ANCE BRESCIA : CHIUSA LA CONSERVATORIA DEI REGISTRI IMMOBILIARI

ANCE BRESCIA : CHIUSA LA CONSERVATORIA DEI REGISTRI IMMOBILIARI

GRAVE FRENO PER LA FILIERA DELLA CASA E DEL COSTRUITO

Il presidente Deldossi: le more e i continui lockdown a intermittenza di uffici e attività stanno togliendo ossigeno al fuoco della ripresa.

BRESCIA – Troppi ostacoli frenano la ripresa del mercato immobiliare bresciano, con profonde ricadute sulla filiera della Casa, spingendo il settore edile locale in una voragine dalla quale potrebbe non risalire, almeno non nel breve periodo. L’Associazione costruttori edili di via Foscolo che in questi mesi ha teso ancor di più la mano a imprese e lavoratori bresciani, assicurando loro assistenza continua e portando sul tavolo dei vertici proposte di ripresa per il comparto delle Costruzioni, esprime disagio e disappunto per il disservizio della Conservatoria dei Registri immobiliari della provincia di Brescia, aperti nella seconda metà del mese di maggio solo per due giorni non consecutivi.

La chiusura degli uffici della Direzione provinciale di Brescia pare dovuta a problemi organizzativi connessi agli adeguamenti previsti per contrastare l’emergenza Covid-19 ed in particolare nel servizio di rilevazione della temperatura corporea di personale e utenti, nel rispetto dell’Ordinanza regionale n. 546 del 13 maggio scorso, porta al mancato aggiornamento dei Registri della pubblicità immobiliare, causando non pochi problemi al settore delle vendite immobiliari. “Come si può pensare di dare impulso all’acquisto di una nuova casa, fornendo linfa vitale al settore immobiliare e del costruito, quando il possibile acquirente, già destabilizzato dall’emergenza economica, non può verificare la disponibilità dell’immobile oggetto della compravendita in maniera tranquilla e trasparente”, dichiara il leader di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. “Se vogliamo aiutare a smuovere il mercato locale, ancora in pesante stato di stallo, dobbiamo permette sin da ora alle persone di cambiare casa e agli istituti di credito erogatori di mutui, alle agenzie immobiliari, agli studi notarili e a tutte le figure coinvolte dal settore delle Costruzioni, di lavorare” continua il presidente Deldossi. “La determinazione bresciana non manca, ma le more e i continui lockdown, anche a intermittenza, di uffici e attività stanno togliendo ossigeno al fuoco della ripresa”.

La chiusura della Conservatoria dei Registri immobiliari non permette a chi è deciso a comprare casa di verificare se l’immobile è stato sequestrato, pignorato, ipotecato, già venduto. Un freno che causa ulteriori ritardi nella stipula di atti di compravendita immobiliare e scoraggia l’interesse dei possibili acquirenti, che rimanderanno, se possibile, l’acquisto della nuova casa a un momento più propizio. “In questo contesto, difficilmente verranno contattati imprese, liberi professionisti, operatori edili per riprogettare spazi, efficientare abitazioni, attuare interventi di manutenzione e applicare i relativi bonus e sgravi fiscali”, spiega l’ingegnere Deldossi. “Il settore deve poter lavorare ora, al meglio e sempre in sicurezza. L’efficienza di alcuni servizi sarà fondamentale per evitare una ripresa lenta e sofferta”. L’Associazione ricorda che la conservatoria di Cremona, provincia che da tempo condivide con noi l’infelice titolo di “zona rossa”, è già operativa. Per Ance Brescia è prioritario riaprire anche nella nostra città questa tipologia di servizi, risolvendo in tempi rapidi e in completa sicurezza.

 

Ufficio Stampa Ance
Brescia, 21 maggio 2020

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE BRESCIANA:  UN’OPPORTUNITA’ CONCRETA PER I RAGAZZI

FORMAZIONE PROFESSIONALE BRESCIANA: UN’OPPORTUNITA’ CONCRETA PER I RAGAZZI

La Formazione Professionale Bresciana consente ogni anno a migliaia di giovani di avere una grande opportunità di realizzazione in termini di crescita umana e professionale. Obiettivo primario dei percorsi è quello di formare gli allievi ad una professione specifica, mettendo al centro delle attività il “saper fare”. Accanto alle attività didattiche classiche (italiano, storia, geografia, matematica, etc.)  i percorsi promossi dal Sistema Formazione Regionale, permettono di valorizzare e rendere “protagonisti” i giovani che si affidano per tre o quattro anni ad un metodo di insegnamento cosiddetto “peer to peer” vivendo l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Ne parliamo con Flavio Bonardi, Coordinatore degli Enti di Formazione della Provincia di Brescia, che raggruppa i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati in Regione Lombardia.

