Bontà: Secondo Rapporto Ismea sugli acquisti alimentari al tempo del coronavirus: +160% le consegne a domicilio

Bontà: Secondo Rapporto Ismea sugli acquisti alimentari al tempo del coronavirus: +160% le consegne a domicilio

Anche nel secondo mese di diffusione del coronavirus Covid19 la spesa delle famiglie italiane per l’acquisto di prodotti alimentari ha continuato a crescere. Lo rileva Ismea nel secondo rapporto sulla domanda e offerta pubblicato il 30 aprile scorso. Il documento sottolinea che le vendite al dettaglio di prodotti alimentari confezionati, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, hanno registrato un incremento del 18%, mentre rispetto al primo mese di emergenza sanitaria l’aumento è stato del 3%.

Va sottolineato inoltre il forte aumento delle consegne di prodotti alimentari a domicilio (+160%) con un limite di crescita imposto non dalla effettiva domanda, ben più alta, ma dalla capacità di soddisfarla. Rilevante è anche il ruolo che hanno via via ricoperto gli esercizi commerciali di prossimità che hanno saputo organizzare in fretta le consegne a domicilio. A questo va aggiunto un significativo cambio delle preferenze d’acquisto da parte dei consumatori che dai prodotti stoccabili, privilegiati nel primo mese di emergenza sanitaria, hanno diretto le loro scelte agli ingredienti come uova, farina, olio, mozzarella. In aumento poi gli acquisti di vino, soprattutto però quelli che si posizionano nella fascia di mercato media o media-bassa.

Bontà: Il Mipaaf stanzia 2 milioni di euro a tutela del miele italiano e del settore apistico

Bontà: Il Mipaaf stanzia 2 milioni di euro a tutela del miele italiano e del settore apistico

Ricerca e sperimentazione per il miglioramento produttivo; composizione di prodotti assicurativi destinati alla gestione sostenibile del rischio nel settore e promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale.

Sono questi i tre progetti dedicati alla tutela del miele italiano su cui si riverseranno i due milioni di euro stanziati in questi giorni dal ministero per le Politiche agricole.

Gli effetti dei cambiamenti climatici si sono abbattuti con gravi conseguenze sul settore apistico che da tempo, con i suoi 62mila apicoltori, i circa 1,6 milioni di alveari e una produzione annua che nel 2019 è stata di 15mila tonnellate per oltre 60 tipi di miele (fonte Osservatorio nazionale miele), concentrata soprattutto nel Nord del Paese, chiede a gran voce un sostegno concreto.

A livello europeo l’Italia si colloca al quarto posto in termini di produzione. “I vantaggi dell’attività apistica sono innegabili – ha dichiarato in una nota il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate a margine dello stanziamento – dall’impollinazione di colture agricole e forestali alla conservazione delle specie selvatiche sino al monitoraggio ambientale. Il comparto ha un assoluto bisogno di rilancio, a maggior ragione a fronte di questo periodo d’emergenza sanitaria”.

Intanto l’Osservatorio nazionale miele ha pubblicato un’indagine produttiva ed economica per il 2020, sottolineando che le produzioni primaverili di quest’anno hanno risentito della situazione di deficit idrico al punto che, soprattutto al Nord, gli apicoltori hanno dovuto continuare con interventi di nutrizione di supporto. Purtroppo, nel 2019, i danni per la mancata produzione dell’acacia e la perdita dell’agrumi hanno toccato i 73 milioni di euro, a cui si sono unite le ridotte produzioni primaverili e l’importante flessione dei prezzi all’ingrosso.

Ogni anno al Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori che CremonaFiere ha organizzato quest’anno dal 13 al 16 novembre, il miele ricopre un ruolo di primo piano. Anche quest’anno infatti si terrà il Concorso “Il miele cremonese più buono”, giunto alla sua 16ma edizione, un appuntamento sempre molto seguito che oltre a dare ampio risalto ai mieli del Cremonese, contribuisce a valorizzare la cultura del territorio attraverso il suo prodotto più dolce.

Bontà: dopo il lockdown Lombardia in campo per il rilancio di bar e ristoranti regionali

Bontà: dopo il lockdown Lombardia in campo per il rilancio di bar e ristoranti regionali

