GRUPPO RIGSAVE

GRUPPO RIGSAVE

LA FINTECH IL GRUPPO RIGSAVE PREPARA AUMENTO DI CAPITALE E CAMPAGNA DI CROWDFUNDING, E LANCIA LA APP ICASHLY.
LA HOLDING IN BORSA A FINE 2021

Fine 2021, questa la data limite entro la quale Rigsave spa, la neonata holding del gruppo a cui fanno capo l’asset manager maltese Rigsave Capital Ltd, la sicav lussemburghese Rigsave sicav sa, il Rigsave Absolute Alpha Fund (RAAF) e Rigsave Tech srl, vuole sbarcare in borsa, con un’apertura di due sedi pure in Italia (Milano e Torino) nel secondo trimestre 2021.

Rigsave spa fa capo a Salvatore Gervasi, Michele Basilicata e Giovanni Gervasi, e ha già raccolto oltre 1,5 milioni di euro da 120 azionisti, tramite network personale. A oggi tutto il gruppo vanta 16 collaboratori, tra impiegati e collaboratori esterni, e prevede l’assunzione di altre 30 figure tra commerciali e operative nei prossimi due anni.

Tra le novità del gruppo vi è il lancio di una app alla quale Rigsave Tech, fondata nell’aprile 2019, sta lavorando: iCashly, la nuova app di gestione delle finanze personali rivolta alla clientela bancaria. Il lancio dell’app sarà finanziato tramite un aumento di capitale, che sarà sottoscritto dalla controllante Rigsave spa, e tramite una campagna di equità crowdfunding, finalizzata prevalentemente a far conoscere la fintech e la sua app, che sarà lanciata una volta siglata la partnership con una banca. Attualmente RigSave Tech è impegnata in trattative con tre diverse banche, al fine di trovare un partner che fornisca servizi di pagamento.

L’app permetterà di effettuare gestione delle finanze personali e usufruire dei servizi di investimento di Rigsave Capital. Servizi e prodotti sono erogati tramite sistemi di machine learning e AI, con lo scopo di semplificare al massimo l’approccio alla finanza del cliente finale. La app è in fase di prototipazione ma è stata già lanciata una demo a scopo illustrativo. Tra i vantaggi, l’azzeramento dei costi di distribuzione e collocamento dei prodotti, cui potranno accedere non solo gli HNWI, ma anche i clienti affluent e retail.

Rigsave Capital Ltd, con sede a Malta, è una società di gestione del risparmio, autorizzata dalla Malta Financial Services Authority (MFSA) e in regime di libera prestazione dei servizi da Banca d’Italia e da altre sette autorità di vigilanza sugli intermediari finanziari in Lussemburgo, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e Francia. Rigsave Capital offre servizi di asset management personalizzati, con focus sulla strutturazione di prodotti finanziari cuciti ad hoc sulle esigenze della clientela individuale e professionale. In particolare, è general partner del fondo Raaf (acronimo di Rigsave Absolute Alpha Fund), un fondo di investimento chiuso, costituito sotto forma di Special Limited Partnership e gestito da Rigsave Capital sàrl, nel quale sono stati versati i capitali raccolti con un’emissione obbligazionaria dell’spv di cartolarizzazione Pareto Securities sàrl, costituito nel 2017. L’emissione in questione è un performance linked bond da 250 milioni di euro a scadenza settembre 2024, che è stato quotato alla Borsa di Vienna nel settembre 2019. Ogni mese, se il NAV del fondo segna una performance positiva, questa, attraverso una cedola, viene distribuita per il 70% ai bondholder e per il 30% ai soci di Rigsave spa.

Corso Giuseppe Zanardelli, 38 Brescia BS
Telefono: 030 375 6520
Web: www.rigsavecapital.com

DUE CHIACCHIERE CON GABRIELE PARPIGLIA

DUE CHIACCHIERE CON GABRIELE PARPIGLIA

Lo conoscono praticamente tutti: è il giornalista dei Vip, ma non credo che questa definizione ne definisca la ricchezza umana e la profondità professionale. Io che ho avuto la fortuna di incrociare, seppur brevemente, la sua vita credo che dietro a quello sguardo quasi sempre sospeso e pensoso ci sia un mare in tempesta, un prato di quel verde tipico delle giornate coperte di nubi che trasformano le sfumature di colore, una promessa che ancora non si è palesata, ma che Gabry continua con forza e con fiducia ad aspettare.

