da bsupmag | Mag 21, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
La Formazione Professionale Bresciana consente ogni anno a migliaia di giovani di avere una grande opportunità di realizzazione in termini di crescita umana e professionale. Obiettivo primario dei percorsi è quello di formare gli allievi ad una professione specifica, mettendo al centro delle attività il “saper fare”. Accanto alle attività didattiche classiche (italiano, storia, geografia, matematica, etc.) i percorsi promossi dal Sistema Formazione Regionale, permettono di valorizzare e rendere “protagonisti” i giovani che si affidano per tre o quattro anni ad un metodo di insegnamento cosiddetto “peer to peer” vivendo l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Ne parliamo con Flavio Bonardi, Coordinatore degli Enti di Formazione della Provincia di Brescia, che raggruppa i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati in Regione Lombardia.
Cosa rappresenta la Formazione Professionale a Brescia?
La Formazione a Brescia è un fiore all’occhiello del sistema e ogni anno permette a giovani ragazze e ragazzi di affrontare il mondo del lavoro con una professionalità in più, data proprio da quanto appreso nelle materie tecnico-professionali e nell’uso quasi quotidiano dei laboratori. Il sistema della Formazione Professionale bresciana, è sicuramente significativo ed è in crescita. Durante quest’anno formativo gli iscritti totali ai percorsi sono 8484 contro gli 8279 dell’anno precedente. Dai dati si evince come nel territorio della Provincia di Brescia gli iscritti alla Formazione Professionale siano in aumento in questi ultimi anni e come il sistema risponda in modo “forte” alle necessità delle famiglie con un recupero di allievi significativo. Altro dato che mi permetto di segnalare, è quello relativo alla percentuale di occupati dopo sei mesi dalla Qualifica o dal Diploma (dato relativo ai Qualificati e Diplomati nell’AF 2018/2019) pari all’82,53%. Percentuale di tutto rispetto che ci permette di affermare con estrema certezza, che gli studenti della FP hanno una attrattività lavorativa elevata!
Dati lusinghieri…
I dati sono sicuramente frutto del un grande lavoro di ogni singolo CFP, ma anche di un rapporto privilegiato con il mondo delle imprese, che consente di instaurare accodi e convenzioni che al termine degli anni scolastici, consentono un inserimento lavorativo in tempi molto brevi, quattro o cinque mesi…
Ma a Brescia esiste un “unicum”, si tratta del Coordinamento degli Enti di Formazione. Cos’è?
In ognuno dei percorsi promossi dalla Formazione Professionale nella Provincia di Brescia, possiamo contare sull’esperienza di Enti che sono radicati nel territorio da tempo e che ogni anno rinnovano le proprie strutture offrendo così laboratori di elevato spessore tecnico, oltre a garantire un insegnamento sempre più aderente alle necessità del mercato del lavoro. Per rispondere in modo compiuto alle esigenze del territorio provinciale, nel maggio dell’anno 2016, in modo autonomo, i diciotto Centri di Formazione Professionale accreditati alla sez. A di Regione Lombardia, hanno deciso di darsi un “Coordinamento”, che valorizzasse il sistema della FP bresciana e, soprattutto, che coordinasse alcuni interventi comuni. Per tale ragione è nato una realtà che, nella libertà di ogni Ente di Formazione di fare il proprio lavoro, intende rispondere alle richieste del territorio provinciale permettendo così di far crescere il tessuto della formazione, instaurando rapporti con le realtà pubbliche e private e mettendo a disposizione il “know how” della Formazione Professionale. A distanza di quattro anni il Coordinamento ha sviluppato e ha fatto crescere il sistema attraverso iniziative manifestazioni di rilievo. Oggi riconosciuto a livello locale come punto di riferimento dei CFP.
I C.F.P. in questi anni hanno dimostrato di essere di supporto al sistema educativo combattendo la cosiddetta “dispersione scolastica”.
I CFP, come già evidenziato in più sedi istituzionali, svolgono un ruolo fondamentale contro la dispersione scolastica, in quanto durante l’Anno Formativo sono centinaia i ragazzi che vengono “recuperati” grazie ad un accompagnamento serio e costante dei discenti che hanno, per svariate ragioni, abbandonato i percorsi delle scuole Secondarie di II Grado. Solo nell’anno in corso i ragazzi che hanno potuto beneficiare di un recupero scolastico sono stati 149! Un dato importante che, oltre a premiare il lavoro del singolo Centro di Formazione, premia il sistema che risponde così ad una delle più grandi esigenze del nostro sistema, che riguarda proprio il contrasto alla dispersione scolastica.
Lo stage ha un ruolo fondamentale nella Vostra Formazione.
