da bsupmag | Giu 8, 2020 | Attualità, Economia, Food, Magazine, Moda, Tendenze
Nel secondo semestre 2020 in calendario 21 manifestazioni in Italia e all’estero.
(Verona, 8 giugno 2020) Una nuova fiera per la “nuova normalità”. Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Veronafiere conferma il programma del secondo semestre 2020: dodici importanti appuntamenti in Italia e nove all’estero che inaugurano una rinnovata modalità di organizzare manifestazioni, fortemente orientate a salvaguardare il business delle aziende clienti con format agili, digitali e sicuri.
«La ripartenza sarà un momento fondamentale per la ricostruzione economica del Paese – dice Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. E noi vogliamo farci trovare pronti per supportare al meglio la promozione delle filiere industriali che presidiamo, ricordando che lo strumento fieristico moltiplica fino a 10 volte l’investimento fatto dagli espositori, genera il 50% dell’export delle pmi italiane e un valore complessivo a livello mondiale superiore ai 250 miliardi di euro».
«In questi mesi abbiamo lavorato pensando già alla Fase 3, con la formulazione delle manifestazioni secondo un perimetro straordinario per un tempo eccezionale che non consentirà per tutto il 2020 di progettare fiere secondo gli standard che conosciamo. Tuttavia, il mercato ha bisogno di un motore già acceso per garantire la ripartenza ma soprattutto rilancio, nuovi posizionamenti internazionali in una road map dell’export stravolta dall’emergenza sanitaria globale – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Per questo, abbiamo tenuto aperto il dialogo con i nostri clienti e i mercati attraverso numerose iniziative digital, perché oggi più che mai il nostro è un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia che necessita di un nuovo paradigma fisico-digitale e di un’offerta complementare per il business».
Completamente rimodulato, quindi, il calendario fieristico della seconda metà dell’anno, con un notevole sforzo logistico per far combaciare la stagionalità delle manifestazioni, con spostamenti di data, start-up e tempi di rotazione del quartiere e dei padiglioni. Mentre il calendario degli eventi e convegnistico, altro importante asset di Veronafiere, riparte il 18 giugno con il Vinitaly Design Int’l Packaging Competition a cui segue il 19 giugno l’assemblea del Consorzio del Grana Padano.
Il lockdown è servito anche per ridisegnare format fieristici ampiamente consolidati, re-impostandoli alla luce delle nuove misure di sicurezza e distanziamento sociale.
È il caso, ad esempio, di Fieracavalli, che per la prima volta si svolge su due fine settimana consecutivi, per diluire gli ingressi, di wine2wine che, al tradizionale business forum, affianca un momento espositivo, o di Marmomac, in scena nel 2020 con un’edizione speciale tarata sulle esigenze contingenti delle imprese del settore.
È in attesa della validazione da parte delle istituzioni preposte, inoltre, il nuovo protocollo #safebusiness per la tutela della salute di espositori e visitatori, sviluppato insieme ai principali operatori fieristici italiani.
Tra le misure di prevenzione: biglietteria esclusivamente online e ingressi giornalieri contingentati; filtri ai cancelli con termoscanner; nuova architettura interna degli spazi per dirigere i flussi di visitatori in entrata ed uscita; interventi di sanificazione degli ambienti; formazione del personale; presidi medici permanenti, protocolli di emergenza appositi e collaborazione con le migliori realtà sanitarie del territorio.
Allo studio anche rassegne più smart, grazie alla tecnologia. Il Covid19 ha soltanto impresso una ulteriore accelerazione ad un processo che Veronafiere aveva già attivato, investendo importanti risorse nella digital transformation.
Una rivoluzione che parte dai portali web delle singole manifestazioni che diventano per Vinitaly e Marmomac, delle directory interattive e multilingua, per arrivare alle agende digitali per programmare appuntamenti b2b, ai webinar per la formazione permanente o alle app di geolocalizzazione con cui muoversi agilmente e in sicurezza tra gli stand.
Veronafiere, inoltre, sta realizzando strumenti virtuali di incontro per permettere alle aziende di dialogare con i buyer esteri e mantenere aperto un canale di comunicazione con i mercati di maggiore interesse, che ancora non possono essere presenti fisicamente alla rassegna.
Tutto questo con l’obiettivo finale di creare eventi integrati, in grado di fondere la parte fisica con quella digitale e connettere 365 giorni all’anno le community dei settori di riferimento.
