OSTACOLATO IL DIRITTO DI CONTROLLO DEL SOCIO? 1000€ PER OGNI GIORNO DI RITARDO

OSTACOLATO IL DIRITTO DI CONTROLLO DEL SOCIO? 1000€ PER OGNI GIORNO DI RITARDO

Il diritto di controllo del socio non amministratore è un diritto partecipativo, introdotto per tutelare i soci di minoranza i quali esercitano tale diritto come portatori di un interesse proprio.

Oggi il controllo diretto dei soci esiste a prescindere dalla quota detenuta e non è più subordinato all’assenza dell’organo di controllo interno e si affianca nel caso di coesistenza.

Questo diritto si manifesta con il diritto all’informazione e il diritto alla consultazione.

Il diritto all’informazione riguarda l’ottenimento nei dettagli delle operazioni societarie. Può essere esercitato in qualsiasi momento e l’amministrazione ha il dovere di rispondere adeguatamente.
Se viene violato, il socio può richiedere l’invalidità della successiva delibera assembleare deve dimostrare il nesso concreto ed effettivo tra il mancato accesso agli atti e il contenuto della suddetta delibera.

Il diritto alla consultazione consente al singolo socio di esaminare tutti i documenti gestionali, rispettando il diritto alla riservatezza della società e l’obbligo di segreto, esteso anche ai professionisti esterni interpellati.

Vi è un limite giuridico implicito, rappresentato dai principi generali di correttezza e buona fede.

L’eventuale violazione può determinare conseguenze civili (azione sociale di responsabilità o revoca cautelare degli amministratori), amministrative (sanzioni pecuniarie) e penali (reclusione fino ad un anno).

Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni che derivano dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall’atto costitutivo, ma non sono responsabili se dimostrano di essere esenti da colpa e che, a cognizione che l’atto si stesse per compiere, abbiano dimostrato il proprio dissenso (art. 2476 c.c.).

Al fine di assicurarsi l’effettiva collaborazione della società, si può ottenere l’applicazione dell’articolo 614-bis c.p.c. il quale prevede che su richiesta di parte, il giudice, se non manifestamente iniqua e se vi è la condanna diversa dal pagamento in denaro, può fissare la somma dovuta dall’obbligato per ogni ritardo nell’esecuzione del provvedimento. Il Tribunale di Napoli ha infatti posto in carico alla società in esame una sanzione pari a 1.000 euro per ogni giorno di ritardo.

Studio Lumini

AUTUNNO 2020 – IL NUOVO PROGRAMMA D’INIZIATIVE  PER LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA ALATA

AUTUNNO 2020 – IL NUOVO PROGRAMMA D’INIZIATIVE PER LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA ALATA

Il ritorno in città di una delle più straordinarie statue di epoca romana sarà per Brescia uno dei simboli che guiderà la rinascita dopo l‘emergenza Coronavirus

Il viaggio della Vittoria Alata verso Brescia non si è interrotto ma è solamente posticipato.

Allo stesso modo, a causa della grave situazione epidemiologica, tutte le iniziative progettate dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei per celebrare il ritorno di una delle più straordinarie statue di epoca romana, inizialmente previste da questa primavera, sono state necessariamente riprogrammate, a partire da settembre 2020.

“In attesa del ritorno della Vittoria Alata”, dichiara Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, “i nostri musei sono pronti a riaprire per contribuire alla ripartenza della città e del suo tessuto, sociale e culturale, nella consapevolezza che il complesso momento che stiamo vivendo possa essere occasione per pensare a nuove modalità di fruizione del patrimonio artistico, in grado di portare persino ad un arricchimento della qualità dell’esperienza di una visita museale.”

“Il ritorno della Vittoria Alata”, afferma Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei, “ovvero uno dei simboli più alti della città di Brescia tanto severamente colpita dalla epidemia, diventerà per la nostra città un segno tangibile della rinascita e un auspicio per la ripresa. Il lavoro sul palinsesto Vittoria Alata non si è mai interrotto e la riapertura dei Musei lascia ben sperare sulla rinascita che il ritorno della Dea alata promuoverà”.