Cosa rappresenta la Formazione Professionale a Brescia?

La Formazione a Brescia è un fiore all’occhiello del sistema e ogni anno permette a giovani ragazze e ragazzi di affrontare il mondo del lavoro con una professionalità in più, data proprio da quanto appreso nelle materie tecnico-professionali e nell’uso quasi quotidiano dei laboratori. Il sistema della Formazione Professionale bresciana, è sicuramente significativo ed è in crescita. Durante quest’anno formativo gli iscritti totali ai percorsi sono 8484 contro gli 8279 dell’anno precedente. Dai dati si evince come nel territorio della Provincia di Brescia gli iscritti alla Formazione Professionale siano in aumento in questi ultimi anni e come il sistema risponda in modo “forte” alle necessità delle famiglie con un recupero di allievi significativo. Altro dato che mi permetto di segnalare, è quello relativo alla percentuale di occupati dopo sei mesi dalla Qualifica o dal Diploma (dato relativo ai Qualificati e Diplomati nell’AF 2018/2019) pari all’82,53%. Percentuale di tutto rispetto che ci permette di affermare con estrema certezza, che gli studenti della FP hanno una attrattività lavorativa elevata!

Dati lusinghieri…

I dati sono sicuramente frutto del un grande lavoro di ogni singolo CFP, ma anche di un rapporto privilegiato con il mondo delle imprese, che consente di instaurare accodi e convenzioni che al termine degli anni scolastici, consentono un inserimento lavorativo in tempi molto brevi, quattro o cinque mesi…

Ma a Brescia esiste un “unicum”, si tratta del Coordinamento degli Enti di Formazione. Cos’è?

In ognuno dei percorsi promossi dalla Formazione Professionale nella Provincia di Brescia, possiamo contare sull’esperienza di Enti che sono radicati nel territorio da tempo e che ogni anno rinnovano le proprie strutture offrendo così laboratori di elevato spessore tecnico, oltre a garantire un insegnamento sempre più aderente alle necessità del mercato del lavoro. Per rispondere in modo compiuto alle esigenze del territorio provinciale, nel maggio dell’anno 2016, in modo autonomo, i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati alla sez. A di Regione Lombardia, hanno deciso di darsi un “Coordinamento”, che valorizzasse il sistema della FP bresciana e, soprattutto, che coordinasse alcuni interventi comuni. Per tale ragione è nato una realtà che, nella libertà di ogni Ente di Formazione di fare il proprio lavoro, intende rispondere alle richieste del territorio provinciale permettendo così di far crescere il tessuto della formazione, instaurando rapporti con le realtà pubbliche e private e mettendo a disposizione il “know how” della Formazione Professionale. A distanza di quattro anni il Coordinamento ha sviluppato e ha fatto crescere il sistema attraverso iniziative manifestazioni di rilievo. Oggi riconosciuto a livello locale come punto di riferimento dei CFP.

I C.F.P. in questi anni hanno dimostrato di essere di supporto al sistema educativo combattendo la cosiddetta “dispersione scolastica”.

I CFP, come già evidenziato in più sedi istituzionali, svolgono un ruolo fondamentale contro la dispersione scolastica, in quanto durante l’Anno Formativo sono centinaia i ragazzi che vengono “recuperati” grazie ad un accompagnamento serio e costante dei discenti che hanno, per svariate ragioni, abbandonato i percorsi delle scuole Secondarie di II Grado. Solo nell’anno in corso i ragazzi che hanno potuto beneficiare di un recupero scolastico sono stati 149! Un dato importante che, oltre a premiare il lavoro del singolo Centro di Formazione, premia il sistema che risponde così ad una delle più grandi esigenze del nostro sistema, che riguarda proprio il contrasto alla dispersione scolastica.

Lo stage ha un ruolo fondamentale nella Vostra Formazione.