PROGRAMMA II SEMESTRE 2020
Italia
Marmomac: 30 settembre-3 ottobre
Samoter: 21-25 ottobre
Asphaltica: 21-25 ottobre
Oil&nonOil: 21-23 ottobre
Innovabiomed: 26-27 ottobre
Fieracavalli: 5-8 novembre e 13-15 novembre
Festival del Futuro: 19-21 novembre
wine2wine Forum&Exhibition: 22-24 novembre
B/Open: 23-24 novembre
Job&Orienta: 25-27 novembre
Verona Mineral Show Geo Shop: 26-28 novembre
ArtVerona: 11-13 dicembre
Estero
Bellavita Expo Bangkok: 9-12 settembre
Vinitaly China Road Show – Shanghai, Xiamen, Chengdu: 14-18 settembre
Wine South America: 23-25 settembre
Living Italy@Design Pechino: 23-26 settembre
Vinitaly International Russia: 26 e 28 ottobre
Vinitaly International Hong Kong: 5-7 novembre
Wine to Asia: 9-11 novembre
Living Italy@Design Shanghai: 26-29 novembre
Bellavita Expo Città del Messico: 2-4 dicembre
(calendario suscettibile di variazioni)
da bsupmag | Giu 8, 2020 | Attualità
Otto minuti e quarantasei secondi.
Per otto minuti e quarantasei secondi, Derek Chauvin, poliziotto di Minneapolis, Minnesota, ha forzato il suo ginocchio e con esso il peso del suo corpo sul collo di George Floyd, quarantaseienne Afroamericano.
In questi otto minuti e quarantasei secondi, Floyd ha usato tutta la forza che gli restava per implorare, chiamando ‘Mamma!’ ed esclamando “I can’t breathe, please, I can’t breathe”. Lo stesso “I can’t breathe”, ‘non riesco a respirare’ di Eric Garner, soffocato a morte a New York nel 2014 dal poliziotto Daniel Pantaleo durante un arresto per sospetto di vendita di sigarette di contrabbando. Lo stesso “I can’t breathe” stampato sulle maglie di molti giocatori del NBA, frase divenuta motto di un movimento omonimo nazionale e che ha poi dato vita a Black Lives Matter (Le vite nere contano).
Qualcuno, allora come in questi giorni, tenta di rispondere all’affermazione ‘Le vite nere contano’ estendendola a, “All Lives Matter”, “Tutte le vite contano”. Impossibile confutare o contrastare la validità teoretica di questa frase, principio assoluto ed inderogabile di quasi tutti gli ordinamenti giuridici ed iscritta nei principali Trattati internazionali che racchiudono i fondamenti dell’assetto morale ed etico dei Paesi firmatari.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a Parigi dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di cui gli Stati Uniti sono tra i fondatori, sancisce all’articolo 3 che “ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”.
La stessa Dichiarazione d’Indipendenza degli USA, che risale addirittura al 1776, dichiara notoriamente che “tutti gli uomini sono creati eguali, muniti dal loro Creatore di certi diritti inalienabili tra cui la libertà, la giustizia e la ricerca della felicità”.
La frase “Black Lives Matter” appare quindi talmente ovvia, umanamente quanto legalmente, da essere ridondante e perciò tendenziosa.
È però interessante analizzare la ciò che il legislatore Statunitense intendeva quando redasse e firmò queste disposizioni.
La Dichiarazione d’Indipendenza fu firmata da Thomas Jefferson, primo Presidente degli (ormai indipendenti) Stati Uniti d’America, il quale ebbe più di seicento persone schiavizzate al suo servizio durante la sua vita.
La Dichiarazione di Parigi risale 1948, sei anni prima che nella sentenza Brown v. Comitato dell’Educazione, 347 U.S. 483, la Corte Suprema superasse e quindi, di fatto, rendesse illegale (trattandosi di un sistema basato sul precedente giurisprudenziale) la segregazione di bianchi e neri al livello statale nell’educazione pubblica. Non fu fino al 1964, dopo l’uccisione da parte dei servizi segreti di Martin Luther King e Malcom X, che L’Atto dei Diritti Civili venne approvato a livello federale, annullando quindi tutte le leggi statali che imponevano la segregazione razzista. Fu solo nel 1965 che le persone nere ebbero effettivamente il diritto di voto, dopo che furono abolite le terrificanti ed aberranti leggi “Jim Crow” nel Sud controllato dal KKK e i cavilli legali congegnati per impedire l’esecuzione del XV emendamento, che avrebbe dovuto estendere il suffragio agli uomini afroamericani già nel 1870.