Questa rinascita è sottolineata dalle campagne promozionali promosse in occasione della riapertura di due luoghi simbolo della città come Santa Giulia e la Pinacoteca Tosio Martinengo. Con i messaggi “Dove eravamo rimasti”, “L’avventura continua” e “Come prima, più di prima”, i musei accoglieranno i visitatori all’insegna della sicurezza e di una rinnovata proposta espositiva.

I luoghi che da giovedì 21 maggio riapriranno al pubblico saranno dunque la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo di Santa Giulia, nel totale rispetto delle norme emanate a tutela della sicurezza e della salute di tutti e di conseguenza con nuove modalità.
In particolare l’affluenza sarà regolata secondo visite programmate di piccoli gruppi, alle quali si potrà partecipare su prenotazione e presentandosi nella fascia oraria prescelta. Le visite saranno inoltre accompagnate da operatori museali che garantiranno l’ottimale distanziamento tra i partecipanti e il necessario supporto informativo.

Dal 21 maggio, fino a fine settembre, gli orari verranno inoltre sostanzialmente rimodulatirispetto alle consuetudini passate, così da adeguarsi alle mutate esigenze. L’assenza dei gruppi e delle scolaresche che popolavano i musei in orario diurno infrasettimanale, ad esempio, offrirà ai bresciani e al turismo interregionale nuove occasioni di intrattenimento non aggregativo serale e nei fine settimana. Per queste ragioni la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo di Santa Giulia apriranno il giovedì e il venerdì dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso alle 20.15), e il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 21.30 (ultimo ingresso alle 19.45).

Fondamentale ricordare che per accedere alle visite programmate sarà necessario prenotarsi. Allo scopo saranno disponibili il CUP della Fondazione, 0302977833.34 – santagiulia@bresciamusei.com, e il sito www.bresciamusei.com

 

La Vittoria Alata sarà ufficialmente restituita a Brescia a novembre 2020.  Proprio in questi giorni si stanno facendo tutte le verifiche necessarie per la ripresa delle attività di restauro nel rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento. La statua tornerà in città dopo quasi due anni di lavori di restauro, promossi dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Bergamo e Brescia, e condotti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Trenta sono i professionisti che a vario titolo, ciascuno con la propria specializzazione, sono stati impegnati nelle numerose attività di conoscenza e di conservazione del bronzo. Gli interventi si sono concentrati dapprima sulla pulitura della scultura, quindi sulla rimozione controllata dei materiali che riempivano la statua e della struttura interna a cui si agganciavano le ali e le braccia della Vittoria, sulla progettazione del sostegno interno a garanzia della statica del bronzo, e sulla stesura di un materiale protettivo, scelto anche in base alle caratteristiche dell’ambiente espositivo. Durante questo periodo, sono stati condotti studi, indagini scientifiche ed esami volti a una conoscenza più approfondita della tecnologia di costruzione e non solo.

La grande statua in bronzo, amata da Giosuè Carducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, ammirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III che ne vollero una copia, che per composizione, materiale e conservazione è una delle opere più importanti della romanità, avrà una nuova collocazione nella cella orientale del Capitolium, in un allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
È proprio presso il Capitolium che nel 1826, durante gli scavi archeologici condotti dai membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia, venne ritrovata all’interno di un’intercapedine dell’antico tempio romano, insieme a sei teste imperiali e ad altri reperti, forse per preservarla da eventuali distruzioni.
La scultura, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, è databile al I secolo dopo Cristo, ispirata a modelli più antichi.

Da venerdì 18 settembre Brescia proporrà, come anticipazione dell’arrivo della Vittoria Alata, alcune iniziative tra cui la mostra-omaggio all’architetto Juan Navarro Baldeweg (Santander, 1939), autore dell’intervento del riallestimento della Vittoria Alata nel Capitolium.

La rassegna, in programma fino al 5 aprile 2021, dal titolo Juan Navarro Baldeweg. Architettura, pittura, scultura. In un campo di energia e processo, curata da Pierre-Alain Croset, ospitata nel Museo di Santa Giulia (Coro delle Monache, Basilica di San Salvatore e cripta), col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dell’Ordine degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia, presenterà una serie di opere – modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture – che ripercorrono la poliedrica carriera di Navarro Baldeweg, come architetto, pittore e scultore, e che consentono di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti.

