da bsupmag | Mag 23, 2020 | Attualità, Magazine, Salute & Benessere
Innanzitutto ringrazio Brescia Up che ha appoggiato il mio progetto di dedicare sul magazine bresciano una rubrica rivolta alle mamme.
Mi chiamo Federica e come faccio abitualmente attraverso il mio blog e la mia pagina instagram “Federicamammablogger” vi terrò compagnia anche qui trattando diversi argomenti legati alla maternità ed i suoi molteplici aspetti.
In quanto donna innamoratissima della propria famiglia il mio blog nasce dalla voglia di manifestare questo amore, gridarlo al mondo e guardarlo ogni giorno con occhi stupiti!
La cultura mi ha sempre appassionato ed ho studiato lingue straniere: dopo il liceo linguistico ho conseguito la laurea in scienze linguistiche e letterature straniere indirizzo management e turismo, un percorso di studi concluso con il massimo dei voti nel 2012 discutendo una tesi sul “Turismo enogastronomico in Franciacorta”, preziosa terra bresciana dalle peculiarità territoriali, turistiche ed enogastronomiche indiscutibili, note non solo a livello locale ma soprattutto di prestigio internazionale.
Ogni scusa per me è buona per festeggiare con la mia famiglia, gli amici più cari, cibo, dolci a non finire e vino di qualità, un elemento di convivialità che, come ho sottolineato nella prima parte della mia tesi, accompagna l’uomo ed i suoi banchetti sociali da molti secoli.
Ho 30 anni (compiuti durante la quarantena e senza grandi festeggiamenti purtroppo) e nella vita ho provato a reinventarmi spesso : dopo diversi anni come impiegata commerciale estero e social media manager, lavoro che mi portava spesso fuori città, ho scelto di abbandonare questa strada al compimento del terzo anno di vita di mio figlio e nell’ultimo anno ho insegnato inglese, francese, spagnolo ed economia aziendale presso una scuola superiore privata. L’insegnamento è il lavoro che ho sempre sognato ed è stato molto gratificante aver l’opportunità di formare studenti e futuri cittadini del mondo.
Nel tempo libero , da due anni, gestisco il mio profilo Instagram “Federicamammablogger” diventato un punto di riferimento per molte mamme italiane, oltre ad essere un allegro diario della mia vita che mi ha permesso di conoscere molte mamme, ma anche molte aziende con le quali ho collaborato testando i loro prodotti e facendoli conoscere alla mia community. Affidarsi a micro influencer è una tecnica molto utilizzata dalle aziende internazionali e nazionali, che porta numerosi benefici in termini di visibilità e vendite e credono in me noti brand.
Amo ed ho sempre trovato interessante esprimermi attraverso la scrittura e nel mio blog e nelle mie pagine social mi diletto a raccontare la vita di una mamma e dei suoi adorati bambini: Christian ed Azzurra, un principino di 4 anni poco montessoriano amante dei super eroi e del buon cibo ed una principessa di 9 mesi allegra, sempre sorridente e curiosa della realtà che la circonda . Ogni giorno racconto la nostra tranquilla routine, gli acquisti ed i prodotti che usiamo, i viaggi, i traguardi e le difficoltà in tutta sincerità, semplicità e trasparenza.
Chi mi conosce bene mi definisce un vero frullatore di progetti nei quali metto anima e cuore, dedicandovi ogni energia disponibile (quelle che mi restano dalla gestione dei miei due pargoletti poco angioletti!) e a gennaio 2020 ho notato che la figura della mamma blogger e micro influencer mancava nella nostra città, quindi ho deciso di concentrare i miei contenuti sulle realtà locali e sulle mamme bresciane, organizzando piccoli eventi dove le mamme potessero incontrarsi e discutere di temi a loro cari, confrontarsi o semplicemente conoscersi per sentirsi meno sole nelle loro problematiche quotidiane. Durante questi piccoli eventi le mamme ricevono dei gadget , codici sconto e spunti interessanti donati dalle aziende con le quali collaboro. Anche i prodotti che sulla pagina ho deciso di recensire e taggare sono sempre più Made in Brescia per mettere in risalto le attività locali.
