da bsupmag | Mag 28, 2020 | Arte, Attualità, Economia, Food
eccellenza italiana da difendere dal clima e dalla concorrenza sleale
Cremona, 27 maggio 2020 – Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. È in queste regioni che si concentra il maggior numero di alveari presenti nel nostro Paese: circa 1,5 milioni, il 76% dei quali gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione (fonte: elaborazione Osservatorio nazionale miele su dati Ismea).
In Lombardia, nello specifico, si contano 87.391 alveari professionali e 62.176 per autoconsumo per un totale di 149.567. Primeggia su tutti il Piemonte, con un totale di 205.587 seguito dall’Emilia Romagna con 120.201 alveari.
Ogni anno il Bontà, Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori che si terrà presso i padiglioni di CremonaFiere dal 13 al 16 novembre 2020, dedica al miele un ruolo di grande importanza. Infatti, anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione Apiflor, verrà organizzato il concorso dedicato al miele del territorio cremonese, evento giunto alla sua 16ma edizione che attraverso la promozione del prodotto più dolce e naturale intende valorizzare la cultura del territorio.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale miele, l’andamento produttivo e di mercato nel 2019 è stato caratterizzato da una grave perdita per i mieli primaverili, da un’importante flessione dei prezzi e da una difficile collocazione del prodotto sul mercato. “Il clima, con i suoi cambiamenti, rappresenta la grande variabile che può aggravare o migliorare la produzione di miele – afferma Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio nazionale miele – se tutta l’agricoltura è ostaggio degli effetti dei cambiamenti climatici, l’apicoltura lo è di più perché nei pochi giorni della fioritura si concentra l’attività delle api e fenomeni legati al vento e/o alle temperature fanno inesorabilmente la differenza”.
In Lombardia il tipo di miele maggiormente diffuso è quello che si ottiene dal tiglio, con una produzione media regionale in kg/alveare che nel 2019 è stata di 7,5 in pianura e di 16 in montagna; segue il castagno con 12,5kg/alveare, l’erba medica, il millefiori di alta montagna delle Alpi, il tarassaco, il millefiori estivo e primaverile, l’acacia. Quest’ultimo, nella provincia di Cremona e Lodi, lo scorso anno ha raggiunto 5-7kg/alveare con alcune punte massime di 10kg/alveare.
Intanto il ministero per le Politiche agricole ha stanziato 2 milioni di euro a tutela del miele italiano e del settore apistico. “Un contributo di cui c’era bisogno – sottolinea Naldi – che intende seguire tre filoni distinti. Il primo riguarda proprio l’individuazione di strategie che possano attenuare il peso del clima sulla produzione; il secondo guarda alla creazione di un sistema certo di gestione del rischio assicurativo al fine di creare una rete di fonti oggettive sul fenomeno meteorologico che può causare all’apicoltore un danno grave. Il terzo filone su cui ci concentreremo riguarda i prezzi, oggi ridicoli, a cui si vende il miele italiano. Basti ricordare che da settembre 2018 abbiamo registrato una contrazione del 30%, a cui si sommano le difficoltà di collocarlo sul mercato soprattutto a causa della presenza di player internazionali, provenienti soprattutto da Russia e Ucraina, che riescono a piazzare in Europa un prodotto che pretende di assomigliare al nostro senza averne le caratteristiche e che viene venduto a prezzi inferiori”.
Intanto i primi dati elaborati dall’Osservatorio sulla produzione di quest’anno parlano della primavera più secca degli ultimi 60 anni, con il 60% in meno di precipitazioni a livello nazionale e conseguente deficit idrico che in alcune zone d’Italia, soprattutto al nord, ha costretto gli apicoltori a continuare a intervenire con la nutrizione di supporto.
Gli appassionati di miele e chi vuole approfondire le sue conoscenze su questo prodotto naturale e dalle notevoli proprietà organolettiche, potrà trovare al Bontà un percorso virtuoso in cui tuffarsi per scoprire un mondo dolce, ma anche denso di tradizioni e legato profondamente al territorio: un patrimonio da tutelare che il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori in programma a Cremona da sempre sa valorizzare.