A seguire, dal 2 ottobre, in occasione del quinto centenario della morte di Raffaello (1483-1520), in Santa Giulia verrà proposta la mostra Raffaello: alle origini del mito, curata da Roberta D’Adda,dedicata all’artista urbinate con opere in grado di testimoniare lo sviluppo della fortuna dei suoi modelli nelle arti e presso i collezionisti, nonché la nascita di un vero e proprio ‘mito del divino pittore’, che raggiunse il suo massimo sviluppo nel XIX secolo, nel contesto della temperie culturale neoclassica prima e romantica poi.
Il percorso espositivo si aprirà con una serie di incisioni uscite direttamente dalla bottega di Raffaello grazie alla collaborazione con Marcantonio Raimondi (1480-1534), spesso ispirate a disegni appositamente pensati dal maestro o a versioni poco conosciute dei suoi capolavori più noti: tra le invenzioni affidate al bulino di Raimondi e dei suoi collaboratori si segnalano in particolare la celebre Strage degli innocenti e uno straordinario esemplare del Giudizio di Paride. A seguire, la mostra presenterà una ricca selezione delle stampe di riproduzione, italiane ed europee, che fiorirono tra il Cinquecento e l’Ottocento a opera dei più grandi artisti di questa disciplina, quali Ugo da Carpi, Giorgio Ghisi, Carlo Maratta, Francesco Rosaspina e Giovanni Volpato, con la straordinaria serie dei grandi fogli delle Stanze Vaticane e dei Pilastri delle Logge. La sezione riservata all’Ottocento si concentra infine su Brescia, dove attraverso una fitta rete di rapporti interpersonali giungevano esemplari in prima tiratura delle più importanti incisioni di Giuseppe Longhi e dei suoi allievi della scuola di Brera, e dove intorno al Redentore di Raffaello, acquistato nel 1821 da Paolo Tosio, si raccolse e si sviluppò un nuovo interesse per il maestro.

Le ali della Vittoria si estendono fino alla contemporaneità e sono state d’ispirazione a Francesco Vezzoli, bresciano di nascita, uno degli autori italiani più conosciuti e apprezzati del panorama artistico internazionale.
Per il ritorno della statua, Francesco Vezzoli ha progettato degli interventi curatoriali, radunati attorno al titolo di Palcoscenici archeologici, da gennaio 2021, capaci d’instaurare una relazione tra le sue sculture, il sito archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia.
Le opere condurranno lo spettatore dalla terrazza del Capitolium alla Basilica di San Salvatore, lungo un percorso cronologico che dal I secolo dopo Cristo giunge all’VIII secolo, tra cultura romana e longobarda.

Nella primavera 2021, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Brescia presenteranno, per la prima volta in Italia, 150 immagini, alcune di grande formato, tratte dal lavoro monumentale IMPERIVM ROMANVM di Alfred Seiland, (Sankt Michael im Lungau, Austria, 1952) di cui 30 inedite e 10 scattate a Brescia tra agosto 2019 e marzo 2020, che colgono il patrimonio antico della città in diverse stagioni e situazioni e ne documentano il valore monumentale e sociale, accompagnate dai video backstage del progetto.
L’artista austriaco, affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, ha viaggiato nei territori in cui si estendeva l’Impero Romano, dalla Siria alla Scozia, fermando sulla pellicola le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.
L’esposizione, dal titolo Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020, curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, organizzata da Fondazione Brescia Musei in co-produzione con Skira, prevedrà per Brescia un percorso totalmente nuovo rispetto a quanto proposto nelle altre sedi europee, ripensato sulla base delle diverse percezioni del significato di “patrimonio” e arricchito da scatti inediti. I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per gli abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo; l’obbiettivo di Seiland offre una riflessione sempre attuale e spesso sorprendente.