Fino al 1917, le politiche di urbanistica potevano essere – ed erano – legalmente ideate in modo da isolare i neri; fu così che si crearono i “ghetti”, zone a bassa affluenza economica, dimenticate dallo Stato che ci entrava – e ci entra – solo con la polizia. La scarsa qualità dell’educazione, dovuta al sistema di attribuzione di fondi controintuitivo, la strategica criminalizzazione di determinati comportamenti, il totale abbandono istituzionale, le pessime condizioni abitative ed il costante razzismo interpersonale e delle autorità, hanno allargato il divario tra bianchi e neri, quest’ultimi già svantaggiati da secoli di schiavitù, al termine dei quali non sono stati forniti degli strumenti necessari per affrontare la vita in “libertà” mentre i loro ex “proprietari” (come se si potesse mai davvero possedere un essere umano) furono indennizzati per la loro perdita di “forza lavoro”.
Il razzismo si era insediato talmente tanto nel tessuto, nella fibra sociale del Paese, da far sì che i cittadini si sostituissero allo Stato con l’assordantemente tacita complicità dello stesso, emanando regole per i proprietari terrieri o di immobili, di regola bianchi, che vietavano loro di vendere o affittare a neri in determinate zone delle città, la violazione di queste disposizioni substatali era sanzionata come se avessero forza di legge.
Il sistema di realtà statunitense è stato fuorviato, o meglio, originariamente fondato, sul razzismo, che offriva alla massa bianca povera una sorta di consolazione divina, quella di, almeno, non essere neri, i quali erano invece destinati ad occupare la base della piramide sociale, anche questo per ordine cosmico trascendentale delle cose.
Ovviamente il tempo è passato e la legge si è indirizzata verso un concetto di eguaglianza reale e sostanziale, così come ha fatto la società civile, come esemplificato dall’elezione di Obama. Ma dopo Obama, ad insediarsi alla Casa Bianca è stato Donald Trump, un uomo che era stato denunciato per essersi rifiutato di affittare a neri negli anni 80, tra le altre cose, con legami piuttosto espliciti alla destra neonazista.
L’elezione di Trump ha palesato una verità ovvia: gli otto anni di Presidente nero non hanno cancellato il razzismo, né hanno radicalmente mutato l’ineguaglianza che ostacola il sogno americano.
Non è quindi meramente una questione di colore di pelle o colore politico, come dimostrò la presidenza Clinton, democratico la cui legislazione di diritto penale fu il coronamento di quelle dei suoi predecessori repubblicani, notoriamente Reagan e Nixon, che avevano iniziato il processo dell’incarcerazione di massa degli afroamericani e dei latini attraverso politiche strategicamente razziste e violente come lo “stop and frisk” di New York, che di fatto sospende l’habeas corpus, permettendo alla polizia di detenere temporaneamente e interrogare persone scelte anche in maniera possibilmente aleatoria, senza che quindi si abbia nulla di più contro di esse di un sospetto che non deve nemmeno essere formulato, strutturato o spiegato e può quindi benissimo essere basato sul nulla o non esistere del tutto.
Gli afroamericani, tutti quanti, a prescindere dalla loro condizione socioeconomica, vivono nel giustificato terrore della polizia, che storicamente ed attualmente è addestrata all’azione più che alla reazione e che ha palesemente un implicito pregiudizio, rafforzato dalla rappresentazione mediatica, circa la maggiore pericolosità dei neri o circa la minore dignità intrinseca delle loro stesse vite.
Pregiudizio che non solo fa uccidere, ma fa anche incarcerare ingiustamente.
Esistono miriadi di casi esemplari di persone nere innocenti private coattivamente della libertà perché i funzionari di un sistema convinto della loro pericolosità hanno trasferito aprioristicamente questa convinzione sulla loro colpevolezza nella fattispecie. Famoso è quello dei “Central Park Five“, cinque ragazzi tra i quattordici e i sedici anni che hanno passato anni in prigione per uno stupro avvenuto nel 1990 che non avevano commesso e contro i quali la polizia non aveva alcuna prova se non le confessioni estorte, attraverso violenza e minacce, ai ragazzi stessi, scelti praticamente a caso semplicemente per il colore della loro pelle, che li avrebbe resi credibili come mostri agli occhi dei media e della società. Altro caso famoso è Kalief Browder, sedicenne newyorkese fermato dalla polizia che lo accusava di aver rubato uno zainetto due settimane prima ed inviato per tre anni a Rikers Island, isola adibita a carcere la cui chiusura è in programma in virtù degli orrori che vi accadono. Browder passò anni tra i pestaggi di gruppo e l’isolamento in una stanza minuscola, senza luci, con solo dei ratti enormi come compagnia, per ventiquattro ore al giorno per mesi di seguito, pratica dichiarata tortura dall’ONU; tutto questo mentre aspettava il processo del caso per il quale rifiutava di dichiararsi falsamente colpevole, aspettava in prigione perché la sua famiglia non poteva permettersi di scarcerarlo pagando una cauzione. Kalief uscì e dopo poco si suicidò a ventuno anni, schiacciato dal peso sovrumano del trauma e dramma disumani che gli erano stati inflitti da questo sistema che non fu creato per lui, ma contro di lui.
