IL PRESIDENTE MASSETTI: «NON ABBASSIAMO LA GUARDIA E OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE»

IL PRESIDENTE MASSETTI: «NON ABBASSIAMO LA GUARDIA E OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE»

Con le dovute precauzioni le aziende bresciane hanno riaperto. Non proprio tutte. E alcune la saracinesca non la alzeranno più.
«La fase 2 ha bisogno di misure di sostegno per consentire alle imprese di guardare con fiducia al futuro. Ecco perché come Confartigianato abbiamo stilato richieste concrete che auspichiamo vengano accolte. A partire dallo stop ai tributi con l’azzeramento dell’Irap per tutto il 2020 e l’esenzione degli studi di settore per il 2020 e il 2021, l’estensione a tutte le imprese del credito d’imposta per la quota d’affitto e l’abbattimento dei tributi locali. Fondamentale il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e degli incentivi per l’assunzione dei giovani. E poi la ripresa dei cantieri pubblici con procedure snelle e l’affidamento diretto alle imprese a chilometro zero» così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti illustrando “Dall’emergenza alla ripartenza”, il manifesto di Confartigianato Lombardia messo sul tavolo della politica.
«Gli aiuti per dare liquidità – che poi sono soldi in prestito che comunque bisogna restituire – possono non esser sufficienti, se non accompagnati da un globale ammodernamento fiscale e da un poderoso abbattimento della burocrazia. Chiediamo la compensazione diretta e universale tra debiti e crediti delle Pmi verso la PA. Contributi per la ripartenza: a fondo perduto un’indennità per la perdita di fatturato e riconoscimenti per le imprese che hanno riconvertito la produzione a sostegno dell’economia di emergenza. Non c’è tempo da perdere: le nostre aziende si ritrovano in una situazione da dentro o fuori. Reagire e ricominciare, oppure chiudere per sempre. Ci vuole responsabilità e attenzione. E serve che ognuno faccia la propria parte» conclude Massetti.

Siamo tutti provati – nulla sarà più come prima

Siamo tutti provati – nulla sarà più come prima

Continua ad esserci, in questi giorni complicati, chi dice “Nulla sarà più come prima”. Può essere, certamente nelle famiglie dove, per colpa della pandemia, qualcuno non c’è più. Ma per gli altri, per quelli che ce l’hanno fatta, una volta superata la vicenda, perché non dovrebbe tornare tutto normale?
La verità è che nulla sarà più come prima, nel senso che non saremo più capaci di vivere in una serenità a tempo indeterminato. Dovremo cambiare abitudini, quello sì. È anche probabile che alcune manifestazioni, alcuni festival che continuavano senza un reale perché, finalmente lo troveranno.

Essere studente al tempo del Coronavirus

Essere studente al tempo del Coronavirus

In questi mesi di quarantena ho osservato la vita delle mie figlie, con una pienezza maggiore dopo le prime difficoltà dovute alla novità vista la nuova quotidianità per tutti noi, e devo ammettere non è stata poi
così difficile, mi sono soffermata con una particolare attenzione sulla più piccola essendo ancora studente e al nuovo modo forzato di studio. La reazione alla chiusura delle scuole è stata uguale per tutti, erano felici, ma nei giorni seguenti, con l’aumentare dei casi di contagio, hanno capito che non si trattava di una vacanza. Quel virus su cui a volte scherzavano non era così lontano da noi come ci sembrava.
Da quel momento in poi noi tutti abbiamo iniziato ad avere paura, paura per noi stessi, per i nostri cari, abbiamo paura perché da sempre rivendichiamo la fortuna di non essere nati in un periodo storico caratterizzato da guerre o epidemie ed ora non possiamo più farlo.

Abbiamo paura perché ci siamo resi conto che l’unico modo per contrastare questo problema è usare la testa, dare ognuno il proprio contributo anche se in piccolo e cercare di rispettare le regole che ci sono state date nessuno aveva mai perso le proprie solide certezze. I punti di riferimento vacillano, nelle case dove gli adolescenti semplicemente aspettano che passi. E passerà, ne siamo certi tutti, ci stiamo comportando in modo che succeda prestissimo.

Ecco, le regole…. la prima dei nostri figli è stato proprio il cambiamento repentino delle loro abitudini a cominciare dallo studio.

Mi sono piacevolmente accorta che dopo i primi giorni di adattamento, se pur a volte con alti e bassi, unendo le capacità di riorganizzare il tutto, docenti ed alunni, sono riusciti a fare in modo che le lezioni in modalità online prendessero un loro equilibrio per far sì che ogni studente potesse immediatamente tornare a studiare, seppur in modo diverso, per poter così arrivare, per i più grandi, al magico traguardo della laurea o del diploma momento che uno insegue e immagina per anni, per il quale uno dedica tutto se stesso, ma che per colpa del coronavirus tantissimi studenti si sono laureati online, e presto toccherà ai diplomi come nel caso di mia figlia.

Nonostante tutto credo che lo vivranno con quel qualcosa in più ed unico, dove nonostante la grande difficoltà a cui siamo andati incontro e nonostante le legittime paure, le speranze spesso deluse, l’incognita sul futuro, sarà la forza della giovinezza, sarà la spensieratezza, sarà la serenità di un’età bellissima, sono stati capaci di portare a termine i loro obiettivi senza arrendersi.

Penso che i nostri ragazzi ci hanno insegnato qualcosa di grande e importante, anche in tempo di Coronavirus, il coraggio di guardare avanti, quel coraggio che a noi spesso manca e del quale mai come ora ne abbiamo bisogno.

Un ABBRACCIO
Manuela