L’iniziativa anticiperà la quarta edizione del Brescia Photo Festival, diretto da Renato Corsini, che si terrà sempre nel corso della primavera e il cui titolo Patrimoni, sottolinea il valore culturale, archeologico, storico e sociale dei beni culturali, dall’antichità romana alla contemporaneità.

A settembre 2021, Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Skira promuove la grande mostra Vittoria. Il lungo viaggio di un mito al Museo di Santa Giulia.
L’esposizione, curata da Marcello Barbanera, Francesca Morandini e Valerio Terraroliapprofondirà il tema della Vittoria, indagandone storia, aspetti e declinazioni anche nell’età moderna e contemporanea, attraverso una serie di opere antiche provenienti dall’area del Mediterraneo e dalle zone più periferiche dell’Impero romano in grado di delineare la genesi iconografica di questo straordinario modello, che ancora non trova confronti specifici.
Le sezioni che compongono il percorso permetteranno ai visitatori di effettuare un viaggio nel tempo di 2.500 anni sulle ali appunto della Vittoria, attraverso la vista di reperti inediti e inconsueti, garantendo un’esperienza che cambierà radicalmente la percezione che finora si è avuta di questo simbolo e che permetterà di cogliere con maggiore ricchezza di sfaccettature il significato della Vittoria Alata, simbolo della città.

L’identità visiva studiata per la comunicazione del grande progetto culturale dedicato alla Vittoria Alata e alla città di Brescia è stata realizzata da Tassinari/Vetta, uno dei più importanti studi grafici in Italia.

CALENDARIO ATTIVITÀ ESPOSITIVE 2020 – 2021
FONDAZIONE BRESCIA MUSEI

18 settembre 2020 – 5 aprile 2021
Juan Navarro Baldeweg
Architettura, Pittura, Scultura
In un campo di energia e processo
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

2 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
Raffaello: alle origini del mito
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Novembre 2020
La Vittoria Alata per il nuovo Capitolium
Brescia, Tempio Capitolino (Via dei Musei 55)

Gennaio 2021
Francesco Vezzoli. Palcoscenici archeologici
Brescia, Tempio Capitolino (Via dei Musei 55) e Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Primavera 2021
Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Primavera 2021
Patrimoni. IV Brescia Photo Festival
Brescia, luoghi vari

Settembre 2021
Vittoria. Il lungo viaggio di un mito
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Brescia, 19 maggio 2020

L’ULTIMO ADDIO A DOMENICO CARTAPANI

L’ULTIMO ADDIO A DOMENICO CARTAPANI

La storica azienda di torrefazione bresciana saluta commossa il suo fondatore.


Brescia, 18 maggio. Caffè Cartapani abbraccia per l’ultima volta con cordoglio il suo fondatore Domenico Cartapani, nato nel 1930 a Borgosatollo e scomparso oggi all’età di novant’anni.

Una vita ricca di lavoro e soddisfazione che incomincia per Domenico già da piccolo, a soli 11 anni infatti, fu assunto come apprendista droghiere, dimostrando fin da subito entusiasmo e carattere, qualità che lo hanno contraddistinto e reso l’imprenditore bresciano stimato e amato che era.

Era il 1951 quando insieme al fratello Mario aprì la “Costarica Caffè dei F.lli Cartapani”. Dopo poco più di un anno, decisero di mantenere come nome della torrefazione solo “Cartapani”.

Una tostatrice usata, una macina, la vendita al dettaglio, le prime consegne in bicicletta così inizia il percorso della torrefazione bresciana.

E come tutte le eccellenze Made In Italy, anche la storia di Caffè Cartapani, è fin dall’inizio, una scelta ispirata dalla ricerca del buono, dalla volontà di fare la differenza in termini di alta qualità.

Domenico è sempre rimasto attivo in azienda fino al 2019 quando per motivi di età e salute ha passato il testimone della presidenza, rimanendo però presente in consiglio di amministrazione. Sempre pronto ad elargire consigli e suggerimenti è stata una figura presente e affezionata all’impresa e ai dipendenti che lo ricordano con affetto e riconoscenza.