Uscito di prigione, Browder, come tutti, non ricevette altro che gli effetti personali con cui era stato arrestato, la sua fedina penale fu sporcata, cosa che gli imponeva una maggiorazione di otto volte del premio di assicurazione sanitaria, l’impossibilità dell’assegnazione di una casa popolare, il pregiudizio che lo lasciava nell’effettiva impossibilità di trovare un lavoro o un’abitazione; insomma, le condizioni perfette per spingere una persona a delinquere, anche se non l’aveva mai fatto prima, anche se non lo voleva fare, tanto ha già imparato a combattere in carcere, tanto ha già appreso le regole ferree del codice della strada in carcere, tanto è già morto in carcere.
La gravità del trauma trans-generazionale è immensa, e modula e condiziona non solo l’idea che gli afroamericani hanno del mondo e di se stessi, ma anche la loro gestualità, i loro comportamenti, i discorsi che affrontano con i loro figli, primo tra tutti: cosa fare se fermati dalla polizia.
La portata del problema è enorme considerando che gli Stati Uniti hanno la prima popolazione carceraria al mondo con 2,3 milioni di persone, di cui il 37% sono neri, nonostante questo gruppo demografico costituisca solo il 14% dei cittadini.
George Floyd era stato arrestato perché aveva pagato con una banconota falsa, stando a quanto dicono. Inizialmente, la polizia aveva giustificato il suo delirante omicidio dicendo che l’uomo avesse resistito all’arresto in maniera violenta. Il giorno dopo, video di passanti e di telecamere di sorveglianza hanno dimostrato che, invece, George era già stato pestato da quattro agenti nella camionetta prima di essere vigliaccamente e brutalmente soffocato e che era uscito dal negozio camminando, composto ed in silenzio, non aveva quindi mai resistito all’arresto.
Grazie alla tecnologia, che permette a chiunque di essere regista della storia e ai social media, che permettono di esserne spettatori e testimoni, George avrà giustizia, ma i diciotto uomini e donne che avevano già segnalato abusi da parte di Chauvin e non avevano il video, no. Ma coloro che sono stati freddati durante un controllo di routine perché il poliziotto pensava che stessero prendendo una pistola mentre invece stavano allungando le mani per prendere la patente come era stato loro richiesto, no. Ma Tamir Rice, ucciso a dodici anni mentre camminava per strada senza che il poliziotto che ne fu colpevole fosse mai neppure arrestato, no. Ma i ragazzini del South Side di Chicago che sopravvivono in povertà, resistendo alle lusinghe della vita da criminale con tanto (illusorio) potere e tanti (veri) soldi, per poi essere fermati, insultati e picchiati dalla polizia per il solo fatto di essere neri, no. Ma tutti coloro che sono stati arrestati per raggiungere una quota della polizia o del carcere privato, che guadagna per ogni essere umano privato della libertà tra le sue mura, no.
Il colore è una piaga che ha distrutto le vite morali di bianchi e neri negli Stati Uniti e George Floyd, insieme con le altre ventinove persone di colore uccise dalla polizia dopo di lui, ne sono una prova, per niente sorprendente. Ciò che è sorprendente è la risposta internazionale, emozionale e razionale alla barbarie assoluta del suo omicidio, che funge da speranza per un futuro libero dalla pandemia del razzismo. “And still, I rise”, scriveva Maya Angelou, e ancora innalzeremo, tutti insieme, tutti uniti, bianchi, neri, asiatici, indigeni, ogni volta che sarà necessario finché non lo sarà più.
Fino a quel giorno, Black Lives Matter.
A cura di Francesca Sanneh
da bsupmag | Giu 5, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
- Nel periodo tra gennaio e marzo, la variazione della produzione delle imprese manifatturiere bresciane è del -13,9% rispetto allo stesso periodo del 2019;
- Il risultato risente, in particolare, della caduta della produzione nel mese di marzo, dovuta al lockdown per l’emergenza Covid-19.
- Segnali negativi anche dall’artigianato manifatturiero: rispetto allo stesso trimestre del 2019, il calo della produzione, per le attività bresciane, è del -13,4%, mentre il fatturato scende del 12,7% e gli ordinativi dell’11,3%.
Brescia, 5 giugno 2020 – Nel primo trimestre del 2020, la variazione della produzione delle imprese manifatturiere bresciane è risultata pari a -13,9% rispetto allo stesso periodo del 2019 (tendenziale), dopo i risultati già negativi del quarto (-1,4%) e del terzo (-0,9%) trimestre 2019. Si tratta del peggior dato dal quarto trimestre 2009 (-17,3%). Il risultato risente, in particolare, della caduta della produzione nel mese di marzo, dovuta al lockdown per l’emergenza Covid-19 imposto o deciso dalla maggior parte delle attività produttive.