In queste pagine parleremo nei prossimi mesi di gravidanza, allattamento e svezzamento, parto e post parto, scelte di mamme e genitorialità.
Sei una mamma ed hai domande da pormi? Ti racconterò la mia esperienza! Sei un’azienda e vorresti vedere i tuoi prodotti sulla mia pagina instagram per farli conoscere a molte famiglie italiane e bresciane? Scrivetemi e vi risponderò sicuramente!
Ma ora parliamo di cose “serie”, parliamo di come tutto ebbe inizio, di come da “ragazza che stava per sposarsi giovane” sono diventata una mamma giovane. In altri tempi partorire il primo figlio a 25 anni e la seconda a 29 era una situazione normale, oggi è insolita e vista talvolta come una scelta coraggiosa. L’istinto è il motore della mia vita , sarò sincera, ma diventare mamma è stata la scelta migliore che potessi fare in vita mia. Quando diventi mamma tutto cambia, cambi tu, i tuoi pensieri, le tue priorità, il tuo modo di vestire e di muoverti, il tuo corpo, la tua casa, ma nella vita non mi sento di aver rinunciato proprio a nulla, anzi credo di aver imparato a vivere nel momento in cui sono diventata mamma, la mamma di Christian ed Azzurra.
L’attesa, un momento magico per la coppia
Quando ho conosciuto mio marito non avrei mai immaginato il destino mi potesse riservare un futuro così felice insieme a lui (e ai nostri figli). Ogni estate io e mia sorella trascorrevamo tre mesi in un residence sul Lago di Garda. Per tre mesi ci si dimenticava della città, del colore grigio delle strade e perfino dei compagni di classe per lasciar spazio a nuove amicizie, spesso definite estive, ma allo stesso tempo profonde e significative. Pietro l’ho conosciuto semplicemente cosi: un pomeriggio in piscina.
Dopo pochi anni decidemmo di sposarci ed entrambi ci impegnammo a fondo per organizzare un matrimonio curato nei dettagli, che lasciasse in noi un bellissimo ricordo ed emozionasse chi vi avrebbe preso parte. Iniziammo i preparativi con grande anticipo: un anno prima, il matrimonio sarebbe stato il 29 maggio dell’anno seguente. Nei nostri progetti dopo il matrimonio c’erano un viaggio in America ed un figlio, ma una domenica mattina d’inizio aprile stringevo tra le mani quasi stupita un test di gravidanza positivo e quasi non credevo ai miei occhi: Dio aveva scelto proprio noi per una nuova vita, lo trovai meraviglioso. In quell’esatto momento capì che i figli sono un dono e ci sentimmo pronti per questa responsabilità che fino a quel momento avevamo desiderato, ma guardato da lontano.
Durante i primi mesi di gravidanza avevo una sopportabile nausea (chi ci è già passato mi capisce), ma stavo bene. Sono una persona ottimista e non mi lascio certo abbattere da un pochino di normale e prevista nausea. Decisi di fare i test di screening senza troppo preoccuparmi del risultato: eravamo giovani, senza fattori ereditari che potessero farci immaginare che il giorno prima del matrimonio ci avrebbero chiamato dall’ospedale per dirci che dal test risultava un’alta percentuale di rischio di patologie cromosomiche fetali.
Ci sposammo e qual giorno comunicammo agli invitati durante il taglio della torta l’emozionante notizia , andammo in viaggio di nozze in Messico (sono coraggiosa e poco ansiosa, in dolce attesa di 15 settimane intrapresi uno dei più bei viaggi della mia vita) e al ritorno feci l’amniocentesi e da questa risultò che Christian stava bene ed era sano. Nonostante questo momento di dubbi e domande sulla salute del bambino abbiamo vissuto la gravidanza come un momento di serenità per la nostra coppia, che ha rafforzato il nostro legame, con la gioia che l’attesa ed il mistero portano con sé e la curiosità di cosa ci aspettava e di quale amore si potesse provare per i figli.
