da bsupmag | Mag 29, 2020 | Attualità, Economia, Food
Ricerca e sperimentazione per il miglioramento produttivo; composizione di prodotti assicurativi destinati alla gestione sostenibile del rischio nel settore e promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale.
Sono questi i tre progetti dedicati alla tutela del miele italiano su cui si riverseranno i due milioni di euro stanziati in questi giorni dal ministero per le Politiche agricole.
Gli effetti dei cambiamenti climatici si sono abbattuti con gravi conseguenze sul settore apistico che da tempo, con i suoi 62mila apicoltori, i circa 1,6 milioni di alveari e una produzione annua che nel 2019 è stata di 15mila tonnellate per oltre 60 tipi di miele (fonte Osservatorio nazionale miele), concentrata soprattutto nel Nord del Paese, chiede a gran voce un sostegno concreto.
A livello europeo l’Italia si colloca al quarto posto in termini di produzione. “I vantaggi dell’attività apistica sono innegabili – ha dichiarato in una nota il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate a margine dello stanziamento – dall’impollinazione di colture agricole e forestali alla conservazione delle specie selvatiche sino al monitoraggio ambientale. Il comparto ha un assoluto bisogno di rilancio, a maggior ragione a fronte di questo periodo d’emergenza sanitaria”.
Intanto l’Osservatorio nazionale miele ha pubblicato un’indagine produttiva ed economica per il 2020, sottolineando che le produzioni primaverili di quest’anno hanno risentito della situazione di deficit idrico al punto che, soprattutto al Nord, gli apicoltori hanno dovuto continuare con interventi di nutrizione di supporto. Purtroppo, nel 2019, i danni per la mancata produzione dell’acacia e la perdita dell’agrumi hanno toccato i 73 milioni di euro, a cui si sono unite le ridotte produzioni primaverili e l’importante flessione dei prezzi all’ingrosso.
Ogni anno al Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori che CremonaFiere ha organizzato quest’anno dal 13 al 16 novembre, il miele ricopre un ruolo di primo piano. Anche quest’anno infatti si terrà il Concorso “Il miele cremonese più buono”, giunto alla sua 16ma edizione, un appuntamento sempre molto seguito che oltre a dare ampio risalto ai mieli del Cremonese, contribuisce a valorizzare la cultura del territorio attraverso il suo prodotto più dolce.
da bsupmag | Mag 29, 2020 | Attualità, Economia, Food
“La Lombardia si è fatta portavoce delle richieste pervenute dalle associazioni di categoria e le ha presentate al Governo, che le ha accolte. Da lì le linee guida delle Regioni sulle riaperture di ristoranti e bar che coniugano esigenze sanitarie ed economiche. La nostra soddisfazione è duplice perché la filiera agroalimentare, oltre alla ripartenza di un canale importante dell’economia nazionale, rilancia la valorizzazione dei prodotti agricoli, soprattutto latte, formaggi, prosciutti e vino”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi, all’indomani della riapertura del canale Ho.re.ca. “La Lombardia conta 50mila bar e ristoranti, più del 15% del dato nazionale – sottolinea l’assessore – in grado di generare un effetto volano su tante altre realtà. Con la chiusura del mondo della ristorazione a seguito dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, siamo stati costretti a registrare cali dei prezzi preoccupanti in settori chiave come la suinicoltura e il lattiero caseario: rispettivamente -30% e -10% per il latte. Ora dobbiamo pensare a strategie di rilancio e misure economiche choc perché riaprire non basta, la contingenza del momento ci obbliga a fare i conti con una nuova normalità e con le paure dei cittadini. Regione Lombardia è già pronta e nei prossimi giorni promuoveremo il bando semplificato #iobevolombardo con il quale stanzieremo 3 milioni di euro per l’acquisto di vino lombardo nei ristoranti della nostra regione”, ha concluso l’assessore.
Mai come quest’anno il Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori, che si terrà nei padiglioni di CremonaFiere dal 13 al 16 novembre 2020, rappresenterà la migliore occasione per promuovere e incentivare la conoscenza delle specialità nazionali in un contesto nuovo, in cui le radici della tradizione sapranno fondersi con le esigenze dettate da quella “nuova normalità” di cui ha parlato l’assessore Fabio Rolfi. Un’ulteriore opportunità per sottolineare il prestigio del vero made in Italy.
da bsupmag | Mag 28, 2020 | Arte, Attualità, Economia, Food
eccellenza italiana da difendere dal clima e dalla concorrenza sleale
Cremona, 27 maggio 2020 – Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. È in queste regioni che si concentra il maggior numero di alveari presenti nel nostro Paese: circa 1,5 milioni, il 76% dei quali gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione (fonte: elaborazione Osservatorio nazionale miele su dati Ismea).
