Record è Cucine: “La Prima” a Brescia!

Finalmente anche a Brescia arriva il design moderno e l’innovazione in cucina, proposti all’interno di un’ esperienza di ascolto e progettazione attenta ai sogni di tutti i nuovi chef. Con l’apertura del primo store “Record è Cucine” in viale Sant’Eufemia 33, il sogno di una cucina capace di coniugare l’essenzialità di linee e colori contemporanei con la massima funzionalità diventa reale. Tutti potranno toccare con mano la qualità del made in Italy e sentirsi accompagnati nel percorso di scelta della cucina più adatta alle proprie esigenze. Infatti “Record è Cucine” si prende cura dei desideri dei propri clienti e offre loro una progettazione completa dell’ambiente inclusa ”illuminazione, finiture e accessori vari”. L’apertura dello spazio espositivo di “Record è Cucine” è un’iniziativa del gruppo Metaverso, che, in continuità con il proprio core business legato all’arredamento, ha deciso di investire su un marchio di cucine storico con il quale ha condiviso il progetto, creando un luogo dedicato interamente a questo settore. Lo Store è infatti con tecnologia avanzata il primo in Italia di questo tipo e vuole diventare un punto di riferimento per Brescia e provincia, ed un esempio da replicare. “Record è Cucine” ha già aperto i battenti ed è visitabile dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 19 dal lunedì al sabato. L’inaugurazione per tutti coloro che amano il design e la tecnologia al servizio del buon cibo, si è tenuta venerdì 23 febbraio 2018. Sabato 24 febbraio 2018 è stato presentato uno Show Cooking. “Record è Cucine” è un marchio veneto attivo da quasi quarant’ anni su tutto il territorio nazionale, che da sempre offre un’ampia gamma di cucine in grado di esaudire i desideri di tutte le famiglie, le nuove coppie, i single e di tutti coloro che sognano uno spazio creativo e accogliente in cui gustare in compagnia le proprie creazioni culinarie. Per comprendere le esigenze dei diversi clienti diventa fondamentale l’ascolto; i personal designer sono formati per aiutare ciascuno ad esprimere i propri progetti e per consigliare le migliori soluzioni tenendo conto anche dei tempi di realizzazione e dei budget in modo da ridurre al minimo i disagi. Per questo sono disponibili a seguire i clienti in più incontri di approfondimento così da disegnare insieme un progetto a 360 gradi che permetta loro di iniziare a vivere pienamente la propria casa. “La lunga esperienza di “Record è Cucine” nella produzione di alta gamma si coniuga perfettamente con le nostre competenze di progettazione e di vendita” dice Marco Garbi, Amministratore Delegato del gruppo Metaverso. Per tutti coloro che amano la buona cucina, il benessere e la convivialità creiamo il luogo giusto per far vivere la propria casa con sapore ed emozioni.

Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi annuali devi adottare la mentalità del mediano.

“Gli italiani perdono le partite come fossero guerre e le guerre come fossero partite.” -W. Churchill

Da qualche settimana sto riflettendo sui miei obiettivi annuali e su un errore che ho commesso più volte nel rincorrerli . E più penso a questo errore e più mi torna in mente un ruolo calcistico: il mediano…

Ve lo ricordate quel brano di Ligabue? “Una vita daa mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni […]. Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco […].”

Diciamocelo, il mediano è lo sfigato di una squadra di calcio, quasi peggio del portiere. Gioca nelle retrovie, è sempre a servizio dei compagni, corre fino a farsi scoppiare i polmoni e quando riesce a passare una buona palla all’attaccante che la infila in porta, non si prende neanche uno straccio di applauso. Un lavoraccio. Chi vorrebbe giocare da mediano? Nessuno. Vogliamo essere tutti degli attaccanti. Vogliamo segnare. Vogliamo la gloria. Sì, vabbé, ho capito: la solita importanza del duro lavoro e del sacrificio per raggiungere i propri obiettivi. No, onestamente in queste settimane stavo riflettendo su altro. C’è infatti una caratteristica del ruolo del mediano che lo contraddistingue rispetto agli altri giocatori e sono sempre più convinto che questa stessa caratteristica sia spesso trascurata quando lavoriamo sui nostri obiettivi.

RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI “Recuperando Palloni”

“Nel calcio come nella vita non basta segnare. Bisogna vincere.”

Alla prossima, Emanuele Zarcone

Giù la maschera Carnevale è finito…

Ogni uomo nasce con un suo volto. Questo volto racconta inevitabilmente chi siamo, da dove veniamo.

Il nostro volto ci inchioda alla storia. La maschera di carnevale è la fuga dalla propria storia, la libertà della propria identità tramite il travestimento un giorno e per quel giorno… Ma ci sono persone che questa maschera la portano sempre. Prima o poi nella vita tutti abbiamo avuto a che fare con delle persone false: un amico o un’amica dal comportamento ambiguo, qualcuno i cui pensieri e sentimenti non sono mai stati davvero chiari o, peggio, alla fine si rivelavano l’esatto opposto di ciò che traspariva in superficie. Quando cade la maschera e scopriamo il vero volto di quello che credevamo un amico, e per questo rientra di diritto nella categoria delle persone false, la delusione e il senso di tradimento possono essere grandi, soprattutto se avevamo investito molto in quel rapporto e credevamo nell’amicizia che ci legava a quella certa persona. Ad esempio il tempo che una persona ti dedica, è uno dei segnali da non sottovalutare, noi per loro magari ci adoperiamo nel momento del bisogno o di divertimento, a far si che facciamo parte della nostra vita, ma alla prima nostra richiesta, accampano scuse. Il modo che hanno di parlare degli altri apostrofandone i difetti è un altro motivo di allerta, poi lo potranno sicuramente fare anche nei vostri confronti. Ma anche come reagisce ai tuoi successi. Dice «Brava! Congratulazioni!», ma le sue labbra si contraggono in una smorfia che sembra più un ghigno che un sorriso. Forse il tuo amico/a non è poi così felice per la tua promozione. Tendono a provare invidia, competizione, queste persone hanno l’abitudine di raccontare bugie, a causa del loro senso di inadeguatezza e inferiorità verso gli altri e con questo a far credere di essere quello che non sono sentendosi sempre un passo avanti a te. Quando con certe persone ti senti a disagio, non sai nemmeno spiegarti ma non ti senti mai completamente te stessa e non riesci ad essere davvero rilassata, un qualcosa ti dice che è meglio non aprirti fino in fondo, ecco questo è il tuo istinto che ti manda questi segnali, di solito non sbaglia, forse è meglio che gli presti ascolto. Nel privato ed in altri periodi che non sia il carnevale, una sorta di maschera ci troviamo inconsciamente a indossarla un po’ tutti.

A Natale ad esempio quando è proprio il detto “a Natale puoi…” Ok, ma cosa? Essere più buoni? Certo il riferimento pubblicitario è rivolto ad un prodotto, ma dovremmo esserlo tutto l’anno, oppure come altra ricorrenza più recente, San Valentino, wow la festa degli innamorati, per chi ha, o ha ancora qualcuno con cui farlo, prodigandoci in cene regali e sorrisi, come se in quel giorno ci sia una sorta di incantesimo dove, si rivaluta la persona accanto, noi stessi, così pure il rapporto, come il migliore che ci sia, soprattutto dopo vari anni e i loro alti e bassi, salvo arrivare al giorno dopo, e fare come all’epifania che tutte le feste… e i buoni propositi… si porta via? Si può essere! Ma è la vita, il tempo che passa e che modifica i rapporti, anche se a volte questa famosa “maschera” in un certo qual modo la indossiamo, ben venga, importante è vivere questi alti e bassi e i buoni propositi, dando un senso allo stare insieme, nel caso specifico dell’amore, andando oltre “le maschere” che si indossano in certi momenti, riuscendo a toglierle… e non essere soli a farlo…

Un abbraccio Manuela

SARCOFAGI

Nella millenaria storia egizia, i riti funerari godettero sempre di grande importanza, ed il corredo funebre, dapprima relativamente povero, si andò via via arricchendo fino ad arrivare ai favolosi tesori della XVIII Dinastia. Anche la conservazione del corpo, subì una graduale evoluzione.