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Anna Mossini
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da bsupmag | Mag 28, 2020 | Attualità
Brescia – Simona Tironi, consigliere regionale già vice presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, nei prossimi giorni farà parte della Commissione Antimafia come rappresentante di Forza Italia. L’avvicendamento all’interno della commissione avverrà con il capogruppo Gianluca Comazzi che invece passerà alla Commissione d’Inchiesta. “Sono orgogliosa che mi abbiano scelto per entrare in questa importante commissione – ha sottolineato Tironi -, ci sarà tanto da imparare e da lavorare. Cercherò con la serietà che mi contraddistingue di portare avanti tutto il lavoro fatto fino ad oggi da Comazzi. Per me sarà un nuovo stimolo, questa è una commissione “speciale” dove si dovrà trattare di temi importanti come anticorruzione, trasparenza e legalità. Temi che da sempre sento molto vicini. Ma continuerò a lavorare con tutta la mia forza e tutto il mio impegno come vice presidente nella Commissione Sanità. Stiamo vivendo un momento difficile e delicato e per questa ragione il lavoro della commissione è ancora più impegnativo di prima”.
da bsupmag | Mag 26, 2020 | Arte, Attualità, Magazine
A Brescia il 6 – 7 giugno per celebrare i 50 anni di “Let It be”, l’Album finale dei Beatles.
Il BEATLES DAY 2020 (31a Edizione), come avevamo già preannunciato nella passata edizione, si terrà a Brescia Domenica 7 Giugno, dalle 14.30 fino alle 24.00, con un’anticipazione in musica di Sabato 6, dalle 17.30 alle 20.00.
L’attesissimo evento, che rischiava di essere annullato, a causa del Coronavirus, sarà invece trasmesso in diretta Facebook sul gruppo “BEATLESIANI D’ITALIA”.
Saranno presentati i concerti delle migliori Beatle Band italiane ed estere, oltre a tanti Artisti, ospiti, collezionisti e fan della Band più celebre di tutti i tempi ed interviste “live” con Rolando Giambelli & tanti amici….
Presenta Emi Baronchelli.
Il BEATLES DAY 2020, come sempre e con entusiasmo, sarà in sostegno di UNICEF, secondo il motto dell’associazione “Beatle People For People”.
Non potevamo certamente cancellare il BEATLES DAY, primo in Italia da 31 anni che, come è nostra consuetudine, intende celebrare proprio nella prima decade del mese di Giugno, lo storico incontro del 6 Giugno 1962 dei Beatles con Sir George Martin, una data che segnò ufficialmente il vero inizio della loro storia favolosa!!!
N.b. Il BEATLES DAY live che il decreto DPCM ci ha vietato di fare per le ragioni della pandemia in corso, se sarà possibile, si terrà il 13 settembre in una fantastica location che vi sveleremo più avanti.
Attenzione: partecipazione artistica ATTENZIONE: PARTECIPAZIONE ARTISTICA
Abbiamo già avuto parecchie adesione per il nostro storico e primo BEATLES DAY “ONLINE” a Brescia in Italia, ma facciamo appello a tutti gli artisti che vorranno partecipare, di inviarsi a mezzo “Wetransfer” entro il 31 maggio una richiesta scritta a : beatlesiani@beatlesiani.com allegando un paio di foto, una biografia ed un video in formato mp4 per ogni canzone dei Beatles che si vuole proporre e comunque non più di tre brani, separati l’uno dall’altro e di buona qualità audio/video, perché questa speciale edizione dei BEATLES DAY, per come la stiamo organizzando, potrebbe prolungarsi anche.. oltre il. BEATLES DAY.
La partecipazione al BEATLES DAY è libera e gratuita.
Direzione artistica di Rolando Giambelli
Organizzazione logistica di Alice Giambelli
P.S. l nomi degli artisti ed ospiti partecipanti che si stanno proponendo numerosi, e della location e sarà presto rivelato con un comunicato da BEATLESIANI D’ITALIA ASSOCIATI
(www.beatlesiani.com – www.thebeatles.it).