In Lombardia, nello specifico, si contano 87.391 alveari professionali e 62.176 per autoconsumo per un totale di 149.567. Primeggia su tutti il Piemonte, con un totale di 205.587 seguito dall’Emilia Romagna con 120.201 alveari.
Ogni anno il Bontà, Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori che si terrà presso i padiglioni di CremonaFiere dal 13 al 16 novembre 2020, dedica al miele un ruolo di grande importanza. Infatti, anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione Apiflor, verrà organizzato il concorso dedicato al miele del territorio cremonese, evento giunto alla sua 16ma edizione che attraverso la promozione del prodotto più dolce e naturale intende valorizzare la cultura del territorio.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale miele, l’andamento produttivo e di mercato nel 2019 è stato caratterizzato da una grave perdita per i mieli primaverili, da un’importante flessione dei prezzi e da una difficile collocazione del prodotto sul mercato. “Il clima, con i suoi cambiamenti, rappresenta la grande variabile che può aggravare o migliorare la produzione di miele – afferma Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio nazionale miele – se tutta l’agricoltura è ostaggio degli effetti dei cambiamenti climatici, l’apicoltura lo è di più perché nei pochi giorni della fioritura si concentra l’attività delle api e fenomeni legati al vento e/o alle temperature fanno inesorabilmente la differenza”.
In Lombardia il tipo di miele maggiormente diffuso è quello che si ottiene dal tiglio, con una produzione media regionale in kg/alveare che nel 2019 è stata di 7,5 in pianura e di 16 in montagna; segue il castagno con 12,5kg/alveare, l’erba medica, il millefiori di alta montagna delle Alpi, il tarassaco, il millefiori estivo e primaverile, l’acacia. Quest’ultimo, nella provincia di Cremona e Lodi, lo scorso anno ha raggiunto 5-7kg/alveare con alcune punte massime di 10kg/alveare.
Intanto il ministero per le Politiche agricole ha stanziato 2 milioni di euro a tutela del miele italiano e del settore apistico. “Un contributo di cui c’era bisogno – sottolinea Naldi – che intende seguire tre filoni distinti. Il primo riguarda proprio l’individuazione di strategie che possano attenuare il peso del clima sulla produzione; il secondo guarda alla creazione di un sistema certo di gestione del rischio assicurativo al fine di creare una rete di fonti oggettive sul fenomeno meteorologico che può causare all’apicoltore un danno grave. Il terzo filone su cui ci concentreremo riguarda i prezzi, oggi ridicoli, a cui si vende il miele italiano. Basti ricordare che da settembre 2018 abbiamo registrato una contrazione del 30%, a cui si sommano le difficoltà di collocarlo sul mercato soprattutto a causa della presenza di player internazionali, provenienti soprattutto da Russia e Ucraina, che riescono a piazzare in Europa un prodotto che pretende di assomigliare al nostro senza averne le caratteristiche e che viene venduto a prezzi inferiori”.
Intanto i primi dati elaborati dall’Osservatorio sulla produzione di quest’anno parlano della primavera più secca degli ultimi 60 anni, con il 60% in meno di precipitazioni a livello nazionale e conseguente deficit idrico che in alcune zone d’Italia, soprattutto al nord, ha costretto gli apicoltori a continuare a intervenire con la nutrizione di supporto.
Gli appassionati di miele e chi vuole approfondire le sue conoscenze su questo prodotto naturale e dalle notevoli proprietà organolettiche, potrà trovare al Bontà un percorso virtuoso in cui tuffarsi per scoprire un mondo dolce, ma anche denso di tradizioni e legato profondamente al territorio: un patrimonio da tutelare che il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori in programma a Cremona da sempre sa valorizzare.