Se qualcuno gli chiedesse di definirsi, lui risponderebbe: “Un ragazzo che ha toccato diverse sfumature nella vita, tra dolore (tanto) e gioie (poche) e oggi si definisce: simpatico, malinconico e fedele nei con- fronti di chi gli mostra AMORE sotto ogni sua forma”. Se qualcuno lo chiedesse a me direi: “un uomo intelligente che ancora cerca il senso profondo della felicità”.

In questi mesi di pandemia è stato encomiabile il tuo impegno per dare informazioni sul Coronavirus. Cosa ti ha spinto a farlo?
La depressione: all’inizio di questa vicenda mi sono ritrovato solo. Le prime sere ho pianto. Poi mi sono chiesto con cosa, o meglio che cosa, mi avrebbe potuto far compagnia: il lavoro. Da quel momento non mi sono mai fermato. In questa quarantena ho imparato più cose che in quarantuno anni di vita piena.

Questa tremenda esperienza cosa ti ha insegnato? Cosa ti ha lasciato? Come ti ha cambiato, se lo ha fatto?
Mi ha insegnato che la vita quando ti racconta che tutto va bene in realtà ti sta accarezzando per dirti: “Preparati anche al peggio mentre sorridi”. E tu devi essere pronto.

Mi ha lasciato un pieno d’amore, per come si è svolta la mia quarantena diciamo che sono riuscito a produrre del bene in modo violento, bellissimo.

Mi ha cambiato in meglio da domani, anzi da oggi; prima la vita, poi tutto il resto. Ho trascurato troppo e tanto. Non succederà mai più. Ringrazio Dio di essere ancora in piedi.

Il tuo lavoro di giornalista riempie gran parte della tua vita e del tuo tempo. Cos’è, per te, questa professione?
Non è una professione, ma una missione, soprattutto se hai la capacità di utilizzarla per far del bene agli altri. Ovviamente questo l’ho imparata grazie alla Pandemia. C’è chi si ferma al “titolo”, al tesserino; ma prima ci vogliono talento e cuore.

Nel percorso di una carriera, sicuramente ci sono stati momenti fondamentali e persone che ti hanno aiutato: a chi devi dire grazie (oltre naturalmente e a te stesso)?
C’è una persona in particolare che ti ha insegnato più di altre?
In 21 anni ci sono troppi grazie e spero ce ne saranno degli altri. Dico grazie alla prima persona che ha creduto in me. Forse senza lui nulla sarebbe partito. Grazie Aldo. Lui sa. Forse anche voi… un uomo pieno di sorrisi e canzoni. Grazie di cuore.

Cosa ti piace del mondo dello spettacolo, del- la tv e del gossip?
Mi piace tutto ciò che mi tiene lontano dal telefonino o dai social e alleggerisce la mia testa per quanto riguarda la tv. Mi piace studiare le serie, molte le guardo in lingua originale con i sottotitoli (ovviamente) perché rendono il tutto ancor più vero. In questo momento credo che gli spagnoli, grazie a prodotti come “La casa de Papel” , “Vis a Vis”, “Élite”, “Toy Boy” eccetera, abbiano dato un grande schiaffo al mondo degli “scrittori in tv”.
Il gossip? Mi piace soprattutto quando chi si racconta ti rivela qualcosa che resta e non le solite cazzate del “va tutto bene”.

L’episodio in cui, più di ogni altro, ti sei sentito un Vip…
Nessuno perché non lo sono e non lo sarò mai.

Come ti definisci nei confronti degli altri colleghi?
Io sono un lupo solitario, se è giusta come definizione. Prima del Covid-19 avevo tante persone come punto di riferimento. Oggi si sono quasi azzerate. Soprattutto alcuni “grandi” mi hanno profondamente deluso. Ma amen. Giornalisti… personaggi… vip… molte volte in questi concetti c’è sempre la stessa persona. Stimo molto in questo momento Mario Giordano. E devo molto al dottor Maurizio Costanzo.