Durante l’attesa di Christian non riuscivo ad immaginare cos’avrei potuto provare dentro di me nel stringere mio figlio tra le braccia, mentre con la seconda gravidanza ne ero molto più consapevole…come vi dicevo all’inizio di questo articolo ho due figli: Christian e Azzurra.
Io e mio marito abbiamo cercato Azzurra quando Christian aveva tre anni, lui la desiderava tanto e anche noi. Oggi ammiro il loro rapporto amorevole e fraterno , nei loro sguardi percepisco amore e affetto l’uno verso l’altra nonostante la differenza d’età e i diversi interessi. Durante la quarantena hanno trascorso intere giornate insieme 24 ore su 24 e il loro rapporto si è rafforzato ulteriormente tra coccole, risate e giochi.
Vi ripeterò in ogni articolo che ogni gravidanza è diversa dall’altra e ogni bambino ha indubbiamente caratteristiche in comune con gli altri coetanei, ma è contraddistinto da peculiarità differenti da quelle di qualsiasi altro, è questo che ci rende unici al mondo.
Spero di ritrovare i vostri occhi attenti nel mio prossimo articolo su Brescia Up dove parleremo di parto e post parto.
Federica Cadei
Mail: federica@mammawellness.it
Instagram: Federicamammablogger
da bsupmag | Mag 21, 2020 | Attualità, Economia
GRAVE FRENO PER LA FILIERA DELLA CASA E DEL COSTRUITO
Il presidente Deldossi: le more e i continui lockdown a intermittenza di uffici e attività stanno togliendo ossigeno al fuoco della ripresa.
BRESCIA – Troppi ostacoli frenano la ripresa del mercato immobiliare bresciano, con profonde ricadute sulla filiera della Casa, spingendo il settore edile locale in una voragine dalla quale potrebbe non risalire, almeno non nel breve periodo. L’Associazione costruttori edili di via Foscolo che in questi mesi ha teso ancor di più la mano a imprese e lavoratori bresciani, assicurando loro assistenza continua e portando sul tavolo dei vertici proposte di ripresa per il comparto delle Costruzioni, esprime disagio e disappunto per il disservizio della Conservatoria dei Registri immobiliari della provincia di Brescia, aperti nella seconda metà del mese di maggio solo per due giorni non consecutivi.
La chiusura degli uffici della Direzione provinciale di Brescia pare dovuta a problemi organizzativi connessi agli adeguamenti previsti per contrastare l’emergenza Covid-19 ed in particolare nel servizio di rilevazione della temperatura corporea di personale e utenti, nel rispetto dell’Ordinanza regionale n. 546 del 13 maggio scorso, porta al mancato aggiornamento dei Registri della pubblicità immobiliare, causando non pochi problemi al settore delle vendite immobiliari. “Come si può pensare di dare impulso all’acquisto di una nuova casa, fornendo linfa vitale al settore immobiliare e del costruito, quando il possibile acquirente, già destabilizzato dall’emergenza economica, non può verificare la disponibilità dell’immobile oggetto della compravendita in maniera tranquilla e trasparente”, dichiara il leader di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. “Se vogliamo aiutare a smuovere il mercato locale, ancora in pesante stato di stallo, dobbiamo permette sin da ora alle persone di cambiare casa e agli istituti di credito erogatori di mutui, alle agenzie immobiliari, agli studi notarili e a tutte le figure coinvolte dal settore delle Costruzioni, di lavorare” continua il presidente Deldossi. “La determinazione bresciana non manca, ma le more e i continui lockdown, anche a intermittenza, di uffici e attività stanno togliendo ossigeno al fuoco della ripresa”.