Per info, iscrizioni e prenotazioni, beatlesiani@beatlesiani.com
da bsupmag | Mag 25, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
I locali potranno richiedere di estendere l’arredo urbano su spazio pubblico o privato ad uso pubblico.
Per garantire la sicurezza di cittadini e visitatori e consentire alle attività commerciali di applicare i protocolli di sicurezza con la cura necessaria l’Amministrazione Comunale ha previsto, per le attività commerciali del territorio che lo necessitano, la possibilità di creare nuovi plateatici e di ampliare quelli esistenti, senza costi aggiuntivi.
Una decisione presa per agevolare il ritorno alla normalità nel rispetto della salute di chi deciderà di trascorrere a Sirmione qualche ora e o qualche giorno di relax.
Attività ricettive, bar, ristoranti, pizzerie o gelaterie potranno dunque effettuare richiesta per posare all’aperto, su spazi pubblici o privati ad uso pubblico, tavolini, sedie, ombrelloni ed altri elementi di arredo urbano estendendo di fatto all’esterno dei locali il loro spazio di accoglienza, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle distanze sociali imposti dall’emergenza sanitaria Covid-19.
Pertanto i titolari di pubblici esercizi che attualmente non sono in possesso di una concessione di occupazione di suolo pubblico e manifestano ora l’esigenza di dotarsi di un plateatico esterno che consenta l’esercizio della propria attività, oltre ai titolari di pubblici esercizi che abbiano già inoltrato istanza o siano già in possesso di una concessione di plateatico rilasciata per l’anno in corso, possono inoltrare una richiesta preliminare semplificata, utilizzando il modello predisposto – disponibile sul sito www.sirmionebs.it – da inviare per email a.giampiccolo@sirmionebs.it.
Le domande preliminari saranno oggetto di valutazione da parte degli uffici in tempi brevi. In caso di parere favorevole, anche se con prescrizioni, sarà rilasciata una concessione di occupazione suolo a carattere temporaneo.
La collocazione di tavolini e sedie dovrà essere compatibile con lo stato dei luoghi, consentire il rispetto delle distanze interpersonali e l’accesso dei mezzi di soccorso. È prevista l’esenzione totale dal pagamento dei diritti di segreteria e dell’imposta di bollo.
Sirmione 25 maggio 2020 – Comunicato Stampa
da bsupmag | Mag 23, 2020 | Attualità, Food, Magazine, Salute & Benessere
Amo Brescia. E i Bresciani. Una città stupenda, solo recentemente scopertasi accogliente e turistica. Con una popolazione orgogliosa e laboriosa piegata dal lavoro. Oddio, o meglio ussignur, forse vi sto per raccontare una città precedente alla crisi finanziaria del 2008. Quei nonni infaticabili hanno ceduto il passo a nipoti rampanti ed estroversi. Cittadini del mondo. Vogliosi di divertirsi… qualcuno capace di farli e anche molto bene. Qualche altro, ancora succube di stereotipate esibizioni muscolari. Una grande macchina. Un vestito alla moda. Uno sfoggio di dané. Orgogliosi per la loro roba. Orgogliosi della storia. Piegati ma non abbattuti dalla quarantena, i bresciani hanno sofferto mesi e adesso è legittimo ritrovare il gusto della libertà. È appena il caso ricordare che l’Italia rispetto alla Germania, al Nord Europa, al Regno Unito, agli USA ha imposto uno stato di Polizia. Qui non ci siamo limitati ad appelli di restare in casa. Il Governo non ha avuto fiducia dei cittadini. E noi abbiamo temuto che la cosi grave interruzione dei diritti civili potesse compromettere anche il benessere psicologico degli Italiani. Ed io che ho scelto di restare in casa a Brescia e non a Napoli ho molto apprezzato l’assoluto rispetto delle leggi. Sono orgoglioso di questa città e mi sento lombardo di appartenenza. Preso dal lavoro e dalla ricerca del piacere sempre con impegno e classe. Com’era bello ieri sera Piazzale Arnaldo. Con gli imprenditori capaci e proattivi. Organizzati e organizzatori. Allarmati e capaci di reimpostare lavoro e spazi. Equilibrio economico e sostenibilità sociale e sanitaria. Neanche qui a Brescia sono arrivati contributi agli imprenditori e sussidi ai lavoratori… qui chi produce si è rimboccato le maniche e ci si è fatti carico di ripartire con mille attenzioni. Era bello piazzale Arnaldo ieri sera… il primo venerdì post Covid. Pieno di luci e impreziosito dai suoni le voci e i sorrisi di tanti giovani…. fino a quando…