Se incontri un progetto valido, lo appoggi o lo nascondi?
Lo nascondo immediatamente fino a quando non è passato un minuto dalla messa in onda o dalla pubblicazione. Sono “abbastanza” scaramantico.

Il momento più felice della tua carriera?
Sicuramente ho avuto la fortuna di portare in onda il progetto “Seconda Vita”. Era da tempo che sognavo una cosa mia. Ringrazio Discovery e il direttore Laura Carafoli. Quel giorno ho pianto al bar Taveggia dopo aver firmato il contratto. Non potrò mai dimenticarlo.

Il momento più difficile?
Troppi. Uno in particolare che a tempo debito racconterò. Anzi due. Il secondo è nato proprio durante questa pandemia.

Maria Verderio

IL COMMERCIANTE ASSESSORE MARCO LAMANNA

IL COMMERCIANTE ASSESSORE MARCO LAMANNA

Come si svolgevano le tue giornate prima di questa emergenza virus?
Le mie giornate si svolgevano: come ormai da 12 anni a questa parte; andavo al bar prestissimo per le colazioni, verso metà mattina, dopo aver consultato qualche fornitore, mi organizzavo la giornata lavorativa, andando a far la spesa in più supermercati per garantire ogni giorno la freschezza del prodotto e finendo, così, molte ore dopo l’aperitivo serale.

Cos’hai fatto in questo periodo?
A livello di bar siamo ovviamente rimasti chiusi per tutto il mese di marzo, cominciando poi a fare consegne a domicilio su prenotazione per i residenti di San Zeno Naviglio, mio paese di residenza e dove si svolge la mia attività.
Essendo un amministratore comunale(assessore al commercio più precisamente) ormai da quasi due anni, sono stato impegnato, assieme a tutta la giunta ed ai volontari di San Zeno, per fronteggiare questa emergenza; non ricordo una cosa del genere da quando ho memoria.

Sono stato con la famiglia, riscoprendo cose che magari una volta si davano per scontato, mi sono messo a disposizione come volontario per consegnare la spesa alle persone più fragili o ai signori più anziani.
Una bella esperienza di vita!

Cosa ti manca maggiormente?
Cosa mi manca???? TUTTO!!
Ho un’attività che si basa sul contatto con la gente,che per un’attività come la mia è davvero tutto. Puoi servire una buona colazione o un buon aperitivo, ma è il contatto umano che fa la differenza. Quel contatto umano che faceva si che, dopo una giornata lavorativa, uno venisse al bar per rilassarsi, per fare due chiacchiere o per passare un paio d’ore di spensieratezza… la valenza sociale del bar!

Cosa si potrebbe fare per aiutare le attività come la tua?
Le attività come la mia, in questo periodo storico, sono quelle che soffrono di più, soprattutto quelle che hanno dipendenti e impegni da onorare. Apriremo per ultimi, e apriranno solo quelli che avranno la possibilità di garantire la sicurezza al 100 %.

“Ragazzi” non bisogna sottovalutare niente di questa fase due, tornare alla fase uno, per noi sarebbe la morte!

Come pensi di gestire il futuro?
Ci atterremo alle norme studiate dal Governo, dovremmo ridurre i posti a sedere ed utilizzeremo, come sempre nella stagione estiva, lo spazio all’esterno, tenendo le distanze dovute.
Bisognerà pur ripartire per dare un minimo di speranza alla gente, perché è di quella che adesso c’è bisogno.

Vuoi mandare un messaggio a tutti i tuoi clienti?
Come già anticipato, mi sono attivato da più di un mese con consegne a domicilio, ognuna di essa fatta, ovviamente in sicurezza, ma anche in appositi contenitori sui quali vi è scritto ogni giorno, un messaggio di speranza diverso.
È stato bello e soddisfacente vederlo condiviso sulle diverse bacheche.