La chiusura della Conservatoria dei Registri immobiliari non permette a chi è deciso a comprare casa di verificare se l’immobile è stato sequestrato, pignorato, ipotecato, già venduto. Un freno che causa ulteriori ritardi nella stipula di atti di compravendita immobiliare e scoraggia l’interesse dei possibili acquirenti, che rimanderanno, se possibile, l’acquisto della nuova casa a un momento più propizio. “In questo contesto, difficilmente verranno contattati imprese, liberi professionisti, operatori edili per riprogettare spazi, efficientare abitazioni, attuare interventi di manutenzione e applicare i relativi bonus e sgravi fiscali”, spiega l’ingegnere Deldossi. “Il settore deve poter lavorare ora, al meglio e sempre in sicurezza. L’efficienza di alcuni servizi sarà fondamentale per evitare una ripresa lenta e sofferta”. L’Associazione ricorda che la conservatoria di Cremona, provincia che da tempo condivide con noi l’infelice titolo di “zona rossa”, è già operativa. Per Ance Brescia è prioritario riaprire anche nella nostra città questa tipologia di servizi, risolvendo in tempi rapidi e in completa sicurezza.
Ufficio Stampa Ance
Brescia, 21 maggio 2020
da bsupmag | Mag 21, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
La Formazione Professionale Bresciana consente ogni anno a migliaia di giovani di avere una grande opportunità di realizzazione in termini di crescita umana e professionale. Obiettivo primario dei percorsi è quello di formare gli allievi ad una professione specifica, mettendo al centro delle attività il “saper fare”. Accanto alle attività didattiche classiche (italiano, storia, geografia, matematica, etc.) i percorsi promossi dal Sistema Formazione Regionale, permettono di valorizzare e rendere “protagonisti” i giovani che si affidano per tre o quattro anni ad un metodo di insegnamento cosiddetto “peer to peer” vivendo l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Ne parliamo con Flavio Bonardi, Coordinatore degli Enti di Formazione della Provincia di Brescia, che raggruppa i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati in Regione Lombardia.
Cosa rappresenta la Formazione Professionale a Brescia?
La Formazione a Brescia è un fiore all’occhiello del sistema e ogni anno permette a giovani ragazze e ragazzi di affrontare il mondo del lavoro con una professionalità in più, data proprio da quanto appreso nelle materie tecnico-professionali e nell’uso quasi quotidiano dei laboratori. Il sistema della Formazione Professionale bresciana, è sicuramente significativo ed è in crescita. Durante quest’anno formativo gli iscritti totali ai percorsi sono 8484 contro gli 8279 dell’anno precedente. Dai dati si evince come nel territorio della Provincia di Brescia gli iscritti alla Formazione Professionale siano in aumento in questi ultimi anni e come il sistema risponda in modo “forte” alle necessità delle famiglie con un recupero di allievi significativo. Altro dato che mi permetto di segnalare, è quello relativo alla percentuale di occupati dopo sei mesi dalla Qualifica o dal Diploma (dato relativo ai Qualificati e Diplomati nell’AF 2018/2019) pari all’82,53%. Percentuale di tutto rispetto che ci permette di affermare con estrema certezza, che gli studenti della FP hanno una attrattività lavorativa elevata!
Dati lusinghieri…
I dati sono sicuramente frutto del un grande lavoro di ogni singolo CFP, ma anche di un rapporto privilegiato con il mondo delle imprese, che consente di instaurare accodi e convenzioni che al termine degli anni scolastici, consentono un inserimento lavorativo in tempi molto brevi, quattro o cinque mesi…
Ma a Brescia esiste un “unicum”, si tratta del Coordinamento degli Enti di Formazione. Cos’è?
In ognuno dei percorsi promossi dalla Formazione Professionale nella Provincia di Brescia, possiamo contare sull’esperienza di Enti che sono radicati nel territorio da tempo e che ogni anno rinnovano le proprie strutture offrendo così laboratori di elevato spessore tecnico, oltre a garantire un insegnamento sempre più aderente alle necessità del mercato del lavoro. Per rispondere in modo compiuto alle esigenze del territorio provinciale, nel maggio dell’anno 2016, in modo autonomo, i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati alla sez. A di Regione Lombardia, hanno deciso di darsi un “Coordinamento”, che valorizzasse il sistema della FP bresciana e, soprattutto, che coordinasse alcuni interventi comuni. Per tale ragione è nato una realtà che, nella libertà di ogni Ente di Formazione di fare il proprio lavoro, intende rispondere alle richieste del territorio provinciale permettendo così di far crescere il tessuto della formazione, instaurando rapporti con le realtà pubbliche e private e mettendo a disposizione il “know how” della Formazione Professionale. A distanza di quattro anni il Coordinamento ha sviluppato e ha fatto crescere il sistema attraverso iniziative manifestazioni di rilievo. Oggi riconosciuto a livello locale come punto di riferimento dei CFP.