“La Lombardia si è fatta portavoce delle richieste pervenute dalle associazioni di categoria e le ha presentate al Governo, che le ha accolte. Da lì le linee guida delle Regioni sulle riaperture di ristoranti e bar che coniugano esigenze sanitarie ed economiche. La nostra soddisfazione è duplice perché la filiera agroalimentare, oltre alla ripartenza di un canale importante dell’economia nazionale, rilancia la valorizzazione dei prodotti agricoli, soprattutto latte, formaggi, prosciutti e vino”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi, all’indomani della riapertura del canale Ho.re.ca. “La Lombardia conta 50mila bar e ristoranti, più del 15% del dato nazionale – sottolinea l’assessore – in grado di generare un effetto volano su tante altre realtà. Con la chiusura del mondo della ristorazione a seguito dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, siamo stati costretti a registrare cali dei prezzi preoccupanti in settori chiave come la suinicoltura e il lattiero caseario: rispettivamente -30% e -10% per il latte. Ora dobbiamo pensare a strategie di rilancio e misure economiche choc perché riaprire non basta, la contingenza del momento ci obbliga a fare i conti con una nuova normalità e con le paure dei cittadini. Regione Lombardia è già pronta e nei prossimi giorni promuoveremo il bando semplificato #iobevolombardo con il quale stanzieremo 3 milioni di euro per l’acquisto di vino lombardo nei ristoranti della nostra regione”, ha concluso l’assessore.

Mai come quest’anno il Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori, che si terrà nei padiglioni di CremonaFiere dal 13 al 16 novembre 2020, rappresenterà la migliore occasione per promuovere e incentivare la conoscenza delle specialità nazionali in un contesto nuovo, in cui le radici della tradizione sapranno fondersi con le esigenze dettate da quella “nuova normalità” di cui ha parlato l’assessore Fabio Rolfi. Un’ulteriore opportunità per sottolineare il prestigio del vero made in Italy.

Nuove strategie a tutela del miele

Nuove strategie a tutela del miele

eccellenza italiana da difendere  dal clima e dalla concorrenza sleale

Cremona, 27 maggio 2020 – Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. È in queste regioni che si concentra il maggior numero di alveari presenti nel nostro Paese: circa 1,5 milioni, il 76% dei quali gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione (fonte: elaborazione Osservatorio nazionale miele su dati Ismea).

In Lombardia, nello specifico, si contano 87.391 alveari professionali e 62.176 per autoconsumo per un totale di 149.567. Primeggia su tutti il Piemonte, con un totale di 205.587 seguito dall’Emilia Romagna con 120.201 alveari.

Ogni anno il Bontà, Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori che si terrà presso i padiglioni di CremonaFiere dal 13 al 16 novembre 2020, dedica al miele un ruolo di grande importanza. Infatti, anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione Apiflor, verrà organizzato il concorso dedicato al miele del territorio cremonese, evento giunto alla sua 16ma edizione che attraverso la promozione del prodotto più dolce e naturale intende valorizzare la cultura del territorio.

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale miele, l’andamento produttivo e di mercato nel 2019 è stato caratterizzato da una grave perdita per i mieli primaverili, da un’importante flessione dei prezzi e da una difficile collocazione del prodotto sul mercato. “Il clima, con i suoi cambiamenti, rappresenta la grande variabile che può aggravare o migliorare la produzione di miele – afferma Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio nazionale miele – se tutta l’agricoltura è ostaggio degli effetti dei cambiamenti climatici, l’apicoltura lo è di più perché nei pochi giorni della fioritura si concentra l’attività delle api e fenomeni legati al vento e/o alle temperature fanno inesorabilmente la differenza”.

In Lombardia il tipo di miele maggiormente diffuso è quello che si ottiene dal tiglio, con una produzione media regionale in kg/alveare che nel 2019 è stata di 7,5 in pianura e di 16 in montagna; segue il castagno con 12,5kg/alveare, l’erba medica, il millefiori di alta montagna delle Alpi, il tarassaco, il millefiori estivo e primaverile, l’acacia. Quest’ultimo, nella provincia di Cremona e Lodi, lo scorso anno ha raggiunto 5-7kg/alveare con alcune punte massime di 10kg/alveare.

Intanto il ministero per le Politiche agricole ha stanziato 2 milioni di euro a tutela del miele italiano e del settore apistico. “Un contributo di cui c’era bisogno – sottolinea Naldi –  che intende seguire tre filoni distinti. Il primo riguarda proprio l’individuazione di strategie che possano attenuare il peso del clima sulla produzione; il secondo guarda alla creazione di un sistema certo di gestione del rischio assicurativo al fine di creare una rete di fonti oggettive sul fenomeno meteorologico che può causare all’apicoltore un danno grave. Il terzo filone su cui ci concentreremo riguarda i prezzi, oggi ridicoli, a cui si vende il miele italiano. Basti ricordare che da settembre 2018 abbiamo registrato una contrazione del 30%, a cui si sommano le difficoltà di collocarlo sul mercato soprattutto a causa della presenza di player internazionali, provenienti soprattutto da Russia e Ucraina, che riescono a piazzare in Europa un prodotto che pretende di assomigliare al nostro senza averne le caratteristiche e che viene venduto a prezzi inferiori”.

