Tamponi salivari, passa all’unanimità mozione Tironi

E’ stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia la mozione presentata a prima firma da Simona Tironi (FI) vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, relativa all’avvio di campagne di screening con tampone salivare molecolare e alla definizione di un Piano regionale che ne preveda l’utilizzo diffuso. “Con questa mozione, che conferma l’unità di intenti tra la maggioranza in Consiglio e la Giunta, l’esecutivo lombardo farà un passo in più per la salute dei cittadini  – commenta Simona Tironi – allargando l’utilizzo dei tamponi salivari molecolari ai luoghi soggetti ad un possibile incremento dei contagi partendo dai territori lombardi più colpiti dalla pandemia come la Provincia di Brescia. La mozione prevede poi la definizione di un Piano regionale per l’utilizzo diffuso e continuativo dei tamponi salivari molecolari quale metodologia diagnostica per l’individuazione della diffusione dell’infezione da Coronavirus. Speriamo presto di affiancarlo ad una presa di posizione chiara anche da parte del Ministero della Salute. Anche su questo sono fiduciosa. Oggi, in Consiglio – continua la Tironi- abbiamo avuto una rappresentanza di eccellenza con le professoresse Valentina Massa ed Elisa Borghi dell’Università Statale di Milano che insieme al loro team hanno per prime inventato e sperimentato gli screening dei tamponi salivari molecolari. Il loro lavoro deve essere il nostro orgoglio. Per questo ho chiesto ai colleghi di rivolgere un applauso alle due docenti come piccolo, ma significativo gesto simbolico di riconoscimento del loro prezioso lavoro e verso tutti coloro che in questo anno sono stati in prima linea. Il loro impegno deve essere uno degli stimoli a ritrovare quell’orgoglio Lombardo che ha le sue fondamenta nell’impegno, nella competenza e nel duro lavoro. È da qui che dobbiamo ripartire verso una nuova normalità”.

Fotografia in evidenza: da destra Valentina Massa, Simona Tironi, Elisa Borghi

FÒREMA CREA IL “PATENTINO” PER I BATTERI CHE PULISCONO LE CALDAIE INDUSTRIALI

FÒREMA CREA IL “PATENTINO” PER I BATTERI CHE PULISCONO LE CALDAIE INDUSTRIALI

Bonaka Italia, azienda di Pordenone, ha acquisito i diritti per la distribuzione europea di un innovativo brevetto biotecnologico russo: al posto dell’acido, nelle tubature adesso si immette un cocktail di venti batteri che mangiano calcare e sporco. È stato possibile grazie alla divisione Chemicals dell’ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova

 

Per raccontare la storia di come i batteri siano capaci di pulire le tubature degli impianti industriali tocca fare un passo indietro nel tempo. Serve tornare al periodo della guerra fredda, quando la Russia studiò un nuovo metodo naturale per ripulire i propri impianti civili e militari riducendo l’approvvigionamento di sostanze chimiche: i batteri.

Sono passati decenni e quelle tecnologie sperimentali sono state perfezionate e diventate brevetti industriali che stanno per rivoluzionare per sempre il mondo della pulizia delle grandi caldaie civili, scambiatori di calore, sistemi di riscaldamento e degli impianti industriali in genere. In pratica, quella selezione di lactobacilli (simili a quelli dello yogurt) viene immersa in una soluzione liquida, i lactobacilli immessi nelle tubature “mangiano” lo sporco prima di venir rilasciati nell’ambiente senza causare danni a flora e fauna, perché fuori dalle condizioni ambientali muoiono immediatamente.

Ebbene, a Pordenone, e precisamente nella sede del Parco Tecnologico, è stata fondata una start up innovativa, Bonaka Italia, guidata dal ceo Marco Bortolus, che a livello europeo ha l’esclusiva per importare e vendere il “cocktail” di batteri russi, è il prodotto a base batterica “Bonaka Prom”. Per gli addetti ai lavori è una rivoluzione storica. Fino ad oggi, si usano infatti acidi per pulire il calcare e le incrostazioni che inquinano e danneggiano le tubature. I batteri, invece, semplicemente scompaiono.