Fino a quando la piazza è stata invasa da tanti altri giovani senza prenotazione, ma con altrettanta gioia e baldanza di partecipare al grande rito dell’aperitivo e della serata di libertà. Non si sono viste guardie civiche polizie municipali e di stato carabinieri. Come viceversa adesso. Siamo a sabato pomeriggio… e a dispetto di ogni logica nubi dense di tensione e nuove minacce si sono addensate in capo agli imprenditori, gli esercenti della piazza… Il Comune chiuderà la piazza. Adesso che vi scrivo ore 16 pare che l’accordo preveda la piazza chiusa alle 21.30. Ma perchè questo atteggiamento da parte del Comune? Cosa ci si dovrebbe aspettare da un’Amministrazione Civica? Per me, governare vuol dire assumersi delle responsabilità manifestando un modello di città di vivere comune in cui le piazze devono vivere. E Piazzale Arnaldo viva è un biglietto da visita di un sistema che può e deve funzionare. Un polmone economico. Sostenibile. Capace di fare qualità della vita. Un esempio per le piazze d’Italia. Governare significa ascoltare le Imprese e fornire poche regole ma chiare e affidarsi alle forze dell’ordine per sostenere le ragioni di chi lavora e produce di fronte alle mie deroghe, eccezioni, piaceri, abusivismi portati avanti dal sistema imperante di parcheggiatori e venditori abusivi ma anche di ragazzi sempre più giovani che rivendicano il proprio “diritto” a sballarsi o almeno a partecipare anche senza danari. E allora ecco la questione. Governare il territorio non significa usare manganello o chiudere un occhio. Ma non può significare nemmeno due pesi e due misure. E tanto meno Signori offende vedere oggi, adesso, piazzale Arnaldo militarizzata dopo una serata in cui è stata abbandonata a sé stessa. A Brescia, in città abbiamo tanti spazi e tanti locali, in tutti i quartieri, dove i giovani di tutte le tasche possono ritrovarsi e vivere la libertà ritrovata. E il Comune in dialogo con gli operatori deve saper indirizzare e comunicare i tempi della città. Brescia può farlo e merita di più. Senza ipocrisia. Senza pregiudizio. Le imprese non possono e non devono essere considerate controparte. Ma parte integrante della classe dirigente. E per cortesia il detto napoletano afferente Santa Chiara…. lasciatelo a Napoli: a Santa Chiara dopo il furto, furono apposte le cancellate. Ahimè solo dopo un furto….
Massimo Lucidi
da bsupmag | Mag 23, 2020 | Attualità, Magazine, Salute & Benessere
Innanzitutto ringrazio Brescia Up che ha appoggiato il mio progetto di dedicare sul magazine bresciano una rubrica rivolta alle mamme.
Mi chiamo Federica e come faccio abitualmente attraverso il mio blog e la mia pagina instagram “Federicamammablogger” vi terrò compagnia anche qui trattando diversi argomenti legati alla maternità ed i suoi molteplici aspetti.
In quanto donna innamoratissima della propria famiglia il mio blog nasce dalla voglia di manifestare questo amore, gridarlo al mondo e guardarlo ogni giorno con occhi stupiti!
La cultura mi ha sempre appassionato ed ho studiato lingue straniere: dopo il liceo linguistico ho conseguito la laurea in scienze linguistiche e letterature straniere indirizzo management e turismo, un percorso di studi concluso con il massimo dei voti nel 2012 discutendo una tesi sul “Turismo enogastronomico in Franciacorta”, preziosa terra bresciana dalle peculiarità territoriali, turistiche ed enogastronomiche indiscutibili, note non solo a livello locale ma soprattutto di prestigio internazionale.