Lo stage riveste un ruolo importante nel curriculum dei nostri studenti che basano nella cultura del fare le fondamenta dei loro apprendimenti. Cresce costantemente l’interesse verso le nuove opportunità di vivere un periodo formativo all’estero, soprattutto durante il terzo anno e, una volta ottenuta la qualifica, anche durante il quarto anno facoltativo. L’accoglienza è prevista in strutture corrispondenti alla loro preparazione: realtà produttive o di servizio dove i ragazzi possono mettersi alla prova per implementare ed affinare il proprio bagaglio di esperienze, con i vantaggi aggiuntivi di un’immersione nella lingua straniera e di un’opportunità arricchente anche in termini di crescita personale.

FILOSOFI LUNGO L’OGLIO” ANNUNCIA LA XV ediz. DAL 21 SETTEMBRE AL 30 OTTOBRE

FILOSOFI LUNGO L’OGLIO” ANNUNCIA LA XV ediz. DAL 21 SETTEMBRE AL 30 OTTOBRE

IL FESTIVAL ANNUNCIA LE DATE DELLA XV EDIZIONE CHE SI SVOLGERÀ DAL 21 SETTEMBRE AL 30 OTTOBRE SUL TEMA “ESSERE UMANI”

 La XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio”, ideato e diretto dalla filosofa Francesca Nodari, non si ferma e programma le date della XV edizione dal 21 settembre al 30 ottobre 2020.

Il festival, dopo un confronto con gli organi preposti e, in ottemperanza alle nuove direttive Ministeriali e Regionali in materia di salute pubblica, ha condiviso la necessità di spostare in autunno le date previste, in un primo momento, tra giugno e luglio.

Una decisione sofferta da parte degli organizzatori ma inevitabile per tutelare la salute pubblica, in accordo con il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, d’intesa con il Sindaco del Comune di Brescia, Emilio Del Bono, e le numerose municipalità coinvolte e condivisa, nel rispetto delle regole, da parte dell’intero Comitato scientifico, anche per assicurare la presenza di alcuni degli ospiti previsti nel fitto calendario in programma.

Mai come quest’anno è importante che la cultura si faccia sentire e che la variegata pluralità di voci che la rappresentano abbiano la possibilità di farsi ascoltare. Alla XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio si parlerà di «Essere umani», un tema importante e che apre, in un anno complesso quale il 2020, a una ricca serie di declinazioni sulle quali potranno nascere e fiorire i numerosi interventi di alcuni tra i più illustri filosofi e pensatori contemporanei che hanno aderito al festival.

In merito alla prossima edizione dice Francesca Nodari: «Stiamo per giungere al giro di boa dei tre lustri di questa manifestazione che, da anni, colora le estati delle svariate località che ospitano il Festival. Per la prima volta nella sua storia, quest’anno, la kermesse alzerà il sipario in autunno: procrastinazione resa necessaria dalla pandemia che ha ormai raggiunto dimensioni planetarie. In questo momento di prova e di incertezza, di stravolgimento delle nostre vite e delle nostre abitudini, dei nostri progetti e delle nostre agende cerchiamo, ispirandoci a Fichte, di trasformare l’ostacolo in slancio, nella convinzione che questa XV edizione rivesta un carattere eccezionale sia per il tempo del mondo in cui abitiamo – teso tra un presente sospeso e un responsabile distanziamento sociale – sia per il bacino territoriale in cui si svolge sia per il tema prescelto che, mai come oggi, riguarda e chiama in causa ciascuno di noi. Nessuno escluso. Umanissimo è il nostro bisogno dell’altro, indispensabile il nostro essere-in-relazione, estremamente evocativa la catena umana di leopardiana memoria».

Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito per cinque anni consecutivi della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico festival di filosofia ad aver ricevuto per tre bienni consecutivo il marchio europeo Effe Label 2019-2020, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da Efa, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.

Il Festival – promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – è un soggetto di rilevanza regionale della Regione Lombardiae si pregia dell’adesione del Prefetto di Brescia e del Patrocinio della Provincia di Brescia.