I C.F.P. in questi anni hanno dimostrato di essere di supporto al sistema educativo combattendo la cosiddetta “dispersione scolastica”.
I CFP, come già evidenziato in più sedi istituzionali, svolgono un ruolo fondamentale contro la dispersione scolastica, in quanto durante l’Anno Formativo sono centinaia i ragazzi che vengono “recuperati” grazie ad un accompagnamento serio e costante dei discenti che hanno, per svariate ragioni, abbandonato i percorsi delle scuole Secondarie di II Grado. Solo nell’anno in corso i ragazzi che hanno potuto beneficiare di un recupero scolastico sono stati 149! Un dato importante che, oltre a premiare il lavoro del singolo Centro di Formazione, premia il sistema che risponde così ad una delle più grandi esigenze del nostro sistema, che riguarda proprio il contrasto alla dispersione scolastica.
Lo stage ha un ruolo fondamentale nella Vostra Formazione.
Lo stage riveste un ruolo importante nel curriculum dei nostri studenti che basano nella cultura del fare le fondamenta dei loro apprendimenti. Cresce costantemente l’interesse verso le nuove opportunità di vivere un periodo formativo all’estero, soprattutto durante il terzo anno e, una volta ottenuta la qualifica, anche durante il quarto anno facoltativo. L’accoglienza è prevista in strutture corrispondenti alla loro preparazione: realtà produttive o di servizio dove i ragazzi possono mettersi alla prova per implementare ed affinare il proprio bagaglio di esperienze, con i vantaggi aggiuntivi di un’immersione nella lingua straniera e di un’opportunità arricchente anche in termini di crescita personale.
da bsupmag | Mag 20, 2020 | Arte, Attualità, Tendenze
IL FESTIVAL ANNUNCIA LE DATE DELLA XV EDIZIONE CHE SI SVOLGERÀ DAL 21 SETTEMBRE AL 30 OTTOBRE SUL TEMA “ESSERE UMANI”
La XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio”, ideato e diretto dalla filosofa Francesca Nodari, non si ferma e programma le date della XV edizione dal 21 settembre al 30 ottobre 2020.
Il festival, dopo un confronto con gli organi preposti e, in ottemperanza alle nuove direttive Ministeriali e Regionali in materia di salute pubblica, ha condiviso la necessità di spostare in autunno le date previste, in un primo momento, tra giugno e luglio.
Una decisione sofferta da parte degli organizzatori ma inevitabile per tutelare la salute pubblica, in accordo con il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, d’intesa con il Sindaco del Comune di Brescia, Emilio Del Bono, e le numerose municipalità coinvolte e condivisa, nel rispetto delle regole, da parte dell’intero Comitato scientifico, anche per assicurare la presenza di alcuni degli ospiti previsti nel fitto calendario in programma.
Mai come quest’anno è importante che la cultura si faccia sentire e che la variegata pluralità di voci che la rappresentano abbiano la possibilità di farsi ascoltare. Alla XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio si parlerà di «Essere umani», un tema importante e che apre, in un anno complesso quale il 2020, a una ricca serie di declinazioni sulle quali potranno nascere e fiorire i numerosi interventi di alcuni tra i più illustri filosofi e pensatori contemporanei che hanno aderito al festival.