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Anna Mossini
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da bsupmag | Mag 23, 2020 | Attualità, Food, Magazine, Salute & Benessere
Amo Brescia. E i Bresciani. Una città stupenda, solo recentemente scopertasi accogliente e turistica. Con una popolazione orgogliosa e laboriosa piegata dal lavoro. Oddio, o meglio ussignur, forse vi sto per raccontare una città precedente alla crisi finanziaria del 2008. Quei nonni infaticabili hanno ceduto il passo a nipoti rampanti ed estroversi. Cittadini del mondo. Vogliosi di divertirsi… qualcuno capace di farli e anche molto bene. Qualche altro, ancora succube di stereotipate esibizioni muscolari. Una grande macchina. Un vestito alla moda. Uno sfoggio di dané. Orgogliosi per la loro roba. Orgogliosi della storia. Piegati ma non abbattuti dalla quarantena, i bresciani hanno sofferto mesi e adesso è legittimo ritrovare il gusto della libertà. È appena il caso ricordare che l’Italia rispetto alla Germania, al Nord Europa, al Regno Unito, agli USA ha imposto uno stato di Polizia. Qui non ci siamo limitati ad appelli di restare in casa. Il Governo non ha avuto fiducia dei cittadini. E noi abbiamo temuto che la cosi grave interruzione dei diritti civili potesse compromettere anche il benessere psicologico degli Italiani. Ed io che ho scelto di restare in casa a Brescia e non a Napoli ho molto apprezzato l’assoluto rispetto delle leggi. Sono orgoglioso di questa città e mi sento lombardo di appartenenza. Preso dal lavoro e dalla ricerca del piacere sempre con impegno e classe. Com’era bello ieri sera Piazzale Arnaldo. Con gli imprenditori capaci e proattivi. Organizzati e organizzatori. Allarmati e capaci di reimpostare lavoro e spazi. Equilibrio economico e sostenibilità sociale e sanitaria. Neanche qui a Brescia sono arrivati contributi agli imprenditori e sussidi ai lavoratori… qui chi produce si è rimboccato le maniche e ci si è fatti carico di ripartire con mille attenzioni. Era bello piazzale Arnaldo ieri sera… il primo venerdì post Covid. Pieno di luci e impreziosito dai suoni le voci e i sorrisi di tanti giovani…. fino a quando…
Fino a quando la piazza è stata invasa da tanti altri giovani senza prenotazione, ma con altrettanta gioia e baldanza di partecipare al grande rito dell’aperitivo e della serata di libertà. Non si sono viste guardie civiche polizie municipali e di stato carabinieri. Come viceversa adesso. Siamo a sabato pomeriggio… e a dispetto di ogni logica nubi dense di tensione e nuove minacce si sono addensate in capo agli imprenditori, gli esercenti della piazza… Il Comune chiuderà la piazza. Adesso che vi scrivo ore 16 pare che l’accordo preveda la piazza chiusa alle 21.30. Ma perchè questo atteggiamento da parte del Comune? Cosa ci si dovrebbe aspettare da un’Amministrazione Civica? Per me, governare vuol dire assumersi delle responsabilità manifestando un modello di città di vivere comune in cui le piazze devono vivere. E Piazzale Arnaldo viva è un biglietto da visita di un sistema che può e deve funzionare. Un polmone economico. Sostenibile. Capace di fare qualità della vita. Un esempio per le piazze d’Italia. Governare significa ascoltare le Imprese e fornire poche regole ma chiare e affidarsi alle forze dell’ordine per sostenere le ragioni di chi lavora e produce di fronte alle mie deroghe, eccezioni, piaceri, abusivismi portati avanti dal sistema imperante di parcheggiatori e venditori abusivi ma anche di ragazzi sempre più giovani che rivendicano il proprio “diritto” a sballarsi o almeno a partecipare anche senza danari. E allora ecco la questione. Governare il territorio non significa usare manganello o chiudere un occhio. Ma non può significare nemmeno due pesi e due misure. E tanto meno Signori offende vedere oggi, adesso, piazzale Arnaldo militarizzata dopo una serata in cui è stata abbandonata a sé stessa. A Brescia, in città abbiamo tanti spazi e tanti locali, in tutti i quartieri, dove i giovani di tutte le tasche possono ritrovarsi e vivere la libertà ritrovata. E il Comune in dialogo con gli operatori deve saper indirizzare e comunicare i tempi della città. Brescia può farlo e merita di più. Senza ipocrisia. Senza pregiudizio. Le imprese non possono e non devono essere considerate controparte. Ma parte integrante della classe dirigente. E per cortesia il detto napoletano afferente Santa Chiara…. lasciatelo a Napoli: a Santa Chiara dopo il furto, furono apposte le cancellate. Ahimè solo dopo un furto….
Massimo Lucidi
da bsupmag | Mag 14, 2020 | Food
Dalla sinergia tra la CVCG (Cooperativa Vitivinicola di Cellatica – Gussago) e la Toscana, nasce la possibilità per gli amanti dell’olio extravergine di qualità di poter apprezzare e gustare l’olio Extravergine d’Oliva Toscano Tre Poggi, perfetto per esaltare i sapori di qualsiasi tipologia di piatto.
Direttamente nella Sede della CVCG di Cellatica potrete trovare sia le eleganti confezioni in bottiglia da 50 cl oppure le confezioni in latta da 3 litri.