A evidenziarlo sono le indagini congiunturali dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB e del Servizio Studi della Camera di Commercio con i risultati al primo trimestre 2020.
Nel dettaglio, la produzione industriale registra un calo sul trimestre precedente del -11,4%. Il tasso acquisito – ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2020 – è pari a -12,5%. Il recupero dai minimi, registrati nel terzo trimestre 2013, diminuisce e si attesta a +1,0%, perdendo, di fatto, tutto quanto guadagnato in questi anni e tornando ai minimi storici. La distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si amplia e risulta pari a -30,5%.
Le previsioni a breve termine sono decisamente negative: le aziende che stimano un peggioramento della situazione attuale nei prossimi tre mesi sono il 66%, quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 20%. Le previsioni sono condizionate dal peggioramento di tutti i parametri economici, causato dalla caduta del commercio internazionale, dalle incertezze sulla domanda interna e dalla debolezza della domanda estera, ancora compromessa dalla diversa tempistica con la quale sono state introdotte le misure di contenimento del Covid-19 negli altri paesi.
Per l’artigianato manifatturiero – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia – il primo trimestre dell’anno si chiude con una repentina e intensa decelerazione, segno evidente dei primi riflessi del lockdown disposto per far fronte all’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. In confronto al trimestre scorso, infatti, la produzione è diminuita dell’11,8%, il fatturato del 9,5% e gli ordinativi del 9,1%.
La flessione è ancora più visibile nel confronto con il primo trimestre dello scorso anno, la produzione dell’artigianato manifatturiero bresciano è diminuita del 13,4%, il fatturato del 12,7% e gli ordinativi dell’11,3%. Questi risultati si inseriscono in un contesto complessivo di rallentamento che ha interessato l’artigianato manifatturiero nel corso del 2019. Nella media dell’anno, infatti, la produzione è calata dello 0,3%.
I principali indicatori dell’industria:
- Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è diminuita: oltre la media nel comparto legno e minerali non metalliferi (-17,5%) e nella meccanica (-14,0%); sotto la media nel sistema moda (-10,2%) e nella metallurgia (-10,0%). Hanno subito perdite più contenute: alimentare (-2,3%) e chimico, gomma, plastica (-1,9%).
- Le vendite sul mercato italiano sono diminuite per il 67% delle imprese, rimaste invariate per il 10% e aumentate per il 23%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono calate per il 56% degli operatori, cresciute per il 18% e rimaste stabili per il 26%; quelle verso i Paesi extra UE sono diminuite per il 55%, aumentate per il 15% e rimaste invariate per il 30% del campione.
- I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 32% delle imprese, con un decremento medio dello 0,4%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono calati per il 21% degli operatori, per una variazione media pari a -0,9%.
- Tra i fattori che limitano la produzione, le aziende hanno segnalato: per il 90% la domanda insufficiente a causa del Covid-19 e/o la temporanea chiusura degli impianti durante la fase di lockdown; per il 3% la scarsità di materie prime/macchinari; per il 2% i vincoli finanziari; per l’1% la scarsità di manodopera; per il 4% nessuno.
- Le aspettative a breve termine appaiono decisamente negative. La produzione è prevista in diminuzione da 66 imprese su 100, stabile dal 20% e in aumento dal rimanente 14%.
- Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in diminuzione per il 68% degli operatori, stabili per il 20% e in aumento per il 12%; quelli dai Paesi UE sono in calo per il 54% degli operatori del campione, invariati per il 36% e in crescita per il 10%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in diminuzione per il 48% delle imprese, stabili per il 39% e in aumento per il 13%.
I principali indicatori dell’artigianato:
- A determinare il robusto calo del fatturato del comparto artigianato è stata la diminuzione del fatturato interno (-14,2% rispetto al I trimestre 2019). La componente estera è all’opposto aumentata del 2,2%, anche se occorre ricordare che la quota del fatturato estero sul totale per la manifattura artigiana è molto contenuta (pari al 9,2%).
- Anche gli ordini sono diminuiti sensibilmente, su base annua, per effetto del calo degli ordini interni (-12,7%). Gli ordinativi esteri sono, invece, aumentati dell’1,9%, in confronto al primo trimestre dello scorso anno.