In merito alla prossima edizione dice Francesca Nodari: «Stiamo per giungere al giro di boa dei tre lustri di questa manifestazione che, da anni, colora le estati delle svariate località che ospitano il Festival. Per la prima volta nella sua storia, quest’anno, la kermesse alzerà il sipario in autunno: procrastinazione resa necessaria dalla pandemia che ha ormai raggiunto dimensioni planetarie. In questo momento di prova e di incertezza, di stravolgimento delle nostre vite e delle nostre abitudini, dei nostri progetti e delle nostre agende cerchiamo, ispirandoci a Fichte, di trasformare l’ostacolo in slancio, nella convinzione che questa XV edizione rivesta un carattere eccezionale sia per il tempo del mondo in cui abitiamo – teso tra un presente sospeso e un responsabile distanziamento sociale – sia per il bacino territoriale in cui si svolge sia per il tema prescelto che, mai come oggi, riguarda e chiama in causa ciascuno di noi. Nessuno escluso. Umanissimo è il nostro bisogno dell’altro, indispensabile il nostro essere-in-relazione, estremamente evocativa la catena umana di leopardiana memoria».
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito per cinque anni consecutivi della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico festival di filosofia ad aver ricevuto per tre bienni consecutivo il marchio europeo Effe Label 2019-2020, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da Efa, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival – promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – è un soggetto di rilevanza regionale della Regione Lombardiae si pregia dell’adesione del Prefetto di Brescia e del Patrocinio della Provincia di Brescia.
da bsupmag | Mag 20, 2020 | Attualità, Economia
- L’analisi, realizzata dall’Ufficio Studi e Ricerche, ha riguardato le realtà manifatturiere, società di capitali, con fatturato superiore a 1 milione di euro, comprendendo partecipazioni di controllo e minoritarie (ma sopra il 25%).
- In provincia sono 103 le imprese locali a partecipazione estera, con un volume d’affari di 3,6 miliardi di euro, un valore aggiunto di 918 milioni e quasi 9.700 dipendenti; incidono per il 10,0% dei ricavi della manifattura bresciana.
- A livello di aree geografiche, al primo posto si colloca l’Unione Europea (52 aziende), davanti ad America Settentrionale (25) e Asia (14).
- Tra i fattori competitivi della provincia spiccano i tradizionali aspetti legati al Made in Brescia, come know how industriale e filiera.
Brescia, 20 maggio 2020 – Le multinazionali estere rappresentano un fenomeno decisamente rilevante per l’economia bresciana. È questa la sintesi di “Brescia Internazionale”, l’indagine sulle multinazionali estere presenti nel territorio provinciale, realizzata dall’Ufficio Studi e Ricerche dell’Associazione Industriale Bresciana tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.
Il censimento ha riguardato esclusivamente le realtà manifatturiere (sia associate che non associate ad AIB), con forma giuridica “società di capitali” e un fatturato superiore a 1 milione di euro. I numeri raccolti sono riferiti sia alle partecipazioni di controllo, sia a quelle minoritarie, ma sopra il 25%.
Dalla mappatura emerge come, all’interno del territorio provinciale, siano presenti 103 imprese locali a partecipazione estera, in grado di produrre un volume d’affari pari a 3,6 miliardi di euro, un valore aggiunto che si aggira intorno ai 918 milioni di euro, e un totale di quasi 9.700 addetti. Nonostante rappresentino solamente il 2,1% della popolazione di riferimento, le imprese locali a partecipazione estera incidono per il 10,0% dei ricavi complessivamente generati dalla manifattura bresciana, per il 10,3% del valore aggiunto e per l’8,8% in termini di addetti.
“I numeri presenti nell’indagine, a maggior ragione nell’odierna situazione legata alla pandemia da COVID-19, possono risultare utili per comprendere quali saranno gli sviluppi futuri dell’economia bresciana, insieme alle modalità per superare le attuali difficoltà – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di AIB –. Brescia, infatti, si conferma un importante hub da cui le multinazionali vendono prodotti in ogni parte del mondo, in particolare verso l’Unione Europa, oltre che un importante polo di riferimento per l’innovazione. Un dato in continuità con quanto riscontrato negli scambi con l’estero, con una proiezione internazionale del made in BS particolarmente focalizzata sul Vecchio Continente e sull’America settentrionale. In generale il giudizio sui fattori competitivi di Brescia è positivo per i tradizionali punti di forza del Made in Brescia, anche se la valutazione lascia spazio a margini di miglioramento. Qualche riserva invece è legata, riflettendo quanto indicato a livello nazionale, soprattutto alla pressione fiscale e alla lentezza della burocrazia. In tal senso servirà continuare a lavorare nel prossimo futuro, investendo ancor di più in infrastrutture come risorse umane e ambiente, ma anche nel territorio, al fine di essere sempre più attrattivi.”