Ogni scusa per me è buona per festeggiare con la mia famiglia, gli amici più cari, cibo, dolci a non finire e vino di qualità, un elemento di convivialità che, come ho sottolineato nella prima parte della mia tesi, accompagna l’uomo ed i suoi banchetti sociali da molti secoli.
Ho 30 anni (compiuti durante la quarantena e senza grandi festeggiamenti purtroppo) e nella vita ho provato a reinventarmi spesso : dopo diversi anni come impiegata commerciale estero e social media manager, lavoro che mi portava spesso fuori città, ho scelto di abbandonare questa strada al compimento del terzo anno di vita di mio figlio e nell’ultimo anno ho insegnato inglese, francese, spagnolo ed economia aziendale presso una scuola superiore privata. L’insegnamento è il lavoro che ho sempre sognato ed è stato molto gratificante aver l’opportunità di formare studenti e futuri cittadini del mondo.
Nel tempo libero , da due anni, gestisco il mio profilo Instagram “Federicamammablogger” diventato un punto di riferimento per molte mamme italiane, oltre ad essere un allegro diario della mia vita che mi ha permesso di conoscere molte mamme, ma anche molte aziende con le quali ho collaborato testando i loro prodotti e facendoli conoscere alla mia community. Affidarsi a micro influencer è una tecnica molto utilizzata dalle aziende internazionali e nazionali, che porta numerosi benefici in termini di visibilità e vendite e credono in me noti brand.
Amo ed ho sempre trovato interessante esprimermi attraverso la scrittura e nel mio blog e nelle mie pagine social mi diletto a raccontare la vita di una mamma e dei suoi adorati bambini: Christian ed Azzurra, un principino di 4 anni poco montessoriano amante dei super eroi e del buon cibo ed una principessa di 9 mesi allegra, sempre sorridente e curiosa della realtà che la circonda . Ogni giorno racconto la nostra tranquilla routine, gli acquisti ed i prodotti che usiamo, i viaggi, i traguardi e le difficoltà in tutta sincerità, semplicità e trasparenza.
Chi mi conosce bene mi definisce un vero frullatore di progetti nei quali metto anima e cuore, dedicandovi ogni energia disponibile (quelle che mi restano dalla gestione dei miei due pargoletti poco angioletti!) e a gennaio 2020 ho notato che la figura della mamma blogger e micro influencer mancava nella nostra città, quindi ho deciso di concentrare i miei contenuti sulle realtà locali e sulle mamme bresciane, organizzando piccoli eventi dove le mamme potessero incontrarsi e discutere di temi a loro cari, confrontarsi o semplicemente conoscersi per sentirsi meno sole nelle loro problematiche quotidiane. Durante questi piccoli eventi le mamme ricevono dei gadget , codici sconto e spunti interessanti donati dalle aziende con le quali collaboro. Anche i prodotti che sulla pagina ho deciso di recensire e taggare sono sempre più Made in Brescia per mettere in risalto le attività locali.
In queste pagine parleremo nei prossimi mesi di gravidanza, allattamento e svezzamento, parto e post parto, scelte di mamme e genitorialità.
Sei una mamma ed hai domande da pormi? Ti racconterò la mia esperienza! Sei un’azienda e vorresti vedere i tuoi prodotti sulla mia pagina instagram per farli conoscere a molte famiglie italiane e bresciane? Scrivetemi e vi risponderò sicuramente!
Ma ora parliamo di cose “serie”, parliamo di come tutto ebbe inizio, di come da “ragazza che stava per sposarsi giovane” sono diventata una mamma giovane. In altri tempi partorire il primo figlio a 25 anni e la seconda a 29 era una situazione normale, oggi è insolita e vista talvolta come una scelta coraggiosa. L’istinto è il motore della mia vita , sarò sincera, ma diventare mamma è stata la scelta migliore che potessi fare in vita mia. Quando diventi mamma tutto cambia, cambi tu, i tuoi pensieri, le tue priorità, il tuo modo di vestire e di muoverti, il tuo corpo, la tua casa, ma nella vita non mi sento di aver rinunciato proprio a nulla, anzi credo di aver imparato a vivere nel momento in cui sono diventata mamma, la mamma di Christian ed Azzurra.