AIB: PRESENTATA L’INDAGINE SULLE MULTINAZIONALI ESTERE A BRESCIA

AIB: PRESENTATA L’INDAGINE SULLE MULTINAZIONALI ESTERE A BRESCIA

  • L’analisi, realizzata dall’Ufficio Studi e Ricerche, ha riguardato le realtà manifatturiere, società di capitali, con fatturato superiore a 1 milione di euro, comprendendo partecipazioni di controllo e minoritarie (ma sopra il 25%).
  • In provincia sono 103 le imprese locali a partecipazione estera, con un volume d’affari di 3,6 miliardi di euro, un valore aggiunto di 918 milioni e quasi 9.700 dipendenti; incidono per il 10,0% dei ricavi della manifattura bresciana.
  • A livello di aree geografiche, al primo posto si colloca l’Unione Europea (52 aziende), davanti ad America Settentrionale (25) e Asia (14).
  • Tra i fattori competitivi della provincia spiccano i tradizionali aspetti legati al Made in Brescia, come know how industriale e filiera.

 Brescia, 20 maggio 2020 – Le multinazionali estere rappresentano un fenomeno decisamente rilevante per l’economia bresciana. È questa la sintesi di “Brescia Internazionale”, l’indagine sulle multinazionali estere presenti nel territorio provinciale, realizzata dall’Ufficio Studi e Ricerche dell’Associazione Industriale Bresciana tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.

Il censimento ha riguardato esclusivamente le realtà manifatturiere (sia associate che non associate ad AIB), con forma giuridica “società di capitali” e un fatturato superiore a 1 milione di euro. I numeri raccolti sono riferiti sia alle partecipazioni di controllo, sia a quelle minoritarie, ma sopra il 25%.

Dalla mappatura emerge come, all’interno del territorio provinciale, siano presenti 103 imprese locali a partecipazione estera, in grado di produrre un volume d’affari pari a 3,6 miliardi di euro, un valore aggiunto che si aggira intorno ai 918 milioni di euro, e un totale di quasi 9.700 addetti. Nonostante rappresentino solamente il 2,1% della popolazione di riferimento, le imprese locali a partecipazione estera incidono per il 10,0% dei ricavi complessivamente generati dalla manifattura bresciana, per il 10,3% del valore aggiunto e per l’8,8% in termini di addetti.

“I numeri presenti nell’indagine, a maggior ragione nell’odierna situazione legata alla pandemia da COVID-19, possono risultare utili per comprendere quali saranno gli sviluppi futuri dell’economia bresciana, insieme alle modalità per superare le attuali difficoltà – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di AIB –. Brescia, infatti, si conferma un importante hub da cui le multinazionali vendono prodotti in ogni parte del mondo, in particolare verso l’Unione Europa, oltre che un importante polo di riferimento per l’innovazione. Un dato in continuità con quanto riscontrato negli scambi con l’estero, con una proiezione internazionale del made in BS particolarmente focalizzata sul Vecchio Continente e sull’America settentrionale. In generale il giudizio sui fattori competitivi di Brescia è positivo per i tradizionali punti di forza del Made in Brescia, anche se la valutazione lascia spazio a margini di miglioramento. Qualche riserva invece è legata, riflettendo quanto indicato a livello nazionale, soprattutto alla pressione fiscale e alla lentezza della burocrazia. In tal senso servirà continuare a lavorare nel prossimo futuro, investendo ancor di più in infrastrutture come risorse umane e ambiente, ma anche nel territorio, al fine di essere sempre più attrattivi.”

Il censimento effettuato ha permesso di fotografare il fenomeno dal punto di vista delle aree geografiche di provenienza degli investitori. Al primo posto si colloca l’Unione Europea, che conta 52 imprese bresciane partecipate, con quasi 4.500 addetti. Seguono l’America settentrionale (25 imprese con 2.511 addetti) e l’Asia (14 imprese con 1.778 addetti). Per quanto riguarda i singoli Paesi di provenienza, invece, è la Germania a ricoprire la prima posizione, con 26 aziende partecipate e quasi 2.400 addetti, seguita dagli Stati Uniti (23 imprese, 2.334 addetti). Dal punto di vista settoriale, i comparti metalmeccanici risultano i più interessati dal fenomeno: al primo posto si posizionano gli operatori dei macchinari e apparecchiature (25 imprese partecipate con 2.154 addetti), seguiti dal chimico, gomma e plastica (16 realtà produttive con 1.454 addetti) e dai prodotti in metallo (16 aziende con 1.047 addetti).