 

Prima però di poter entrare nel mercato, Bonaka Italia ha chiesto a Fòrema, ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova, di poter ottenere il “patentino” per farlo. Se ne è occupato Michele Checchin, direttore della divisione Chemicals, che dopo un anno di lavoro è riuscito a presentare un dossier tecnico composto da consulenze e pareri di diversi enti. “Dovevamo chiarire se i batteri erano un potenziale rischio e sancire le modalità con cui possono essere usati”, spiega Checchin. “Fòrema ha proceduto con la definizione delle norme applicabili in merito all’immissione sul mercato nazionale del prodotto, individuando gli obblighi normativi attualmente vigenti in Unione Europea e quelli applicabili nel caso particolare, valutando gli eventuali rischi chimici e biologici derivati dall’uso per lavoratori, consumatori e ambiente. Siamo orgogliosi di aver partecipato a questo progetto che valorizza un cambiamento ecosostenibile nei processi di pulizia industriale. Per Fòrema, un risultato eccellente, che dimostra come le competenze dell’ente possano fungere da acceleratori rendendo possibile l’avvio di imprese innovative tutelandole e accompagnandole nel processo di conformità del prodotto”.

 

La Bonaka Italia adesso sta lavorando coi manutentori di grandi impianti industriali per spiegare loro il nuovo modello, che presto si diffonderà nel mercato italiano prima di raggiungere quello europeo. “In Russia persino Gazprom usa questi batteri – spiega Bortolus – che nascono in una cultura a base di lattosio e durante il processo di fermentazione dell’acido lattico secernono dei metaboliti, che sono microparticelle di acidi naturali che poi disgregano i componenti minerali nei sedimenti, senza intaccare plastica o ferro o rovinare impianti. Per tradurlo con delle informazioni pratiche: chi deve pulire tubature prolunga fino a tre volte la vita degli impianti. Ma non solo: ripristina e mantiene la loro efficienza originale, abbattendo considerevolmente le emissioni di anidride carbonica. Il tutto in modo ecologico ed in linea con le direttive del “green deal” della Comunità Europea”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

BONAKA PROM è un innovativo composto liquido biotecnologico a base batterica, sicuro, efficiente ed ecologico, destinato alla pulizia interna ed il recupero di attrezzature termiche e sistemi tecnologici industriali da fanghi, incrostazioni e depositi di origine organica, minerale ed ossidativa. Una volta inserita la soluzione personalizzata di Bonaka Prom nell’impianto o nell’attrezzatura in diluizione a circuito chiuso e a temperatura controllata i batteri (lactobacilli) che lo compongono generano oltre 30 tipi di metaboliti (acidi organici) che disgregano in modo selettivo unicamente i sedimenti, senza aggredire i metalli, gomme o stoppie e rilasciano un film idrofobo protettivo. A trattamento ultimato, sarà sufficiente svuotare e risciacquare l’impianto senza alcun post-trattamento di passiva-zione e smaltendo le acque di risulta (dipendentemente dai materiali disgregati) secondo le normative vigenti. L’area di applicazione della tecnologia è piuttosto ampia, poiché consente di pulire praticamente qualsiasi apparecchiatura e sistema tecnologico e termico da fanghi, calcare e depositi di calcare. Può essere utilizzato in attrezzature per caldaie e centrali termiche di varie capacità e potenze; boiler, tubazioni e scambiatori di calore industriali di vario tipo; impianti di riscaldamento e approvvigionamento idrico per grandi edifici; attrezzature per raffinerie di petrolio; attrezzature di lavorazione termica per il settore alimentare.

IL MONDO DELL’AGROALIMENTARE DI QUALITÀ RIPARTE DA VERONA

IL MONDO DELL’AGROALIMENTARE DI QUALITÀ RIPARTE DA VERONA

 

 

 

 

Tre le iniziative in calendario nel 2021 targate Sol&Agrifood

A giugno il Concorso Internazionale Sol d’Oro e gli Evoo Days, a ottobre la Special Edition della rassegna 

Verona, 15 aprile 2021. Sono tre gli appuntamenti che Veronafiere ha inserito nel calendario 2021 per riaprire il confronto tra l’agroalimentare di qualità e i mercati nazionali e internazionali. Protagonista Sol&Agrifood, attraverso il Concorso Internazionale Sol d’Oro (16/21 giugno 2021), gli EvooDays – Forum di formazione e informazione della filiera oleicola (21/22 giugno 2021) e Sol&Agrifood Special Edition, (17/19 ottobre 2021).