- Gli effetti sull’occupazione non sono ancora evidenti poiché il saldo occupazionale nei primi tre mesi dell’anno si è confermato moderatamente negativo e pari a -0,2% per effetto del più alto tasso di uscita rispetto a quello di entrata. Per quanto riguarda la Cassa integrazione guadagni, la quota di imprese che ne ha fatto ricorso è aumentata esponenzialmente passando dal 4,2% dell’ultimo trimestre del 2019 al 61,2% del periodo gennaio-marzo 2020.
- Gli effetti del lockdown di aprile saranno più evidenti nel prossimo trimestre, ma le attese degli imprenditori segnalano il forte peggioramento del clima di fiducia. Più di sette imprese intervistate su dieci prevedono un sostanziale calo della produzione, del fatturato e della domanda interna.
L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 219 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.
da bsupmag | Giu 4, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
Milano, 4 giugno 2020 – “Il rinvio della votazione sul Piano sociosanitario lombardo è il segnale di una maggioranza consapevole della necessità di aggiornare un documento nato alla fine dello scorso anno dopo lo tsunami mondiale Coronavirus e non è affatto una sconfitta, come prova a racconta la minoranza”. Commenta così la Vicepresidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Simona Tironi, la decisione presa in modo trasversale a Palazzo Pirelli di posticipare il voto sul Piano che definirà la sanità regionale dei prossimi cinque anni. “La minoranza – prosegue Tironi – è senza idee e ogni giorno deve inventarsi qualcosa per gettare fango su chi ha lavorato senza sosta in prima linea contro il Virus. Cinque stelle e PD provano a far passare anche le scelte più responsabili della maggioranza come una sconfitta. La sconfitta è invece la loro, che sul Piano sociosanitario non hanno portato alcuna proposta innovativa e nel caso del Partito Democratico si sono addirittura rifiutati di presentate emendamenti, mancando di rispetto alle tante realtà che sono venute a portare il loro contributo in Commissione. Personalmente, sul testo originale del Piano ho presentato decine e decine di proposte sotto forma di emendamenti per promuovere innovazioni puntuali, il rafforzamento di alcuni aspetti e progetti concreti come quelli sull’Infermiere di Famiglia e di Comunità, la radiologia a domicilio, la medina territoriale e la valorizzazione della multiprofessionalità delle professioni sanitarie. Questo lavoro non andrà sprecato, ma confluirà in una proposta di Piano aggiornata in modo organico, alla quale lavoreremo tenendo conto anche di quanto appreso durante l’emergenza Covid. Inoltre – continua Tironi – siamo in attesa di una Piano sociosanitario nazionale che spetta al Governo e che dobbiamo avere per allineare le innovazioni lombarde al quadro nazionale. Mentre la minoranza prosegue con i suoi attacchi irresponsabili, dando alla Lombardia le colpe di Roma, noi continuiamo a lavorare con responsabilità al fianco della Giunta e del nostro Presidente per il bene dei lombardi”.
da bsupmag | Giu 4, 2020 | Arte, Attualità
Prima Edizione 2020
La S.V. è invitata alla cerimonia del Premio Franciacorta Prima Edizione che si terrà Sabato 5 Settembre 2020 alle ore 15.30 presso il Castello di Bornato (Via Castello n. 24).
A Cazzago San Martino (Brescia) seguirà un buffet con degustazioni di Franciacorta in abbianamento a prodotti tipic
Le cantine:
Villa, Tenuta Ambrosini, Quadra,Castello Bonomi, Corte Aura, Marzaghe, La Fiorita, Bredasole, Montedelma, Demaldè, Massussi, La Torre, Priore, La Costa di Ome, Bonfadini, Rizzini, Monzio Compagnoni, Cascina San Pietro.
Le aziende:
Salumificio Aliprandi, Pastificio Nardi, Cissva, Pasticceria Bazzoli, Lucaffè.
Programma:
Saluto delle Autorità e Premiazione: consegna del Premio in denaro al vincitore.
Intermezzi musicali Simona Ghirardello (clarinetto) Daniela Fusha (violinista) Lettura drammaturgica Laura Cerati Madrina della manifestazione Anna Maria Della Moretta.
Consegna omaggio alle autorità e giornalisti del libro premiato
Comitato d’Onore
“Ora la Franciacorta ha il suo premio nato per valorizzare il territorio anche dal punto di vista culturale e letterario. Ci siamo detti che un distretto economico, paesaggistico, vinicolo così importante e conosciuto a livello internazionale, non poteva non avere un suo premio”.
