattivare la nostra forza propulsiva a sostegno del Paese. Contiamo che i tempi della riapertura delle attività fieristiche siano definiti al più presto».
Lo ha detto, oggi in occasione della Giornata mondiale delle Fiere indetta da Ufi (Global association for the exhibition industry), il presidente di Veronafieree vicepresidente di Aefi Maurizio Danese. «Verona, il Veneto e l’intero Paese – ha proseguito il presidente – hanno il diritto di sapere se i comparti produttivi espressi da Veronafiere, ma anche dagli altri poli espositivi, possano da subito continuare a essere rappresentati sul mercato nazionale e su quelli internazionali».
«La riapertura dei padiglioni – ha sottolineato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – sarà il segnale forte del superamento dell’emergenza e soprattutto della necessaria ripartenza del mondo produttivo. Le fiere sono un asset strategico per la promozione del made in Italy sui mercati internazionali e una leva fondamentale per la competitività delle pmi italiane. Gli appuntamenti promossi dai nostri poli fieristici si sono affermati a livello globale come vetrine di straordinario valore promozionale ed economico per il nostro territorio, anche in termini di indotto con un fortissimo richiamo di milioni di persone. Non guardiamo ora a quello che è stato, pensiamo piuttosto a quello che sarà e trasformiamolo in rilancio, perché non mancano certo volontà, capacità e voglia di riproporre orgogliosamente il meglio della nostra industria e delle nostre eccellenze. Non sarà una passeggiata, ma le nostre fiere possono tornare a essere forti e competitive come prima».
Secondo le stime, il lockdown fieristico ha determinato la cancellazione o rinvio degli eventi programmati nel primo semestre del 2020, con un danno per le sole realtà fieristiche delle tre regioni di circa 700 milioni di euro più l’indotto. Veronafiere, primo organizzatore in Italia per manifestazioni dirette e di proprietà, è stata costretta a cancellare o riprogrammare oltre 20 eventi, con un danno che impatterà nell’ordine del 50% sul fatturato 2020. Un deficit che si rifletterà anche sulla città scaligera, che ogni anno beneficia dell’indotto fieristico per un valore di circa 1 miliardo di euro, e sui settori del made in Italy rappresentati da Veronafiere, per cui il danno è ancora maggiore.
Per il direttore generale della Spa, Giovanni Mantovani: «Veronafiere è pronta a ripartire; in questi mesi abbiamo ridisegnato strategie e strumenti per assicurare il business ai nostri comparti produttivi. Ora servono risposte dal Governo: la certezza della data di riapertura, l’approvazione dei protocolli presentati congiuntamente con i principali player del settore, un sostegno adeguato per evitare un pericoloso avvitamento finanziario. Ma soprattutto va dato seguito al lavoro compiuto da diversi parlamentari che in questi mesi hanno posto all’attenzione del Governo la nostra funzione strategica per il sistema Paese. Solo partendo da questo assunto si potrà parlare di rilancio: sarà necessaria una visione nuova e una tempestiva capacità di elaborare percorsi di internazionalizzazione a trazione fieristica, con una presenza diretta on e off line nei mercati esteri condivisa e pianificata assieme alle istituzioni».
Secondo Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), sono circa 1.000 le manifestazioni fieristiche organizzate dal settore ogni anno (oltre 200 le internazionali e 89 quelle organizzate all’estero). È pari a circa 60 miliardi di euro il volume d’affari annuale generato dalle 200mila imprese italiane espositrici e dai 20 milioni di operatori provenienti dall’Italia e da tutti i paesi del mondo. Il 50% delle esportazioni nasce da contatti originati dalla partecipazione alle manifestazioni fieristiche.
A livello globale, evidenzia Ufi, il valore degli affari generati dalle fiere per i settori di riferimento è di 251 miliardi di euro l’anno, per un ritorno sugli investimenti di 8 euro per ogni euro investito.