Il censimento effettuato ha permesso di fotografare il fenomeno dal punto di vista delle aree geografiche di provenienza degli investitori. Al primo posto si colloca l’Unione Europea, che conta 52 imprese bresciane partecipate, con quasi 4.500 addetti. Seguono l’America settentrionale (25 imprese con 2.511 addetti) e l’Asia (14 imprese con 1.778 addetti). Per quanto riguarda i singoli Paesi di provenienza, invece, è la Germania a ricoprire la prima posizione, con 26 aziende partecipate e quasi 2.400 addetti, seguita dagli Stati Uniti (23 imprese, 2.334 addetti). Dal punto di vista settoriale, i comparti metalmeccanici risultano i più interessati dal fenomeno: al primo posto si posizionano gli operatori dei macchinari e apparecchiature (25 imprese partecipate con 2.154 addetti), seguiti dal chimico, gomma e plastica (16 realtà produttive con 1.454 addetti) e dai prodotti in metallo (16 aziende con 1.047 addetti).
Per quanto riguarda le principali finalità dell’investimento in provincia di Brescia, il 60% dei rispondenti ha privilegiato l’incremento delle vendite nel mercato target, mentre le prospettive formulate per il biennio 2021-2022 in merito alla possibile evoluzione degli acquisti da fornitori bresciani sono generalmente orientate al mantenimento delle attuali quote (92%). A prescindere da eventuali modifiche ai piani industriali a seguito della pandemia da COVID-19, le prospettive formulate sono orientate a un incremento della capacità produttiva in loco (il 40% dei soggetti interpellati). A livello settoriale, i più ottimisti appaiono gli operatori dell’elettromeccanica (dove il 75% si è espresso per un incremento), mentre dal punto di vista di origine degli investitori, le migliori notizie proverrebbero dall’Unione Europea (50%) e Asia (50%).
Tra gli ulteriori spunti emersi dall’indagine, figura il giudizio sui fattori competitivi del Made in Brescia, che tende a confermare alcune prerogative del sistema produttivo locale. Il diffuso know how industriale (con un punteggio di 3,6 su 5), la filiera (3,5) e la produttività del lavoro (3,5) risultano i punti di forza dell’industria bresciana, anche se i punteggi ottenuti lasciano spazio a margini di miglioramento. Non convince del tutto il sistema creditizio (2,7), mentre vi è una convergenza di opinioni negative verso sindacati (2,4) e burocrazia (2,2).
Per quanto riguarda la spesa dedicata all’innovazione, la quota destinata dalle multinazionali, in relazione al fatturato, è decisamente significativa (3,2%). La segmentazione per settore mostra un quadro eterogeneo, in cui la spesa in innovazione risulta correlata con l’intensità tecnologica che caratterizza ogni comparto. Così, l’alimentare “si ferma” all’1,1%, mentre nell’elettromeccanica (3,7%) e nei macchinari e apparecchiature (4,0%) risulta sensibilmente più alta.
Infine, le imprese multinazionali sono concordi nel richiedere – a livello nazionale – misure per la riduzione della pressione fiscale (indicate dall’88% dei rispondenti), la leva che maggiormente favorirebbe l’afflusso di capitali esteri. Molto distanziati si collocano le politiche per il mercato del lavoro (42%), gli incentivi fiscali per investimenti in macchinari (38%) e le misure di sostegno all’Innovazione, Ricerca & Sviluppo (38%) e le politiche per le reti infrastrutturali (35%).
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