Fase 2 – ELNÒS SHOPPING RIAPRE IN SICUREZZA

Fase 2 – ELNÒS SHOPPING RIAPRE IN SICUREZZA

Dopo il lockdown, riaprono un centinaio di negozi nel centro commerciale bresciano. Ulteriori riaperture sono attese nei prossimi giorni.


Dopo 65 giorni di chiusura totale, ELNÒS Shopping riapre le porte seguendo con scrupolo tutte le raccomandazioni delle autorità competenti per garantire il massimo confort e ridurre al minimo disagio per i visitatori. Molte le misure implementate per aiutare i clienti a orientarsi e preservare la propria salute e quella degli altri visitatori: dalle grafiche a pavimento che invitano a mantenere distanze interpersonali di sicurezza, alla riorganizzazione delle aree relax e dei servizi comuni in galleria, passando per una campagna di comunicazione interna dedicata, per ricordare alle persone le buone prassi per una nuova socialità, in comfort e sicurezza. Sono inoltre state incrementate tutte le misure di pulizia e disinfezione delle aree comuni normalmente in essere, predisposte postazioni per la rilevazione della temperatura ad ogni ingresso e installati dispenser addizionali con disinfettante per le mani.

 

«La salute dei nostri collaboratori, clienti e partner è sempre stata la nostra massima priorità», racconta Giovanni Umberto Marzini, direttore di ELNÒS Shopping. «Successivamente, abbiamo supportato i negozi azzerando loro affitti e spese per l’intero periodo di chiusura. Il Gruppo Ingka su questo aspetto ha dimostrato grande attenzione e un corretto bilanciamento tra sicurezza e operatività. Nel limite del possibile, abbiamo cercato di mantenere attivo il dialogo con il territorio, attraverso i social network e il sito del centro commerciale, mettendo a disposizione i nostri spazi virtuali per valorizzare e supportare le molte iniziative benefiche e culturali nate in questo periodo straordinario. Abbiamo cercato di supportare concretamente la comunità, insieme ad AiutiAMO Brescia e con altri piccoli progetti di sostegno. Per la gestione della riapertura avevamo inoltre predisposto, e condiviso con gli organi di Pubblica Sicurezza Locale, un piano operativo che prevedesse diversi scenari, in base alle condizioni metereologiche e ai flussi di visitatori stimati, e siamo soddisfatti di quanto predisposto per offrire un ambiente quanto più sicuro e organizzato».

 

Il centro commerciale bresciano ha modificato temporaneamente gli orari di apertura e resterà aperto dalle ore 10 alle 20 (21.30 per la food court), dal lunedì alla domenica, fino a nuove comunicazioni. Ciascun cliente è in ogni caso invitato a verificare sul sito elnosshopping.info quali negozi sono già aperti ed eventualmente con quali orari speciali.

Comunicato stampa

TRE POGGI

TRE POGGI

Un modo di fare impresa che punta alla qualità e ad un futuro ecosostenibile.

“Che il tuo cibo sia la tua unica medicina.” Ippocrate

L’Azienda Agricola “I Tre Poggi” nasce nel 1998 dall’amore e il rispetto per la Terra.
E’ una realtà attenta alla tutela ambientale e paesaggistica e utilizza sistemi sostenibili per la produzione agricola.
Tre sono i capisaldi: mantenere la terra fertile, conservare le piante in buona salute e accrescere la qualità dei prodotti.

L’Azienda Agricola è composta da tre gruppi fondiari ubicati nella Maremma Toscana, in Franciacorta e sul Lago di Garda, per un totale di circa 50 ettari.

I terreni sono coltivati a vite, ulivo, ortaggi e piante aromatiche.

Ci poniamo come obiettivo di portare prodotti di eccellenza sulle tavole dei consumatori attraverso il connubio tra le nuove tecnologie e l’esperienza tramandata.
Per realizzare il nostro progetto stiamo dotando la nostra azienda di impianti tecnologici moderni e ci siamo avvalsi di professionisti del settore, consapevoli che sono la mano e la mente dell’uomo a fare la differenza.

Azienda Agricola I Tre Poggi
Mob: +39 348 5627692
Email: info@i3poggi.it
Website: www.i3poggi.it
Facebook & Instagram: @i3poggi