Intanto i primi dati elaborati dall’Osservatorio sulla produzione di quest’anno parlano della primavera più secca degli ultimi 60 anni, con il 60% in meno di precipitazioni a livello nazionale e conseguente deficit idrico che in alcune zone d’Italia, soprattutto al nord, ha costretto gli apicoltori a continuare a intervenire con la nutrizione di supporto.

Gli appassionati di miele e chi vuole approfondire le sue conoscenze su questo prodotto naturale e dalle notevoli proprietà organolettiche, potrà trovare al Bontà un percorso virtuoso in cui tuffarsi per scoprire un mondo dolce, ma anche denso di tradizioni e legato profondamente al territorio: un patrimonio da tutelare che il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori in programma a Cremona da sempre sa valorizzare.

Per informazioni:
Anna Mossini
Giornalista
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Raineri Design – Brescia vince ancora in USA!

Raineri Design – Brescia vince ancora in USA!

L’agenzia bresciana Raineri Design conquista un nuovo argento ai SIA Awards grazie alla campagna adv di Monte Rossa.

Raineri Design vince ancora oltre oceano grazie alla campagna adv “More Bubbles Less Troubles” ideata per la cantina Monte Rossa.

La pluripremiata agenzia bresciana partecipa con un progetto creativo da “Oscar”, come dimostra il premio ricevuto, e conquista l’argento alla prestigiosa competition americana SIA Awards.

I SIA Awards, Service Industry Advertising Awards, dal 2003 riconoscono l’eccellenza pubblicitaria in campo comunicazione. La 17a edizione ha visto in gara più di 500 agenzie pubblicitarie e oltre 715 istituzioni. La campagna “More Bubbles Less Troubles” di Monte Rossa è stata valutata da una giuria nazionale composta da diversi ed importanti esperti del settore, rendendo il premio ottenuto ancora più prestigioso.

La campagna lanciata al Vinitaly 2019, è stata ideata dall’agenzia guidata da William Raineri per condividere un messaggio ricco di ottimismo e positività, ed è stata giudicata per esecuzione, creatività, qualità, attrattiva per i consumatori e rilevanza generale dei contenuti pubblicitari.

“More Bubbles Less Troubles”, ovvero “Più Monte Rossa, meno problemi” è la formula della felicità. Diventata poi campagna, merchandising e comunicazione social racconta la storia di una protesta sui generis attraverso un motto, uno stile di vita, ricordando che…per Monte Rossa la coppa è sempre mezza piena.

A Raineri Design non resta dunque che brindare al suo palmares, sempre più ricco di premi e riconoscimenti internazionali.

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Brescia, 26 maggio 2020

Sirmione – via ai nuovi plateatici e all’ampliamento di quelli esistenti

Sirmione – via ai nuovi plateatici e all’ampliamento di quelli esistenti

I locali potranno richiedere di estendere l’arredo urbano su spazio pubblico o privato ad uso pubblico.

 

Per garantire la sicurezza di cittadini e visitatori e consentire alle attività commerciali di applicare i protocolli di sicurezza con la cura necessaria l’Amministrazione Comunale ha previsto, per le attività commerciali del territorio che lo necessitano, la possibilità di creare nuovi plateatici e di ampliare quelli esistenti, senza costi aggiuntivi.

Una decisione presa per agevolare il ritorno alla normalità nel rispetto della salute di chi deciderà di trascorrere a Sirmione qualche ora e o qualche giorno di relax.

Attività ricettive, bar, ristoranti, pizzerie o gelaterie potranno dunque effettuare richiesta per posare all’aperto, su spazi pubblici o privati ad uso pubblico, tavolini, sedie, ombrelloni ed altri elementi di arredo urbano estendendo di fatto all’esterno dei locali il loro spazio di accoglienza, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle distanze sociali imposti dall’emergenza sanitaria Covid-19.

Pertanto i titolari di pubblici esercizi che attualmente non sono in possesso di una concessione di occupazione di suolo pubblico e manifestano ora l’esigenza di dotarsi di un plateatico esterno che consenta l’esercizio della propria attività, oltre ai titolari di pubblici esercizi che abbiano già inoltrato istanza o siano già in possesso di una concessione di plateatico rilasciata per l’anno in corso, possono inoltrare una richiesta preliminare semplificata, utilizzando il modello predisposto – disponibile sul sito www.sirmionebs.it – da inviare per email a.giampiccolo@sirmionebs.it.

 

Le domande preliminari saranno oggetto di valutazione da parte degli uffici in tempi brevi. In caso di parere favorevole, anche se con prescrizioni, sarà rilasciata una concessione di occupazione suolo a carattere temporaneo.

La collocazione di tavolini e sedie dovrà essere compatibile con lo stato dei luoghi, consentire il rispetto delle distanze interpersonali e l’accesso dei mezzi di soccorso. È prevista l’esenzione totale dal pagamento dei diritti di segreteria e dell’imposta di bollo.

Sirmione 25 maggio 2020 – Comunicato Stampa