Concorso Internazionale Sol d’Oro – Conferma il suo valore il concorso internazionale nato nel 2002 con lo scopo di evidenziare i migliori oli extravergine di oliva prodotti principalmente nel bacino del Mediterraneo. La giuria composta da panelist internazionali guidata da Marino Giorgetti, capo panel di Sol d’Oro fin dalla sua prima edizione,sarà all’opera dal 16 al 21 giugno. Tre le categorie in concorso: Extravergini, Monovarietali e Biologici; sono ammessi tutti gli oli d’oliva extravergini italiani ed esteri prodotti e commercializzati da aziende e frantoi che dimostrino di produrre un quantitativo minimo di 1.500 litri, o equivalente produzione, per ciascun olio inviato. Chi produce e commercializza un olio in un quantitativo da 500 a 1.499 litri può partecipare nella categoria Absolute Beginners. Regolamento e iscrizione al link. I risultati saranno annunciati lunedì 21 giugno, durante la prima giornata degli Evoo Days: nella seconda giornata è in calendario una degustazione guidata “en primeur”, dedicata a giornalisti di settore e partecipanti al forum. La cerimonia di premiazione si terrà nel corso di Sol&Agrifood Special Edition (17/19 ottobre 2021).

Evoo Days – La quarta edizione degli Evoo Dayssi terrà in edizione fisica e digitale il 21-22 giugno 2021. Il Forum, all’avanguardia come strumento di aggiornamento sulla filiera dell’olio extravergine di oliva, ha l’obiettivo di mettere a disposizione degli operatori del settore uno spazio dedicato per la formazione con speaker di fama internazionale. I relatori saranno protagonisti di un ricco programma di seminari e di uno spazio di confronto importante per arricchire il proprio patrimonio professionale, informarsi sui trend di consumo in Italia e all’estero e migliorare il business d’impresa. Nella prima giornata saranno affrontate le tematiche relative all’alternanza di produzione dell’olivo, le norme che regolano l’etichettatura dell’olio extra vergine di oliva e come mettersi al sicuro dalle contestazioni. Nel corso della seconda giornata si parlerà di come raccontare e raccontarsi su internet e come aprire un e-commerce per vendere in rete.

Sol&Agrifood Special Edition – Un nuovo progetto, un appuntamento b2b in presenza e sicuro, pensato e posizionato strategicamente. Nuovi spazi e contatti esclusivi con buyer provenienti dall’Italia e dall’estero. Sono questi i punti focali dell’edizione ‘smart’ di Sol&Agrifood 2021 (da domenica 17 a martedì 19 ottobre, in concomitanza con quella di Vinitaly Special Edition), essenziale ed efficace, nell’adozione nuova delle aree espositivedella fiera, nel ‘contatto’ tra gli operatori, il tutto nel rispetto delle normative vigenti. La manifestazione si svolgerà in presenza nel quartiere fieristico di Veronafiere. Agli espositori verranno offerte aree preallestite chiavi-in-mano, comprensive di servizi. L’evento sarà esclusivamente professionale, con ingresso riservato agli operatori del settore. Veronafiere, con ICE-Agenzia e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è già al lavoro per permettere l’arrivo di buyer selezionati dall’estero. 

Tre appuntamenti in preparazione della 26ª edizione di Sol&Agrifood, Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità, in calendario a Verona dal 10 al 13 aprile 2022.

 

 

ALBERTO E FEDERICO RIBOLDI SU FIAT 508 C DEL 1937 VINCONO IL FRANCIACORTA HISTORIC

ALBERTO E FEDERICO RIBOLDI SU FIAT 508 C DEL 1937 VINCONO IL FRANCIACORTA HISTORIC

Sono Alberto e Federico Riboldi i vincitori dell’edizione 2021 del Franciacorta Historic, disputato nel weekend in Franciacorta con partenza e arrivo all’Agriturismo Solive di Corte Franca.

I portacolori della Scuderia Franciacorta Motori, a bordo di una Fiat 508 C del 1937, hanno fatto registrare una prestazione di notevole livello (conclusa sotto i 3 centesimi di errore medio) e resistito agli assalti di altri due equipaggi bresciani che fino alle ultime prove hanno insidiato il gradino più alto del podio, migliorando così il 3° posto dell’edizione 2020 e conquistando un altro importante successo dopo la Winter Marathon 2018 vinta da Alberto.