Contessa Maria Luisa Orlando
Dr. Samuele Alghisi , Presidente della Provincia di Brescia
Eliana Bordogna, giornalista responsabile Ufficio Stampa Provincia di Brescia
Sindaco del Comune di Cazzago San Martino, Dottor Mossini
Sindaco di Brescia, Emilio del Bono
Francesco Pasini Inverardi, Sindaco del Comune di Passirano e Presidente ‘Terre di Franciacorta’
Presidente Centro Artistico Culturale Franciacorta Gianni Castellini
Dottor Gheda Paolo, professore storia contemporanea università Valle D’Aosta
Alice Arioli, Direttore Cassa CIMI e Comitato Paritetico Provinciale Agricoltura di Mantova
Associazione Moica Presidente Tina Leonzi Scrittrice Carla Magnani
Giornalista Ghezzani Francesca
Giornalista Sandra Bandeira (presidente Connessione Italia-Brasile)
Tenente Colonnello, Carlos Franco
Direttore CIA (Confederazione Italiana Agricoltori est Lombardia) Paolo Conti
Dottor Giosuè Caletti (direttore generale Lucaffè)
Presidente Aliprandi: Francesco Aliprandi
Direttore generale CISSVA Bortolo Rigali
Poetessa Elena Alberti Nulli
Giornalista Danesi Giacomo
Giornalista Perletti Fabio
Dottor Massetti Piergiuseppe
Giornalista Rita Faggiani
Dottor Scarpa Michele e Mistura Maria Pia
Associazione lombardi nel mondo: Daniele Marconcini
Associazione Flangini , Signora Cristina Renzo
Artista Piero Galli
Dottor Bonetti Luciano
Country Manager Italy MSC Leonardo Massa
Amministratore Blue Vacanze e Cisalpina Domenico Pellegrino
Agenzia viaggi Roncalli, Manuel Roncalli
Patrizia Moretti
Imprenditore Bianchi Luigi e Prandini Marialuisa
Petronio Antonello
Presidente Federazione delle Associazioni Siciliane in Lombardia (Fasi), Mario Ridolfo
Presidentessa Proloco Pero-Cerchiate Maria Luisa Stocchi
Direttore “Microprovincia”, poeta Franco Esposito
Direttore “TraduzioneTradizione”, poeta e critico Claudia Azzola
Associazione Casa Giara, poeta Giuseppe Puma
Presidente Fondazione Zanetto, Vittorio Zanetto
Fondazione di Mutuo Soccorso, pittore Sem Galimberti
Le cantine della Crociera del Gusto
Alberto Lupini, giornalista Italia a Tavola
Zanni Pietro, imprenditore assicurativo
Gianni e Carla, La Nuova Stampa
Dott.ssa Maria Salvi, funzionaria
Segreteria: Mariuccia Ambrosini
Tel. 338 6725080
Email: mariucciambrosini@gmail.com
da bsupmag | Giu 4, 2020 | Attualità, Economia, Food
NOI VOGLIAMO PORTARE IL MONDO IN FRANCIACORTA
17 CANTINE DI FRANCIACORTA PRESENTANO
NOI BEVIAMO RIGOROSAMENTE IL FRANCIACORTA
Stiamo progettando:
– la prima crociera Gourmet abbinando Franciacorta a chef stellati prevista per il 2021
La CROCIERA DEL GUSTO è diventata una manifestazione importantissima, ormai seguita da un pubblico sempre più vasto e interessato, proprio per questo, è stata inserita in un contesto più ampio di viaggi ,al fine di promuovere con temi, mete e incontri commerciali la FRANCIACORTA.
La Crociera del Gusto diventerà la CROCIERA GOURMET
3 Luglio : CONFERENZA STAMPA SULLA MOTONAVE NEGRINI ANDES TOURS A MANTOVA
Arrivo previsto alle ore 10.30 a Mantova in Via Lungolago Gonzaga.
Conferenza stampa: presentazione programma turistico enogastronomico in collaborazione con il gruppo Franciacorta.
Partenza con Motonave ‘River Queen’ da Mantova pontile A.
Inizio navigazione sul Lago Inferiore e di Mezzo in vista dello scenario architettonico più classico della città gonzaghesca che si specchia nelle acque dei suoi laghi. La navigazione procede poi nella Vallazza fra le caratteristiche presenze di flora e di fauna che vivono in questa zona protetta del Parco Naturale Mincio . Seguiranno degustazioni di Franciacorta abbinate a salumi, formaggi e caffè (prodotti tipici bresciani).
TURISMO DELLA RIPARTENZA PER PROMUOVERE IL MADE IN ITALY
1) Prima edizione Premio Nazionale Letterario e di cultura Franciacorta
Per valorizzare il territorio della Franciacorta dal punto di vista culturale e letterario un gruppo di scrittori, poeti , saggisti , artisti, giornalisti, si sono riuniti in Franciacorta ed hanno istituito ufficialmente la prima edizione del premio Letterario nazionale Franciacorta.