Per quanto riguarda le principali finalità dell’investimento in provincia di Brescia, il 60% dei rispondenti ha privilegiato l’incremento delle vendite nel mercato target, mentre le prospettive formulate per il biennio 2021-2022 in merito alla possibile evoluzione degli acquisti da fornitori bresciani sono generalmente orientate al mantenimento delle attuali quote (92%). A prescindere da eventuali modifiche ai piani industriali a seguito della pandemia da COVID-19, le prospettive formulate sono orientate a un incremento della capacità produttiva in loco (il 40% dei soggetti interpellati). A livello settoriale, i più ottimisti appaiono gli operatori dell’elettromeccanica (dove il 75% si è espresso per un incremento), mentre dal punto di vista di origine degli investitori, le migliori notizie proverrebbero dall’Unione Europea (50%) e Asia (50%).

Tra gli ulteriori spunti emersi dall’indagine, figura il giudizio sui fattori competitivi del Made in Brescia, che tende a confermare alcune prerogative del sistema produttivo locale. Il diffuso know how industriale (con un punteggio di 3,6 su 5), la filiera (3,5) e la produttività del lavoro (3,5) risultano i punti di forza dell’industria bresciana, anche se i punteggi ottenuti lasciano spazio a margini di miglioramento. Non convince del tutto il sistema creditizio (2,7), mentre vi è una convergenza di opinioni negative verso sindacati (2,4) e burocrazia (2,2).

Per quanto riguarda la spesa dedicata all’innovazione, la quota destinata dalle multinazionali, in relazione al fatturato, è decisamente significativa (3,2%). La segmentazione per settore mostra un quadro eterogeneo, in cui la spesa in innovazione risulta correlata con l’intensità tecnologica che caratterizza ogni comparto. Così, l’alimentare “si ferma” all’1,1%, mentre nell’elettromeccanica (3,7%) e nei macchinari e apparecchiature (4,0%) risulta sensibilmente più alta.

Infine, le imprese multinazionali sono concordi nel richiedere – a livello nazionale – misure per la riduzione della pressione fiscale (indicate dall’88% dei rispondenti), la leva che maggiormente favorirebbe l’afflusso di capitali esteri. Molto distanziati si collocano le politiche per il mercato del lavoro (42%), gli incentivi fiscali per investimenti in macchinari (38%) e le misure di sostegno all’Innovazione, Ricerca & Sviluppo (38%) e le politiche per le reti infrastrutturali (35%).

AREA COMUNICAZIONE E RELAZIONI ISTITUZIONALI
Comunicazione e Rapporti con la Stampa

OSTACOLATO IL DIRITTO DI CONTROLLO DEL SOCIO? 1000€ PER OGNI GIORNO DI RITARDO

OSTACOLATO IL DIRITTO DI CONTROLLO DEL SOCIO? 1000€ PER OGNI GIORNO DI RITARDO

Il diritto di controllo del socio non amministratore è un diritto partecipativo, introdotto per tutelare i soci di minoranza i quali esercitano tale diritto come portatori di un interesse proprio.

Oggi il controllo diretto dei soci esiste a prescindere dalla quota detenuta e non è più subordinato all’assenza dell’organo di controllo interno e si affianca nel caso di coesistenza.

Questo diritto si manifesta con il diritto all’informazione e il diritto alla consultazione.

Il diritto all’informazione riguarda l’ottenimento nei dettagli delle operazioni societarie. Può essere esercitato in qualsiasi momento e l’amministrazione ha il dovere di rispondere adeguatamente.
Se viene violato, il socio può richiedere l’invalidità della successiva delibera assembleare deve dimostrare il nesso concreto ed effettivo tra il mancato accesso agli atti e il contenuto della suddetta delibera.

Il diritto alla consultazione consente al singolo socio di esaminare tutti i documenti gestionali, rispettando il diritto alla riservatezza della società e l’obbligo di segreto, esteso anche ai professionisti esterni interpellati.

Vi è un limite giuridico implicito, rappresentato dai principi generali di correttezza e buona fede.

L’eventuale violazione può determinare conseguenze civili (azione sociale di responsabilità o revoca cautelare degli amministratori), amministrative (sanzioni pecuniarie) e penali (reclusione fino ad un anno).

Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni che derivano dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall’atto costitutivo, ma non sono responsabili se dimostrano di essere esenti da colpa e che, a cognizione che l’atto si stesse per compiere, abbiano dimostrato il proprio dissenso (art. 2476 c.c.).

Al fine di assicurarsi l’effettiva collaborazione della società, si può ottenere l’applicazione dell’articolo 614-bis c.p.c. il quale prevede che su richiesta di parte, il giudice, se non manifestamente iniqua e se vi è la condanna diversa dal pagamento in denaro, può fissare la somma dovuta dall’obbligato per ogni ritardo nell’esecuzione del provvedimento. Il Tribunale di Napoli ha infatti posto in carico alla società in esame una sanzione pari a 1.000 euro per ogni giorno di ritardo.

Studio Lumini

AUTUNNO 2020 – IL NUOVO PROGRAMMA D’INIZIATIVE  PER LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA ALATA

AUTUNNO 2020 – IL NUOVO PROGRAMMA D’INIZIATIVE PER LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA ALATA

Il ritorno in città di una delle più straordinarie statue di epoca romana sarà per Brescia uno dei simboli che guiderà la rinascita dopo l‘emergenza Coronavirus

Il viaggio della Vittoria Alata verso Brescia non si è interrotto ma è solamente posticipato.

Allo stesso modo, a causa della grave situazione epidemiologica, tutte le iniziative progettate dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei per celebrare il ritorno di una delle più straordinarie statue di epoca romana, inizialmente previste da questa primavera, sono state necessariamente riprogrammate, a partire da settembre 2020.

“In attesa del ritorno della Vittoria Alata”, dichiara Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, “i nostri musei sono pronti a riaprire per contribuire alla ripartenza della città e del suo tessuto, sociale e culturale, nella consapevolezza che il complesso momento che stiamo vivendo possa essere occasione per pensare a nuove modalità di fruizione del patrimonio artistico, in grado di portare persino ad un arricchimento della qualità dell’esperienza di una visita museale.”

“Il ritorno della Vittoria Alata”, afferma Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei, “ovvero uno dei simboli più alti della città di Brescia tanto severamente colpita dalla epidemia, diventerà per la nostra città un segno tangibile della rinascita e un auspicio per la ripresa. Il lavoro sul palinsesto Vittoria Alata non si è mai interrotto e la riapertura dei Musei lascia ben sperare sulla rinascita che il ritorno della Dea alata promuoverà”.

Questa rinascita è sottolineata dalle campagne promozionali promosse in occasione della riapertura di due luoghi simbolo della città come Santa Giulia e la Pinacoteca Tosio Martinengo. Con i messaggi “Dove eravamo rimasti”, “L’avventura continua” e “Come prima, più di prima”, i musei accoglieranno i visitatori all’insegna della sicurezza e di una rinnovata proposta espositiva.

I luoghi che da giovedì 21 maggio riapriranno al pubblico saranno dunque la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo di Santa Giulia, nel totale rispetto delle norme emanate a tutela della sicurezza e della salute di tutti e di conseguenza con nuove modalità.
In particolare l’affluenza sarà regolata secondo visite programmate di piccoli gruppi, alle quali si potrà partecipare su prenotazione e presentandosi nella fascia oraria prescelta. Le visite saranno inoltre accompagnate da operatori museali che garantiranno l’ottimale distanziamento tra i partecipanti e il necessario supporto informativo.

Dal 21 maggio, fino a fine settembre, gli orari verranno inoltre sostanzialmente rimodulatirispetto alle consuetudini passate, così da adeguarsi alle mutate esigenze. L’assenza dei gruppi e delle scolaresche che popolavano i musei in orario diurno infrasettimanale, ad esempio, offrirà ai bresciani e al turismo interregionale nuove occasioni di intrattenimento non aggregativo serale e nei fine settimana. Per queste ragioni la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo di Santa Giulia apriranno il giovedì e il venerdì dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso alle 20.15), e il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 21.30 (ultimo ingresso alle 19.45).