L’attesa, un momento magico per la coppia
Quando ho conosciuto mio marito non avrei mai immaginato il destino mi potesse riservare un futuro così felice insieme a lui (e ai nostri figli). Ogni estate io e mia sorella trascorrevamo tre mesi in un residence sul Lago di Garda. Per tre mesi ci si dimenticava della città, del colore grigio delle strade e perfino dei compagni di classe per lasciar spazio a nuove amicizie, spesso definite estive, ma allo stesso tempo profonde e significative. Pietro l’ho conosciuto semplicemente cosi: un pomeriggio in piscina.
Dopo pochi anni decidemmo di sposarci ed entrambi ci impegnammo a fondo per organizzare un matrimonio curato nei dettagli, che lasciasse in noi un bellissimo ricordo ed emozionasse chi vi avrebbe preso parte. Iniziammo i preparativi con grande anticipo: un anno prima, il matrimonio sarebbe stato il 29 maggio dell’anno seguente. Nei nostri progetti dopo il matrimonio c’erano un viaggio in America ed un figlio, ma una domenica mattina d’inizio aprile stringevo tra le mani quasi stupita un test di gravidanza positivo e quasi non credevo ai miei occhi: Dio aveva scelto proprio noi per una nuova vita, lo trovai meraviglioso. In quell’esatto momento capì che i figli sono un dono e ci sentimmo pronti per questa responsabilità che fino a quel momento avevamo desiderato, ma guardato da lontano.
Durante i primi mesi di gravidanza avevo una sopportabile nausea (chi ci è già passato mi capisce), ma stavo bene. Sono una persona ottimista e non mi lascio certo abbattere da un pochino di normale e prevista nausea. Decisi di fare i test di screening senza troppo preoccuparmi del risultato: eravamo giovani, senza fattori ereditari che potessero farci immaginare che il giorno prima del matrimonio ci avrebbero chiamato dall’ospedale per dirci che dal test risultava un’alta percentuale di rischio di patologie cromosomiche fetali.
Ci sposammo e qual giorno comunicammo agli invitati durante il taglio della torta l’emozionante notizia , andammo in viaggio di nozze in Messico (sono coraggiosa e poco ansiosa, in dolce attesa di 15 settimane intrapresi uno dei più bei viaggi della mia vita) e al ritorno feci l’amniocentesi e da questa risultò che Christian stava bene ed era sano. Nonostante questo momento di dubbi e domande sulla salute del bambino abbiamo vissuto la gravidanza come un momento di serenità per la nostra coppia, che ha rafforzato il nostro legame, con la gioia che l’attesa ed il mistero portano con sé e la curiosità di cosa ci aspettava e di quale amore si potesse provare per i figli.
Durante l’attesa di Christian non riuscivo ad immaginare cos’avrei potuto provare dentro di me nel stringere mio figlio tra le braccia, mentre con la seconda gravidanza ne ero molto più consapevole…come vi dicevo all’inizio di questo articolo ho due figli: Christian e Azzurra.
Io e mio marito abbiamo cercato Azzurra quando Christian aveva tre anni, lui la desiderava tanto e anche noi. Oggi ammiro il loro rapporto amorevole e fraterno , nei loro sguardi percepisco amore e affetto l’uno verso l’altra nonostante la differenza d’età e i diversi interessi. Durante la quarantena hanno trascorso intere giornate insieme 24 ore su 24 e il loro rapporto si è rafforzato ulteriormente tra coccole, risate e giochi.
Vi ripeterò in ogni articolo che ogni gravidanza è diversa dall’altra e ogni bambino ha indubbiamente caratteristiche in comune con gli altri coetanei, ma è contraddistinto da peculiarità differenti da quelle di qualsiasi altro, è questo che ci rende unici al mondo.
Spero di ritrovare i vostri occhi attenti nel mio prossimo articolo su Brescia Up dove parleremo di parto e post parto.
Federica Cadei
Mail: federica@mammawellness.it
Instagram: Federicamammablogger