Il 5 Settembre ci sarà la premiazione presso il Castello di Bornato con letture di brani del libro premiato, momenti musicali e allietata da un buffet. Al vincitore verrà consegnato un premio in denaro.
La giuria sceglierà una volta all’anno un libro o un autore a cui conferire il premio ( una somma di denaro o un’opera artistica).
E’ prevista una presentazione del libro del vincitore in una libreria di Brescia, alla presenza dei giornalisti dei quotidiani locali .
Si è anche deciso di creare un Comitato d’Onore per accogliervi figure istituzionali del territorio e personalità amanti della cultura e delle buone tradizioni della Franciacorta (cura del paesaggio, beni artisti ed ambientali, viticultura, rapporto fra vino e mondo letterario, artistico e cinematografico), enogastronomia, ecc.
Questo Comitato è in via di ampliamento e si stanno intessendo contatti a vari livelli.
2) In occasione del Festival Franciacorta 19/20 Settembre
Le cantine della crociera del gusto apriranno le loro porte alle persone che durante le varie crociere hanno avuto modo di degustare i vini .
Sarà un weekend di degustazioni , dedicato ai turisti curiosi e agli appassionati con eventi ricchi di molteplici iniziative. Le cantine riapriranno al pubblico con pic-nic fra i filari e degustazioni all’aria aperta.
Si potrà prendere contatti per la vendemmia didattica.
3) Dall’11 al 18 ottobre2020 DEGUSTANDO IL FRANCIACORTA fra musica poesia e arte con MSC MUSICA (Isole Greche)
Itinerario:Venezia, Brindisi, Katakolon, Santorini, Piraeus, Corfù, Kotor, Venezia
Durante la navigazione poeti e scrittori si esibiranno con le loro poesie e racconti sul vino, in contemporanea l’artista Giancarlo Gottardi realizzerà quadri ,che saranno poi battuti all’asta il cui ricavato verrà usato per l’organizzazione sempre più importante del premio letterario della Franciacorta (seconda edizione).
Il 15 Ottobre a Piraeus (Atene) su invito saliranno poeti, artisti, autorità e giornalisti per un incontro letterario degustativo con lo scopo di rendere la lingua greca Patrimonio dell’Unesco.
Durante queste degustazioni abbineremo il cibo, all’arte, alla poesia e alla pittura e il pittore Giancarlo Gottardi farà la sua performance mentre il somelier spiegherà il Franciacorta e i cuochi prepareranno un buffet.
Direzione tecnica affidata all’agenzia viaggi Roncalli
Le Cantine che partecipano sono: Tenuta Ambrosini, Villa, La Fiorita, Quadra, De Maldè, Massussi, Monzio Compagnoni, Montedelma, Bredasole, Rizzini, Marzaghe, Corte Aura, Castello Bonomi, Bonfadini, La Torre, Priore, La Costa di Ome
Le aziende agroalimentari presenti: Salumificio Aliprandi, Pasta Nardi, Cissva, Lucaffè, Parmigiano Reggiano, Pasticceria Bazzoli, Olio Massussi
Partners: Redazione Italia a Tavola, MSC, Zanni, CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), Valentina Rovetta (business e social media) , Patrizia Marazzi (wine tourism) , Social Wine, DragoPress
DIREZIONE TECNICA Agenzie viaggi: Roncalli group
Sommeliers: Ada Sinigalia (Social Wine) e Michele Pigozzo (DragoPress)
Servizio fotografico, video e stampa: DragoPress (Maurizio Drago)
ATTIVITA’ PROMOZIONALI
– Tessera Franciacorta Lovers ha lo scopo di approfondire la conoscenza dei patrimoni storici, culturali, naturalistici e produttivi della Franciacorta. E’ una tessera abbinata a un’associazione culturale senza scopo di lucro (assiociazione in Vino Veritas)
Il Franciacorta non è solo emozione, ma stile di vita.
Francicorta Lovers tra arte, storia, cultura in Franciacorta da bere.
Obiettivi: divulgazione della conoscenza dei patrimoni storici, culturali, naturalistici della zona storicamente denominata Franciacorta.
Attività: di approfondimento della conoscenza del patrimonio culturale e produttivo dell’area Franciacorta.
Per pubblicizzare tutte queste iniziative enogastronomiche sono previste e già in atto:
– cinque conferenze stampa: a Brescia, Crema, Mantova (3 Luglio sulla motonave) , Castello di Bornato (5 Settembre) , Milano (da organizzare)
– trasmissioni specifiche e interviste su radio e TV locali, Teletutto e canali nazionali
– articoli su giornali a livello provinciale e nazionale acquistando spazi pubblicitari
– presentazioni su blog di categoria
– locandine da distribuire
– inviti
– Prima edizione premio nazionale letterario e di cultura Franciacorta