Seconda posizione per Domenico Battagliola e Paolo Fredi a bordo dell’impegnativa Bugatti Type 37 del 1926 che hanno preceduto Fabio e Marco Salvinelli sulla loro Fiat 1100/103 del 1954, con entrambi gli equipaggi a lungo a ridosso della vetta sfuggita solo per poche penalità. Hanno concluso in settima piazza i favoriti della vigilia nonché vincitori in carica Bellini-Tiberti, vittime di un serio guasto meccanico alla loro Fiat 508 C del 1937 che li ha costretti a un cambio vettura dell’ultimo minuto in favore di una Fiat 514 S del 1931. Sfortunata invece la prova di Davide Valsecchi, comunque entusiasta della manifestazione, costretto al ritiro a pochi chilometri dall’arrivo.

La vittoria fra le Scuderie è andata alla Franciacorta Motori che per un soffio ha preceduto il Classic Team e Brescia Corse, quest’ultima la più rappresentata al via con ben 15 equipaggi. Al primo posto fra le dame si è confermato l’equipaggio composto da Federica Bignetti Bignetti e Luisa Ciatti che, a bordo della Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce del 1960, hanno conquistato un mediometro AVE-S messo in palio da Digitech Timing per l’occasione: a completare il podio Torri-Ruffini su Innocenti Mini Cooper Mk II del 1969 e Bellante- Ferraris su Porsche 356 SC Coupé del 1964. Il miglior equipaggio interamente straniero a imporsi in questa edizione è stato quello dei fratelli svizzeri Ferrucio e Carlo Nessi su Riley Brooklands del 1928 che hanno preceduto i connazionali Ginesi-Rohr su Porsche 356 A Coupé del 1959 e Hug-Gerber su Healey Westland del

1950.

La gara. Alle 11.00 di sabato 10 aprile prendeva il via dall’Agriturismo Solive il primo settore di gara di 50 chilometri con i Concorrenti impegnati sin dalle prime battute in una serie di 10 PC – previste a Torbiato, Erbusco e Adro – al cui termine era l’equipaggio Salvinelli-Salvinelli a portarsi in vetta con sole 13 penalità seguito da Riboldi (23), Bellini (26), Peli-Donà su Fiat 508 S del 1934 (30), Crugnola-Vida su Fiat 508 C del 1937 e Marini-Marini su Lancia Fulvia Coupé Rallye 1.3 S del 1969 (entrambi a 31), Battagliola (33), Fontana-Grossi su Lancia Fulvia Coupé (35), Sisti-Gualandi su Lancia Aprilia del 1937 (36) e Belometti-Vagliani su Lancia Lambda 221 Spider Casaro del 1929 a chiudere la top ten provvisoria con 37 penalità.

Classifica che rimaneva sostanzialmente immutata anche dopo la PC 22 con Salvinelli sempre in testa con 57 penalità seguito da Riboldi (68), Marini (77) e con il recupero di Fontanella in quarta posizione con 78. Posizioni invariate anche alla PC 27 che chiudeva la prima parte di gara prima della sosta pranzo al Relais i Due Roccoli sulla strada che da Iseo porta a Polaveno, con gli equipaggi che potevano godere di una vista spettacolare sul Lago d’Iseo durante il percorso panoramico a piedi previsto per il ritiro del ricco lunch box predisposto per l’occasione, nel pieno rispetto del protocollo anti Covid-19.

Ripartiti per il secondo settore di oltre 70 chilometri, i Concorrenti erano impegnati in una serie di prove a Polaveno, San Giovanni e Ome in cui si registrava il sorpasso di Riboldi (94 penalità) ai danni di Salvinelli (97), con Fontanella che guadagnava un’altra posizione (121) inserendosi davanti a Battagliola (123), Crugnola (126), Peli (128), Gamberini-Ceccardi su Fiat 514 MM del 1930 (134), Marini (134), Belometti (138) e Malucelli-Bernuzzi sua Lancia Beta Montecarlo fermo a 140.