Un messaggio al nostro governo?
Il Governo ha l’obbligo di non dimenticare nessuno, così facendo si rafforzerà quell’idea di nazione che ritroviamo durante le partite di calcio della nostra nazionale.

Un messaggio per tutti gli esercenti al commercio!
Non dobbiamo cedere allo sconforto in questo momento di difficoltà, abbiamo una valenza importante per il tessuto sociale. La gente dopo questo periodo, magari scoprirà che andare a far la spesa sotto casa, vivere i nostri negozi, le nostre attività e la gente del proprio comune, non è poi così male, una lezione che anche io ho imparato ancor di più da quando ho la fortuna di amministrare questo splendido paese!

GRAZIELLA ANIQUETTO –  TRA CUCITO, MASCHERINE E AMORE PER I GATTI

GRAZIELLA ANIQUETTO – TRA CUCITO, MASCHERINE E AMORE PER I GATTI

Come è possibile trovare la propria strada tra amore per gli animali, un periodo storico in cui editoria e spettacolo sono sempre più in sofferenza, e un lontano amore per aghi e fili che risuona dentro al cuore? Lei è riuscita a… imbastire tutto.

Quando l’ho incontrata per la prima volta, ho pensato a una fatina. Sì, perché Graziella porta con sé una particolare eleganza, un fascino misterioso e mai esibito, ma soprattutto una dolcezza che si esprime attraverso quei suoi bellissimi occhi scuri. A volte, ora che ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscerla meglio, si sottovaluta un po’ e forse lei stessa è la prima inconsapevole di tutte le qualità che gli altri vedono in lei. Ora ha avuto la bellissima idea di cucire personalmente alcune mascherine per aiutare i bisognosi.
Vi racconto tutto nell’intervista che Graziella ha rilasciato in esclusiva a Pet&People magazine.

Quando hai capito che cucire era un tuo talento?
Mi è sempre piaciuto cucire. Non so se sia un vero e proprio talento, una passione sicuramente. Fin da piccola guardavo nonna farlo e ho provato io stessa qualche volta, ma non ho mai pensato potesse diventare un’occupazione seria. Poi, qualche anno fa, in un periodo in cui ero rimasta senza lavoro trovai un volantino che sponsorizzava una scuola: corsi di taglio e cucito. Senza nemmeno pensarci mi sono ritrovata a frequentarla. Lo scorso anno ho conseguito l’attestato.

Continuo a seguire il corso per migliorare, mi trovo bene sia con le compagne sia con l’insegnante che è meravigliosa. Mi diverte molto creare i vestiti per me.

In tempo di Coronavirus, hai scelto di con- fezionare mascherine? Perché?
All’inizio me lo ha suggerito Daniela, una mia carissima amica. Lei mi incoraggia sempre a creare e, in questo caso, scherzando mi diceva che potevano diventare un ottimo business. Poi quando ho visto che qui da noi in Brianza non se ne trovavano, ne ho confezionate inizialmente due per necessità, una per me e una per il mio compagno, per poter uscire di casa. E così ho scoperto che le persone le apprezzavano. Ora ne sto facendo alcune su richiesta.

Cani e gatti tra i soggetti preferiti. È stata una scelta, una richiesta o una casualità?
È stato casuale, ma dovuto alle mie scelte, diciamo.
Ho iniziato a confezionare le mascherine quando era già cominciato il lockdown e quindi mi sono dovuta accontentare della stoffa che avevo a casa. Di solito quando vado in un negozio di stoffe finisco sempre nel reparto scampoli e prendo inevitabilmente qualche pezzo con le stampe di cani e gatti perché sono i miei soggetti preferiti. In genere uso questo tipo di stoffa per fare le classiche sporte della spesa. Fra tutte le stoffe che avevo a disposizione, ho pensato che queste potessero essere soggetti adatti anche per le mascherine e così ho iniziato a utilizzarle per questi particolari articoli.

Se avessi la possibilità di scegliere un desiderio, cosa sceglieresti?
In questo momento, la prima cosa che viene in mente, ma credo sia così per tutti, è che finisca la pandemia e si trovi una cura o un vaccino efficace per combattere il Coronavirus così che tutto possa tornare alla normalità. Se dovesse essere invece qualcosa legato strettamente alla mia persona, anche se può sembrare banale, mi piacerebbe trovare la mia stabilità professionale. Non sarebbe male!