Fondamentale ricordare che per accedere alle visite programmate sarà necessario prenotarsi. Allo scopo saranno disponibili il CUP della Fondazione, 0302977833.34 – santagiulia@bresciamusei.com, e il sito www.bresciamusei.com

 

La Vittoria Alata sarà ufficialmente restituita a Brescia a novembre 2020.  Proprio in questi giorni si stanno facendo tutte le verifiche necessarie per la ripresa delle attività di restauro nel rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento. La statua tornerà in città dopo quasi due anni di lavori di restauro, promossi dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Bergamo e Brescia, e condotti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Trenta sono i professionisti che a vario titolo, ciascuno con la propria specializzazione, sono stati impegnati nelle numerose attività di conoscenza e di conservazione del bronzo. Gli interventi si sono concentrati dapprima sulla pulitura della scultura, quindi sulla rimozione controllata dei materiali che riempivano la statua e della struttura interna a cui si agganciavano le ali e le braccia della Vittoria, sulla progettazione del sostegno interno a garanzia della statica del bronzo, e sulla stesura di un materiale protettivo, scelto anche in base alle caratteristiche dell’ambiente espositivo. Durante questo periodo, sono stati condotti studi, indagini scientifiche ed esami volti a una conoscenza più approfondita della tecnologia di costruzione e non solo.

La grande statua in bronzo, amata da Giosuè Carducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, ammirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III che ne vollero una copia, che per composizione, materiale e conservazione è una delle opere più importanti della romanità, avrà una nuova collocazione nella cella orientale del Capitolium, in un allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
È proprio presso il Capitolium che nel 1826, durante gli scavi archeologici condotti dai membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia, venne ritrovata all’interno di un’intercapedine dell’antico tempio romano, insieme a sei teste imperiali e ad altri reperti, forse per preservarla da eventuali distruzioni.
La scultura, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, è databile al I secolo dopo Cristo, ispirata a modelli più antichi.

Da venerdì 18 settembre Brescia proporrà, come anticipazione dell’arrivo della Vittoria Alata, alcune iniziative tra cui la mostra-omaggio all’architetto Juan Navarro Baldeweg (Santander, 1939), autore dell’intervento del riallestimento della Vittoria Alata nel Capitolium.

La rassegna, in programma fino al 5 aprile 2021, dal titolo Juan Navarro Baldeweg. Architettura, pittura, scultura. In un campo di energia e processo, curata da Pierre-Alain Croset, ospitata nel Museo di Santa Giulia (Coro delle Monache, Basilica di San Salvatore e cripta), col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dell’Ordine degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia, presenterà una serie di opere – modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture – che ripercorrono la poliedrica carriera di Navarro Baldeweg, come architetto, pittore e scultore, e che consentono di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti.

A seguire, dal 2 ottobre, in occasione del quinto centenario della morte di Raffaello (1483-1520), in Santa Giulia verrà proposta la mostra Raffaello: alle origini del mito, curata da Roberta D’Adda,dedicata all’artista urbinate con opere in grado di testimoniare lo sviluppo della fortuna dei suoi modelli nelle arti e presso i collezionisti, nonché la nascita di un vero e proprio ‘mito del divino pittore’, che raggiunse il suo massimo sviluppo nel XIX secolo, nel contesto della temperie culturale neoclassica prima e romantica poi.
Il percorso espositivo si aprirà con una serie di incisioni uscite direttamente dalla bottega di Raffaello grazie alla collaborazione con Marcantonio Raimondi (1480-1534), spesso ispirate a disegni appositamente pensati dal maestro o a versioni poco conosciute dei suoi capolavori più noti: tra le invenzioni affidate al bulino di Raimondi e dei suoi collaboratori si segnalano in particolare la celebre Strage degli innocenti e uno straordinario esemplare del Giudizio di Paride. A seguire, la mostra presenterà una ricca selezione delle stampe di riproduzione, italiane ed europee, che fiorirono tra il Cinquecento e l’Ottocento a opera dei più grandi artisti di questa disciplina, quali Ugo da Carpi, Giorgio Ghisi, Carlo Maratta, Francesco Rosaspina e Giovanni Volpato, con la straordinaria serie dei grandi fogli delle Stanze Vaticane e dei Pilastri delle Logge. La sezione riservata all’Ottocento si concentra infine su Brescia, dove attraverso una fitta rete di rapporti interpersonali giungevano esemplari in prima tiratura delle più importanti incisioni di Giuseppe Longhi e dei suoi allievi della scuola di Brera, e dove intorno al Redentore di Raffaello, acquistato nel 1821 da Paolo Tosio, si raccolse e si sviluppò un nuovo interesse per il maestro.