Dopo la successiva serie di prove a Monticelli Brusati e Rodengo Saiano, Salvinelli effettuava il contro sorpasso e si riportava in testa con 117 penalità contro le 124 di Riboldi mentre Fontanella accusava un ritardo pesante che, di fatto, pregiudicava la sua gara estromettendolo dalle posizioni di testa. Grazie a un brillante finale con sole 8 penalità registrate nell’ultima insidiosa serie di 4 PC lungo la strada che da Gussago sale a Brione, Riboldi sferrava l’attacco decisivo andando a vincere per la prima volta il Franciacorta Historic davanti a Battagliola che, aiutato dal miglior coefficiente della sua Bugatti – terminava al secondo posto davanti a Salvinelli. Quarta piazza per Belometti e quinta per Gamberini, con Peli, Bellini, Bertoli-Gamba su Lancia Fulvia Coupé del 1966, Sisti e Nobis-Nobis (Fiat 1500 del 1936) a chiudere i primi 10.

Le premiazioni. Diversi come sempre i riconoscimenti e i premi speciali previsti dall’organizzazione: una cassaforte da muro di Bordogna al 1° classificato nella PC 17 (Bariselli-Molinari su Lancia Augusta del 1934 con l’unico tempo “netto”), 2 battery charger per il miglior equipaggio non classificato e per l’ultimo della graduatoria (rispettivamente Nardiello-Bonfante e Belloli-Belloli), tre preziosi oggetti da collezione messi in palio dal Centro Porsche Brescia alle prime tre Porsche classificate (Magnoni-Vanoni, Mazzoleni-Carrara e Belotti-Plebani) per concludere con i primi 20 della classifica generale, premiati con coppe, confezioni di formaggi Ambrosi e Auricchio, ingressi per la fiera Auto e Moto d’Epoca e una bottiglia di “Franciacorta” Villa. Ai primi 3 classificati altrettanti grandi formati di “Franciacorta” Solive mentre ai Riboldi il merito di aver vinto anche nella speciale classifica senza coefficienti. Grande soddisfazione da parte degli organizzatori per i numeri da record fatti registrare quest’anno: sono stati ben 130 gli equipaggi verificati (sui 135 iscritti) con 125 di questi regolarmente classificati a fronte di soli 3 ritiri per noie meccaniche e 2 equipaggi esclusi in quanto non transitati in alcuni controlli lungo il percorso. Tutte valide le 46 prove previste e dislocate lungo un percorso panoramico di oltre 120 chilometri principalmente pianeggiante al mattino e più vario al pomeriggio con alcune salite e discese impegnative e paesaggi spettacolari come la discesa da Nistisino con vista panoramica del Lago d’Iseo.

Va così in archivio questa 14ª edizione che si è conclusa senza incidenti e in totale sicurezza grazie anche allo scrupoloso rispetto del protocollo ACI Sport per contrastare la diffusione del Covid-19.

Sarezzo, 12 aprile 2021

 

Riboldi

 

Battigliola

Salvinelli

In morte di un capitano. In nome di Emanuele.

In morte di un capitano. In nome di Emanuele.

Emanuele Zarcone anima e direttore di Brescia Up resterà una figura destinata a sopravvivere alla sua troppo breve esistenza terrena, nel ricordo di chi lo ha conosciuto e amato. Ed io sono tra questi. Un infaticabile allenatore, un coach, un capitano per tanti giovani con la passione del giornalismo ma pure del marketing e degli eventi. Dieci anni fa lo conobbi appena aprii la mia casa in centro a Brescia. Il giornale patinato, elegante, glamour era solo una scusa per costruire un rapporto umano che sapeva tradursi in una consulenza d’immagine, editoriale, in un evento piacevole, un networking guidato dalla semplicità e dal buon gusto. Elementi che derivano dalla concretezza e laboriosità ma anche dall’amore della vita che sono i fondamentali della brescianità.
Taccio sul dato personale. La ricca aneddotica di giornate e serate, tanti momenti belli e divertenti, ma anche passati nelle aziende in ascolto di imprenditori e professionisti di Valore. E quante risate quando incontravamo nel nostro cammino persone in disequilibrio con se stessi, dissonanti. Di Valori (presunti) ma di certo non di Valore. Meglio tacere. Son confidenze che una persona semplice come Emanuele non vanta. Vive. Ora che ci hai lasciato così senza preavviso, ci rendiamo conto che a ciascuno di noi hai lasciato un pezzo importante della tua lezione.
Una grande, generosa, continua energia dedicata all’ascolto e all’incontro del prossimo. Mettendo insieme persone e iniziative. Talenti ed opportunità. Rimettendo tante volte tempo e danaro ma sempre mantenendo sorriso e speranza.
Mi hai sempre chiamato a scrivere di cose serie: la città e la sua governance. Le nostre speranze e le nostre aspettative di Uomini, cittadini, imprenditori. Ma con leggerezza e voglia di costruire sempre. Anche con le critiche più severe. E per questo ci mancherai. Avevamo in Te un confronto piacevole e amicale, una camera di compensazione di fatiche e affanni. Quante volte ci sentivamo stanchi e arrabbiati e incrociavamo il tuo sguardo e il tuo sorriso disarmante… o quante altre ti presentavo nuovi amici ed immediatamente entravi in empatia con tutti. Le tue doti personali ci lasciano un vuoto. Ma il Tuo Esempio e i Tuoi Impegni meritano che Uomini e Donne alle quali hai dato strumenti e iniziative proseguano nel tuo solco. Perché tutti siamo in cammino e sapremo rincontrarci un giorno.
Massimo Lucidi