Sappiamo che i gatti sono la passione. Ci parli della tua esperienza più significativa con un animale domestico?
Ho avuto molti animali, gatti e due cani stupendi, ma sicuramente la più significativa è stata quella con Oscar. Oscar era un gatto, era… perché è mancato il 27 febbraio 2019, a 17 anni. Ero all’ultimo anno di superiori, la gatta di Valentina, mia compagna di classe, ebbe dei gattini e io adottai uno di quei batuffoli tigrati: Oscar. Aveva un carattere difficile, era indipendente, dispettoso e testone. Un gatto che miagolava pochissimo e non faceva fusa. O meglio, non regalava fusa a nessuno, perché quando eravamo soli, io e lui, e mi veniva in braccio, si sentivano basse basse. Quelle fusa, così strane e lievi, avevano la capacità di rimettere insieme i miei pezzi nei momenti no. E lui lo sapeva. Siamo cresciuti insieme, vivevamo praticamente in simbiosi. Sono stati 17 anni meravigliosi e quando se n’è andato mi ha lasciato un vuoto enorme. Ho tatuato il suo nome sulla caviglia in suo ricordo, indelebile come lui.

A dicembre io e il mio compagno abbiamo adottato un gatto randagio, mio papà lo ha trovato abbandonato e non me la sono sentita di lasciarlo al suo destino. Più che un gatto è un cartone animato, di fusa ne fa anche troppe oltre a russare perché ha la rinite cronica. Lo abbiamo ribattezzato Gandalf Grigino, è uno strano personaggio. Un legame come quello che ho avuto con Oscar non lo avrò credo mai più con nessun altro gatto, però ammetto che gli voglio già bene!

Se volete ordinare le mascherine o chiedere informazioni potete rivolgervi a gra.aniquetto@alice.it

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Maria Velderio

FRESCO – LOCANDA PESCE E PIZZA

FRESCO – LOCANDA PESCE E PIZZA

Come hai passato la quarantena?
L’ho passata a casa con mio figlio e mia moglie, facendo qualche breve uscita giornaliera per portare fuori il cane, e fare la spesa ogni 10 giorni circa.

Cosa ti ha insegnato?
Più che insegnato mi ha dato conferma che non bisogna mai dare nulla per scontato, purtroppo siamo molto vulnerabili per eventi come questo che non dipendono da noi.

Come pensi di affrontare la ripartenza?
Dal 4 maggio iniziamo con l’asporto e la consegna a domicilio, una nuova avventura per noi che di sicuro non ci fa risolvere i problemi riscontrati in 2 mesi di chiusura ma di sicuro ci serve per accendere i motori e poter accontentare i nostri clienti più affezionati… con la speranza che vada tutto bene e si possa ritornare ad accogliere i clienti dal 1 giugno.

Cosa ti è mancato maggiormente?
Facendo un lavoro che mi appassiona mi è mancato per primo il contatto con i clienti, soprattutto quelli affezionati, anche se con tanti di loro continuo a messaggiarmi anche in questo periodo di stop. Anche il rapporto quotidiano con la squadra del fresco mi è mancato tanto, ormai sono diversi anni che collaboriamo insieme e si può dire che siamo come una famiglia.

Un messaggio per i tuoi clienti?
Vi aspettiamo presto, in tanti hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza in questo periodo un po’ buio. Torneremo presto a fare festa, a Napoli si dice “adda passà a nuttata” (deve passare prima o poi la nottata)

Un messaggio per i nostri lettori?
Spero che possiamo presto tornare tutti ad abbracciarci e a godere delle cose belle che ci offre la vita!

Cosa farai appena finirà il lockdown?
Per ora devo dare priorità al lavoro, capire bene come rendere sicuro il più possibile il locale per i nostri clienti e per noi addetti, appena fatto però devo correre a Napoli a riabbracciare mia mamma, le mie sorelline e mio nonno.