Comunicato stampa Verona Fiere
da bsupmag | Giu 1, 2020 | Arte, Attualità, Economia, Food, Magazine, Moda, Salute & Benessere, Sport, Tendenze, Viaggi
Brescia rinasce dopo il Covid. Più consapevole e digitale. La movida torna ma regolata. Il suo giornale patinato, glamour di costume, Brescia Up festeggia il primo compleanno digitale. Diventa digitale. Certo ci manca il calore e il clamore di quelle feste di compleanno targate Brescia UP, che restano nella memoria e nel cuore di tanti di noi. E ve ne regaliamo gli scatti più belli. Ma non è migliore una società più consapevole e digitale? Più sostenibile e partecipata? Io penso proprio di si. Stiamo costruendo un futuro più bello. E torneremo ad abbracciarci. Ne abbiamo bisogno. E basta con la continua litania del #nullasaràcomeprima. #saràsempremegliodiprima. Ne siamo convinti. È la storia dell’umanità. E la nostra città bella e laboriosa che si scopre sempre più resiliente e accogliente dovrà essere leader nella produzione sostenibile e nella cultura digitale. Noi crediamo nella cultura della Bellezza che per Brescia deve sempre più affermarsi nella qualità della vita e dell’offerta turistica per il rispetto e la valorizzazione della nostra storia e offrire un futuro carico di opportunità e speranza.
Un passaggio merita un approfondimento. Brescia UP diventa giornale digitale. La produzione di contenuti originali a favore di imprese e marchi è la sfida sull’innovazione che il sistema Brescia deve vincere. Quante volte abbiamo sentito “la pubblicità a me non serve”. Quante volte non facciamo domande quando non capiamo qualcosa. Sono momenti sbagliati. Prendete appunti. La pubblicità o meglio comunicate serve. A tutti. Sempre e sempre di più. Il problema è comunicare cosa. Contenuti di qualità. Non aprire la bocca per dire fandonie, fake news, dietrologie, cospirazioni. Ma fatti. Che profumino di scienza e di storia. Di Vita e di Speranza. A far prendere aria alla bocca sono bravo tutti. Ma fare contenuti di qualità, originali, interessanti è la sfida. E Brescia Up ci sta. E ci vuole stare con tutta l’offerta digitale e gli eventi che siamo capaci di suggerirvi. È questa l’offerta che muoviamo a favore del sistema Brescia.
A cura di Massimo Lucidi
da bsupmag | Giu 1, 2020 | Arte, Attualità, Salute & Benessere, Sport
I motoscafisti del Consorzio Motoscafisti di Sirmione regalano un tour in barca di 30’ ai residenti del paese.
Sirmione 30 maggio 2020 – Dopo oltre due mesi di quarantena è giunto il tempo di riscoprire le bellezze del Lago di Garda e di Sirmione. Il Consorzio Motoscafisti del paese invita i residenti sirmionesi a bordo delle proprie imbarcazioni – sanificate e attrezzate secondo le disposizioni vigenti – con una piacevole iniziativa completamente gratuita.
I cittadini avranno la possibilità di prenotare un tour in barca di circa 30 minuti intorno al centro storico, per rivivere le bellezze del Castello Scaligero, godere della vista delle Grotte di Catullo, della Villa di Maria Callas, di Aquaria, di Villa Bolla, scoprire la sorgente di acqua termale e il parco di Villa Cortine.
L’iniziativa sarà attiva nelle giornate del 3 – 4 – 5 giugno 2020 con tre tour ogni giorno in partenza dal molo di #SirmioneBoats, presso il Piazzale Porto di Sirmione, davanti al Castello Scaligero.
Orari:
1° escursione: ore 17:00
2° escursione: ore 17:45
3° escursione: ore 18:30
I cittadini dovranno semplicemente (e obbligatoriamente) prenotare il proprio tour all’orario prescelto, entro martedì 2 giugno, inviando un messaggio via whatsapp al numero 338.8082029 e indicando nome e numero di partecipanti.