NASCE IL NUOVO COMITATO SCIENTIFICO DEL MUSEO MILLE MIGLIA

NASCE IL NUOVO COMITATO SCIENTIFICO DEL MUSEO MILLE MIGLIA

Obiettivi: riprendere e aggiornare il percorso dei “padri fondatori”, realizzare un museo diffuso per rendere la Freccia Rossa patrimonio condiviso di cultura e guardare al traguardo del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.

È fresco di nomina il Comitato scientifico del «Museo Mille Miglia – Città di Brescia», composto da figure di esperti in vari settori, dalla museologia alla storia, dall’automobilismo all’archivistica: Maria Bussolati, Bruno Ferrari, Paolo Mazzetti, Francesca Morandini ed Elena Pala. Il Comitato ha ben chiare le «mille miglia» culturali da percorrere e punta in queste settimane, che separano dalla Mille Miglia 2021, ad aggiornare e ripristinare il percorso museale secondo gli intenti dei soci fondatori, tra cui spiccano Enzo Cibaldi e Vittorio Palazzani. Gli obiettivi sono: da un lato recuperare e portare avanti quelli che erano già vent’anni fa gli intenti dei soci fondatori del Museo, vale a dire realizzare un “museo non tradizionale”; un’esigenza, questa, ancor più valida ai nostri giorni in cui la pandemia ha cambiato completamente il modo di fruire degli spazi espositivi. Dall’altro lato, il Museo mira a dare il proprio contributo all’interno di quel progetto più ampio volto a rendere la gara Freccia Rossa un patrimonio condiviso di cultura – non solo automobilistica, ma anche materiale – per tutti i bresciani, specie per i giovani, e al tempo stesso a conseguire l’obiettivo di fregiarsi del titolo di Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.

Era il 10 dicembre 1996 – quest’anno ricorre il 25° di fondazione – quando venne istituita l’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia. Il nuovo sodalizio vedeva allineati l’ACI Brescia e 21 imprenditori appassionati di automobili storiche, nonché da quel momento finanziatori del costituendo Museo. «Illustrammo il nostro audace progetto – raccontano Cibaldi e Palazzaniall’allora sindaco di Brescia Mino Martinazzoli. L’idea iniziale era di realizzare il museo in un capannone nella zona industriale di proprietà del socio fondatore Luigi Maffinelli, un impresario edile di allora. Con Giuseppe Desenzani e Sergio Moreschi mi recai da Martinazzoli per chiedere il cambiamento della destinazione d’uso dell’immobile. Con nostra grande sorpresa il sindaco si entusiasmò a tal punto all’idea che decise di concederci in locazione l’ex monastero di Sant’Eufemia. Potevamo puntare all’obiettivo di ristrutturazione degli spazi muovendoci in un contesto totalmente privato oppure cercare una sinergia con le istituzioni pubbliche. Puntammo alla seconda opzione: la Mille Miglia è un patrimonio culturale non soltanto per gli appassionati di automobilismo, ma dell’intera città. L’obiettivo – continuano i due soci fondatori era di offrire alla cittadinanza un nuovo polo espositivo dalla promettente denominazione “Museo della Mille MigliaCittà di Brescia”. Il nostro disegno era di ristrutturare l’immobile valorizzandone gli aspetti architettonici storico-artistici originari. Quanto al percorso museale, era nostro fermo intendimento quello di renderlo interattivo in modo che il visitatore non si sentisse un mero spettatore, favorendo largo pubblico». Un intento, questo, che il nuovo Comitato scientifico ha fatto proprio e intende rendere operativo entro il mese di giugno.