L’olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP dell’Azienda i Tre Poggi è un olio estratto rigorosamente a freddo, conservato in serbatoi dedicati a temperatura controllata e subito imbottigliato. Una selezione di varietà di olive toscane per eccellenza.
Dal caratteristico colore verde con riflessi dorati, fruttato, dal gusto marcato e deciso con sentori di erba e mandorla fresca, caratterizzato dal tipico gusto amarognolo del carciofo.
Grazie al suo equilibrio fra amaro e piccante, è perfetto per esaltare i sapori di qualsiasi tipo di piatto.
Potete trovare l’olio presso:
Cooperativa Vitivinicola Cellatica Gussago
Via Caporalino 25, 25060 Cellatica (BS)
Tel: +39 030 2522418
Website: www.cvcgwine.it
Website: www.i3poggi.it
Facebook & Instagram: @i3poggi
da bsupmag | Mag 13, 2020 | Attualità, Economia, Food
Come si svolgevano le tue giornate prima di questa emergenza virus?
Le mie giornate si svolgevano: come ormai da 12 anni a questa parte; andavo al bar prestissimo per le colazioni, verso metà mattina, dopo aver consultato qualche fornitore, mi organizzavo la giornata lavorativa, andando a far la spesa in più supermercati per garantire ogni giorno la freschezza del prodotto e finendo, così, molte ore dopo l’aperitivo serale.
Cos’hai fatto in questo periodo?
A livello di bar siamo ovviamente rimasti chiusi per tutto il mese di marzo, cominciando poi a fare consegne a domicilio su prenotazione per i residenti di San Zeno Naviglio, mio paese di residenza e dove si svolge la mia attività.
Essendo un amministratore comunale(assessore al commercio più precisamente) ormai da quasi due anni, sono stato impegnato, assieme a tutta la giunta ed ai volontari di San Zeno, per fronteggiare questa emergenza; non ricordo una cosa del genere da quando ho memoria.
Sono stato con la famiglia, riscoprendo cose che magari una volta si davano per scontato, mi sono messo a disposizione come volontario per consegnare la spesa alle persone più fragili o ai signori più anziani.
Una bella esperienza di vita!
Cosa ti manca maggiormente?
Cosa mi manca???? TUTTO!!
Ho un’attività che si basa sul contatto con la gente,che per un’attività come la mia è davvero tutto. Puoi servire una buona colazione o un buon aperitivo, ma è il contatto umano che fa la differenza. Quel contatto umano che faceva si che, dopo una giornata lavorativa, uno venisse al bar per rilassarsi, per fare due chiacchiere o per passare un paio d’ore di spensieratezza… la valenza sociale del bar!
Cosa si potrebbe fare per aiutare le attività come la tua?
Le attività come la mia, in questo periodo storico, sono quelle che soffrono di più, soprattutto quelle che hanno dipendenti e impegni da onorare. Apriremo per ultimi, e apriranno solo quelli che avranno la possibilità di garantire la sicurezza al 100 %.
“Ragazzi” non bisogna sottovalutare niente di questa fase due, tornare alla fase uno, per noi sarebbe la morte!
Come pensi di gestire il futuro?
Ci atterremo alle norme studiate dal Governo, dovremmo ridurre i posti a sedere ed utilizzeremo, come sempre nella stagione estiva, lo spazio all’esterno, tenendo le distanze dovute.
Bisognerà pur ripartire per dare un minimo di speranza alla gente, perché è di quella che adesso c’è bisogno.
Vuoi mandare un messaggio a tutti i tuoi clienti?
Come già anticipato, mi sono attivato da più di un mese con consegne a domicilio, ognuna di essa fatta, ovviamente in sicurezza, ma anche in appositi contenitori sui quali vi è scritto ogni giorno, un messaggio di speranza diverso.
È stato bello e soddisfacente vederlo condiviso sulle diverse bacheche.
Un messaggio al nostro governo?
Il Governo ha l’obbligo di non dimenticare nessuno, così facendo si rafforzerà quell’idea di nazione che ritroviamo durante le partite di calcio della nostra nazionale.
Un messaggio per tutti gli esercenti al commercio!
Non dobbiamo cedere allo sconforto in questo momento di difficoltà, abbiamo una valenza importante per il tessuto sociale. La gente dopo questo periodo, magari scoprirà che andare a far la spesa sotto casa, vivere i nostri negozi, le nostre attività e la gente del proprio comune, non è poi così male, una lezione che anche io ho imparato ancor di più da quando ho la fortuna di amministrare questo splendido paese!