L’offerta è riservata ai soli residenti del comune di Sirmione ai quali verrà chiesto di esibire la carta d’identità.
da bsupmag | Mag 31, 2020 | Attualità
Arnaldo Caruso, a Brescia grandi passi avanti della ricerca italiana sul coronavirus
Il coronavirus si depotenzia? Lo scienziato, presidente dei Virologi italiani, Ordinario all’Università e direttore della Microbiologia agli Spedali Civili, è ottimista dopo l’isolamento di una variante meno aggressiva.
di Roberto Messina
In questi ultimi difficili mesi (come negli altri) Arnaldo Caruso, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Brescia, direttore del reparto di Microbiologia degli Spedali Civili di Brescia, scienziato, ricercatore e presidente della Società Italiana di Virologia (insomma, una vera autorità del campo) è rimasto fedele a sé stesso: uno scienziato “galileiano”, uno studioso, un medico equilibrato e “misurato” che parla solo e sempre a proposito, che “dice quando sa”, non tendendo mai a pronosticare, a indovinare, a vaticinare, ma appunto a esprimere quello che i fatti, la scienza, la sperimentazione, il metodo, le “prove”, gli evidenziano.
Non per voler male a nessuno, ma di “profezie” avventate, ipotesi e scenari orwelliani (e credo molti siano concordi con ciò) in questo tempo ce ne hanno messi davanti, fatti sentire (e subire), tanti, troppi. La conquista della visibilità mediatica, si sa, può talvolta fare brutti scherzi. E succede che si possano smarrire misura, approfondimento, consapevolezza, fondatezza. La “diretta”, può allora diventare aun ring: per imporre la forza verbale, o al contrario, per finire dritti al tappeto.
Arnaldo Caruso, che pure nella sua qualità di Presidente dei Virologi italiani avremmo potuto vedere ogni giorno discettare in tv, ha invece scelto di parlare poco. E non per essere anti-allarmista e anti-catastrofista (com’è), ma per intervenire solo quando chiamato e necessario. E infatti, è andato sullo schermo, tirato in ballo solo per le grandi questioni, e per spiegare le ultime eclatanti evidenze dei suoi studi.
Nel generalmente incredulo avvio della pandemia, quando si era tutti scettici sulla necessità di “chiudere”, Caruso è stato tra i primi ad invitare, invece e decisamente, a non abbassare la guardia, al fine di evitare sicuri contagi e l’aumento esponenziale della curva infettiva. Poi, tra i primi ad aver indicato la necessità di misure di contenimento allargate a tutt’Italia, per combattere una sfida senza precedenti. Tra i primi ad aver isolato il virus. Ad aver parlato di una probabile attenuazione del ceppo virale con l’estate. Ad aver indicato il limitare la socialità, come il metodo più efficace. Addirittura tra i primi ad aver parlato di pandemia, anticipando la ritardata dichiarazione della stessa Oms. Infine, tra i primi ad aver “avvertito” sui lunghi tempi necessari per un vaccino, con la necessità di puntare presto e veloci su farmaci antivirali da perfezionare per lo specifico. Arnaldo Caruso, ha detto e spiegato tante cose importanti: ma come accennato, alla sua maniera, con misura, cautela e sostanziali prove alla mano…
Ora la sua “popolarità” (suo malgrado, malgrado la sua riservatezza) ha subìto una brusca accelerata ed è sui giornali di mezzo mondo da quando ha presentato le prove che il virus ha ridotto la sua capacità di trasmissione e contagio. Insieme ai ricercatori del suo laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili e quelli dell’Ateneo bresciano, ha infatti isolato una variante estremamente meno potente di Sars-Cov-2: “I ceppi virali che abbiamo studiato, isolato e sequenziato – ci ha spiegato il prof. Caruso raggiunto al telefono a Brescia – sono in grado di sterminare le cellule bersaglio in due, tre giorni. La variante, invece, di giorni ne impiega sei, esattamente il doppio. Ne abbiamo voluto parlare prima della pubblicazione dello studio, per lanciare un messaggio di speranza, anche in vista di una probabile recrudescenza del Sars-Cov-2 in autunno, quando comunque avremo a che fare con varianti virali più attenuate”.