L e prime mummie, risalenti al periodo neolitico e pre dinastico, subivano una mummificazione per così dire naturale, senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Il corpo veniva adagiato in una tomba circolare, direttamente a contatto con la terra, ed in posizione fetale. Il clima secco ed arido, portava ad una progressiva disidratazione del corpo, portando ad una preservazione delle parti ossee, muscolari e dei capelli. Non si era ancora sviluppato il concetto che il corpo non dovesse decomporsi, ed il problema infatti si proporrà quando questi non verrà più adagiato nella terra, ma deposto in un sarcofago. La credenza che l’anima ba potesse ritornare nel corpo che gli apparteneva, ogni volta che lo desiderasse, portò alle mirabolanti tecniche di imbalsamazione dei corpi, bendati e collocati nei sarcofagi. Quelli più antichi a noi conosciuti, erano in pietra granitica di forma rettangolare, con un coperchio piatto. Questi rappresentava il Cielo, mente la base rappresentava la Terra, ed i 4 lati, i 4 punti cardinali.I sarcofagi dell’Antico Regno, appaiono voluminosi e molto pesanti, ma scarsamente decorati. Erano localizzati in profondità nelle mastabe, a circa venti metri dal suolo, parallelamente alla porta di ingresso, con il tunnel di accesso ricoperto di pietre, mentre nelle piramidi, alcuni sarcofagi appaiono troppo voluminosi per poter spiegare un loro posizionamento attraversano i corridoi a piramide conclusa, ed infatti per la Grande Piramide di Cheope, è probabile che lo stesso sia stato posizionato dall’esterno a edificio in costruzione e probabilmente con il faraone ancora vivente. Le complicate tecniche costruttive delle piramidi a V rovesciata, vengono sostituite nella V Dinastia, da costruzioni non altrettanto all’altezza, tanto che al giorno d’oggi sono praticamente ridotte ad un cumulo di rovine, ma è proprio in quest’epoca che le tombe incominciano ad essere finemente decorate. Nel Medio Regno, i sarcofagi sono accuratamente rifiniti, anche se permane ancora la tradizionale forma rettangolare con base e coperchio. Il corpo del defunto è coricato sul fianco sinistro, rivolto ad Oriente dove nasce il Sole e può “guardare fuori”, attraverso due occhi dipinti sul lato. Le iscrizioni vanno pertanto dal Nord ove è localizzato il capo, a Sud verso i piedi. Normalmente queste rappresentano invocazioni di offerte ad Osiride, dio dell’Oltretomba. Un altro dio frequentemente invocato è Anubi e sia Anubi che Osiride, verranno chiamati i Kentimentiu, ovvero i primi tra gli Occidentali, con riferimento alle tombe rivolte a Ovest. Nel Nuovo Regno il sarcofago assume le conosciute forme antropomorfe, che hanno reso celebri le mummie in essi collocati. E’ generalmente in legno, molto rifinito e con la testa che raffigura il volto del defunto, avvolta nel copricapo nemes. Tipica la disposizione a “matrioska”, con la presenza di quattro, cinque coperchi, prima di raggiungere la mummia. Le piramidi sono da tempo abbandonate, perché si troverà molto più economico e pratico, costruire le tombe nel tufo facilmente scavabile, della Valle de Re e delle Regine di fronte a Tebe (Luxor).

Scopri in 12 step: Cos’è un design convincente

Se sei un designer dell’interfaccia utente UI/UX o vuoi aumentare la tua velocità nella progettazione di un sito web, un’applicazione o un interfacce digitale, leggi Strategy Up.