Le ali della Vittoria si estendono fino alla contemporaneità e sono state d’ispirazione a Francesco Vezzoli, bresciano di nascita, uno degli autori italiani più conosciuti e apprezzati del panorama artistico internazionale.
Per il ritorno della statua, Francesco Vezzoli ha progettato degli interventi curatoriali, radunati attorno al titolo di Palcoscenici archeologici, da gennaio 2021, capaci d’instaurare una relazione tra le sue sculture, il sito archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia.
Le opere condurranno lo spettatore dalla terrazza del Capitolium alla Basilica di San Salvatore, lungo un percorso cronologico che dal I secolo dopo Cristo giunge all’VIII secolo, tra cultura romana e longobarda.

Nella primavera 2021, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Brescia presenteranno, per la prima volta in Italia, 150 immagini, alcune di grande formato, tratte dal lavoro monumentale IMPERIVM ROMANVM di Alfred Seiland, (Sankt Michael im Lungau, Austria, 1952) di cui 30 inedite e 10 scattate a Brescia tra agosto 2019 e marzo 2020, che colgono il patrimonio antico della città in diverse stagioni e situazioni e ne documentano il valore monumentale e sociale, accompagnate dai video backstage del progetto.
L’artista austriaco, affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, ha viaggiato nei territori in cui si estendeva l’Impero Romano, dalla Siria alla Scozia, fermando sulla pellicola le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.
L’esposizione, dal titolo Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020, curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, organizzata da Fondazione Brescia Musei in co-produzione con Skira, prevedrà per Brescia un percorso totalmente nuovo rispetto a quanto proposto nelle altre sedi europee, ripensato sulla base delle diverse percezioni del significato di “patrimonio” e arricchito da scatti inediti. I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per gli abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo; l’obbiettivo di Seiland offre una riflessione sempre attuale e spesso sorprendente.

L’iniziativa anticiperà la quarta edizione del Brescia Photo Festival, diretto da Renato Corsini, che si terrà sempre nel corso della primavera e il cui titolo Patrimoni, sottolinea il valore culturale, archeologico, storico e sociale dei beni culturali, dall’antichità romana alla contemporaneità.

A settembre 2021, Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Skira promuove la grande mostra Vittoria. Il lungo viaggio di un mito al Museo di Santa Giulia.
L’esposizione, curata da Marcello Barbanera, Francesca Morandini e Valerio Terraroliapprofondirà il tema della Vittoria, indagandone storia, aspetti e declinazioni anche nell’età moderna e contemporanea, attraverso una serie di opere antiche provenienti dall’area del Mediterraneo e dalle zone più periferiche dell’Impero romano in grado di delineare la genesi iconografica di questo straordinario modello, che ancora non trova confronti specifici.
Le sezioni che compongono il percorso permetteranno ai visitatori di effettuare un viaggio nel tempo di 2.500 anni sulle ali appunto della Vittoria, attraverso la vista di reperti inediti e inconsueti, garantendo un’esperienza che cambierà radicalmente la percezione che finora si è avuta di questo simbolo e che permetterà di cogliere con maggiore ricchezza di sfaccettature il significato della Vittoria Alata, simbolo della città.

L’identità visiva studiata per la comunicazione del grande progetto culturale dedicato alla Vittoria Alata e alla città di Brescia è stata realizzata da Tassinari/Vetta, uno dei più importanti studi grafici in Italia.

CALENDARIO ATTIVITÀ ESPOSITIVE 2020 – 2021
FONDAZIONE BRESCIA MUSEI

18 settembre 2020 – 5 aprile 2021
Juan Navarro Baldeweg
Architettura, Pittura, Scultura
In un campo di energia e processo
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

2 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
Raffaello: alle origini del mito
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Novembre 2020
La Vittoria Alata per il nuovo Capitolium
Brescia, Tempio Capitolino (Via dei Musei 55)

Gennaio 2021
Francesco Vezzoli. Palcoscenici archeologici
Brescia, Tempio Capitolino (Via dei Musei 55) e Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Primavera 2021
Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Primavera 2021
Patrimoni. IV Brescia Photo Festival
Brescia, luoghi vari

Settembre 2021
Vittoria. Il lungo viaggio di un mito
Brescia, Museo di Santa Giulia (via Musei 81/b)

Brescia, 19 maggio 2020