Il virus non sembrerebbe, dunque, come si sente dire da più parti, “diventato più buono”. Avrebbe “solo” (ma non è poco) ridotto la sua forza contagiosa, mutando come corpuscolo meno potente. I tamponi degli ultimi giorni hanno fatto registrare più bassa carica virale, ma non si sa – chiarisce Caruso -: “in quale misura circoli questa variante e se sia geneticamente diversa dalle altre. Potrebbe essere la base di una futura mutazione di un virus meno aggressivo. La prudenza è però necessaria, perché non si può escludere che la variante di virus indebolita possa ricombinarsi geneticamente, recuperando aggressività in una probabile prossima nuova ondata autunnale. Teniamo presente che i virus non sono scomparsi. Ci sono, in giro. Si attenuano, ma possono tornare. Sono comunque ottimista. La sfida resta comunque per la stagione invernale e occorre ancora molta attenzione, perché il ceppo pandemico, quello che ha dominato e purtroppo piegato la scena mondiale, potrebbe tornare, se non sarà surclassato, com’è probabile, da varianti di virus con potenziale meno aggressivo. Entreranno poi naturalmente in gioco, fattori altrettanto importanti, i nuovi farmaci meglio testati, e le stesse difese immunitarie dell’organismo che vanno rafforzandosi. Il virus muta e si ‘adatta’. E si ‘adatta’ al virus lo stesso organismo”.
La prospettiva sembra dunque buona. Ma – è questo il sostanziale messaggio del prof. Caruso – non dobbiamo farci trovare impreparati all’eventuale ritorno del coronavirus, nell’attesa che “muti” e che si possa contrastarlo assai più facilmente.
da bsupmag | Mag 30, 2020 | Attualità
Regione Lombardia ha donato 6 mila mascherine alla Comunità dei Lautari. Simona Tironi vice presidente della Commissione Sanità ha portato al presidente della Comunità Lautari Andrea Bonomelli le mascherine che Regione Lombardia ha donato per affrontare in sicurezza la fase due. “Ancora una volta con questo gesto – commenta Simona Tironi- Regione Lombardia mostra la propria vicinanza alle realtà con valenza sociale per garantire una ripartenza in sicurezza delle proprie attività. Oggi sono rimasta piacevolmente colpita da questa comunità di recupero bresciana che ha sviluppato sedi anche sul territorio italiano, per la dedizione e la serietà con cui curano questi ragazzi per altro senza ricevere sovvenzioni statali”. “ La Cooperativa si occupa del recupero di ragazzi e ragazze che hanno dipendenze di vario genere – commenta Andrea Bonomelli presidente di Lautari – come droghe, alcool e ludopatia. La struttura accoglie i ragazzi che hanno deciso di curarsi, il percorso terapeutico è focalizzato sulla centralità della persona come condizione necessaria per migliorarne la vita. L’obiettivo è la completa riabilitazione della persona e l’acquisizione di un nuovo stile di vita fondato sui valori di autonomia, responsabilità, tolleranza, fiducia, solidarietà e autostima oltre che sulla costruzione di una rete con le Associazioni del privato sociale e il lavoro psico-educativo svolto con la famiglia”. “Ho girato tutta la struttura- continua la Tironi- e ho avuto la consapevolezza del duro lavoro che i ragazzi devono fare su di loro e a livello sociale per ottenere gli obiettivi stabiliti dalla Comunità. Ho portato anche i saluti dell’assessore Foroni che ha fornito le mascherine comunitarie ad uso civile”.
A cura di Carla Bruni