Scoprirai tutti gli strumenti per arricchire e sviluppare un’efficace comunicazione online e offline. Scoprirai cos’è un design persuasivo Mi chiamo Sidoine Assignon e vi guiderò al design convincente per trovare idee giuste allo scopo di accompagnare gli utenti delle vostre campagne pubblicitarie ad un acquisto mirato. Imparerete ad incrementare metodi e usare strumenti che stimolano l’interesse, rimuovere gli ostacoli e persuadere il cliente all’acquisto. Sarà possibile seguire il cliente nel suo percorso e risolvere i conflitti interni relativi ad un acquisto impulsivo, solo così potrete ottimizzare il tasso di conversione e di trasformazione. Tutto ciò sarà rivolto soprattutto a progettisti di interfaccia utente UI / UX e a tutti coloro che vogliono capire come aumentare la loro abilità digitale, perché non sempre le campagne pubblicitarie più belle sono necessariamente convincenti. Questo è il momento in qui il nostro design impulsivo svolgerà il suo ruolo di convincere l’utente. Sulla base di psicologia comportamentale, saprete come implementare metodi e strumenti che stimoleranno l’interesse, creare desiderio, velocizzare e rafforzare l’intenzione del cliente ad acquistare. Noterete come nasce il Design persuasivo e quali sono i suoi limiti etici. Esso illustra argomenti decisivi e azioni giuste per fare appello alle emozioni e irrazionalità presenti in tutti gli utenti. Supporteremo il cliente nel viaggio per risolvere i conflitti relativi ad acquisti d’impulso. Alla fine di queste rubriche, avrete una conoscenza del comportamento degli utenti e sarete in grado di migliorare il loro camino e, ottimizzare i tassi di conversione e di trasformazione. Vi auguro un ottimo cammino in questo percorso!

Sidoine Assignon
Specialista in comunicazione digitale

“Montalbano sono!”

La meta è dunque la città di Ragusa e nello specifico, la parte del centro storico chiamata Ibla. Partendo da Caltagirone in un’ora e mezza siamo già alla periferia della città e ne godiamo la splendida conformazione degli edifici arroccati sopra un’altura, tipica di tanti borghi siciliani. Aguzziamo la vista per trovare le indicazioni per il centro storico di Ragusa Ibla, ma non è così semplice. Cartelli pochi, anzi inesistenti, quindi ci dobbiamo arrangiare chiedendo ai vari passanti. Ci servono ben tre soggetti diversi, incontrati in tre punti distinti del tragitto, per avvicinarci al centro che stiamo cercando, ma poi finalmente ecco comparire come un miraggio, un minuscolo cartello giallo con indicato la meta agognata. Ragusa Ibla è la zona del centro storico che contiene numerosi palazzi e monumenti in stile barocco e parecchi di essi sono anche patrimonio dell’Unesco. Parcheggiamo le moto in un vicolo ombreggiato, visto che la giornata di oggi è veramen-te assolata, e proseguiamo a piedi l’ultimo tratto verso la piazza principale. La strada è leggermente in salita, ma questa ascesa è solo un preludio per quello che ci sta aspettando. Negli sceneggiati tratti dai libri di Camilleri, qui a Ragusa Ibla viene ambientata la città di Vigata sede del Commissariato. Noi arriviamo proprio nella magnifica Piazza Duomo e ci troviamo di fronte il Duomo di San Giorgio con la famosa scalinata frontale ed a fianco il Palazzo Comunale. Non c’è da meravigliarsi se la scelta delle location è caduta proprio su questi posti, la Piazza è stata sede di numerose riprese televisive anche perché è una natu-rale scenografia perfetta e di infinita bellezza. Percorriamo a piedi la piazza godendoci lo splendore di questo luogo, passiamo sotto le palme per usufruire di un po’ d’ombra e giunti quasi vicino alla scalinata del Duomo ci sembra di udire delle voci. Sarà il caldo forse, o solo la forte immaginazione di essere all’interno di un set cinematografico, ma le voci continuano ad insistere:

“ Voi due vi muovete a togliervi dai “cabbasisi” che dobbiamo ricominciare con le riprese!”… ”