Lo stage riveste un ruolo importante nel curriculum dei nostri studenti che basano nella cultura del fare le fondamenta dei loro apprendimenti. Cresce costantemente l’interesse verso le nuove opportunità di vivere un periodo formativo all’estero, soprattutto durante il terzo anno e, una volta ottenuta la qualifica, anche durante il quarto anno facoltativo. L’accoglienza è prevista in strutture corrispondenti alla loro preparazione: realtà produttive o di servizio dove i ragazzi possono mettersi alla prova per implementare ed affinare il proprio bagaglio di esperienze, con i vantaggi aggiuntivi di un’immersione nella lingua straniera e di un’opportunità arricchente anche in termini di crescita personale.
da bsupmag | Mag 19, 2020 | Attualità, Economia, Magazine
Il diritto di controllo del socio non amministratore è un diritto partecipativo, introdotto per tutelare i soci di minoranza i quali esercitano tale diritto come portatori di un interesse proprio.
Oggi il controllo diretto dei soci esiste a prescindere dalla quota detenuta e non è più subordinato all’assenza dell’organo di controllo interno e si affianca nel caso di coesistenza.
Questo diritto si manifesta con il diritto all’informazione e il diritto alla consultazione.
Il diritto all’informazione riguarda l’ottenimento nei dettagli delle operazioni societarie. Può essere esercitato in qualsiasi momento e l’amministrazione ha il dovere di rispondere adeguatamente.
Se viene violato, il socio può richiedere l’invalidità della successiva delibera assembleare deve dimostrare il nesso concreto ed effettivo tra il mancato accesso agli atti e il contenuto della suddetta delibera.
Il diritto alla consultazione consente al singolo socio di esaminare tutti i documenti gestionali, rispettando il diritto alla riservatezza della società e l’obbligo di segreto, esteso anche ai professionisti esterni interpellati.
Vi è un limite giuridico implicito, rappresentato dai principi generali di correttezza e buona fede.
L’eventuale violazione può determinare conseguenze civili (azione sociale di responsabilità o revoca cautelare degli amministratori), amministrative (sanzioni pecuniarie) e penali (reclusione fino ad un anno).
Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni che derivano dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall’atto costitutivo, ma non sono responsabili se dimostrano di essere esenti da colpa e che, a cognizione che l’atto si stesse per compiere, abbiano dimostrato il proprio dissenso (art. 2476 c.c.).
Al fine di assicurarsi l’effettiva collaborazione della società, si può ottenere l’applicazione dell’articolo 614-bis c.p.c. il quale prevede che su richiesta di parte, il giudice, se non manifestamente iniqua e se vi è la condanna diversa dal pagamento in denaro, può fissare la somma dovuta dall’obbligato per ogni ritardo nell’esecuzione del provvedimento. Il Tribunale di Napoli ha infatti posto in carico alla società in esame una sanzione pari a 1.000 euro per ogni giorno di ritardo.
Studio Lumini
da bsupmag | Mag 19, 2020 | Attualità, Magazine
La storica azienda di torrefazione bresciana saluta commossa il suo fondatore.
Brescia, 18 maggio. Caffè Cartapani abbraccia per l’ultima volta con cordoglio il suo fondatore Domenico Cartapani, nato nel 1930 a Borgosatollo e scomparso oggi all’età di novant’anni.
Una vita ricca di lavoro e soddisfazione che incomincia per Domenico già da piccolo, a soli 11 anni infatti, fu assunto come apprendista droghiere, dimostrando fin da subito entusiasmo e carattere, qualità che lo hanno contraddistinto e reso l’imprenditore bresciano stimato e amato che era.
Era il 1951 quando insieme al fratello Mario aprì la “Costarica Caffè dei F.lli Cartapani”. Dopo poco più di un anno, decisero di mantenere come nome della torrefazione solo “Cartapani”.
Una tostatrice usata, una macina, la vendita al dettaglio, le prime consegne in bicicletta così inizia il percorso della torrefazione bresciana.
E come tutte le eccellenze Made In Italy, anche la storia di Caffè Cartapani, è fin dall’inizio, una scelta ispirata dalla ricerca del buono, dalla volontà di fare la differenza in termini di alta qualità.
Domenico è sempre rimasto attivo in azienda fino al 2019 quando per motivi di età e salute ha passato il testimone della presidenza, rimanendo però presente in consiglio di amministrazione. Sempre pronto ad elargire consigli e suggerimenti è stata una figura presente e affezionata all’impresa e ai dipendenti che lo ricordano con affetto e riconoscenza.
da bsupmag | Mag 19, 2020 | Attualità, Economia, Magazine, Moda
Dopo il lockdown, riaprono un centinaio di negozi nel centro commerciale bresciano. Ulteriori riaperture sono attese nei prossimi giorni.
Dopo 65 giorni di chiusura totale, ELNÒS Shopping riapre le porte seguendo con scrupolo tutte le raccomandazioni delle autorità competenti per garantire il massimo confort e ridurre al minimo disagio per i visitatori. Molte le misure implementate per aiutare i clienti a orientarsi e preservare la propria salute e quella degli altri visitatori: dalle grafiche a pavimento che invitano a mantenere distanze interpersonali di sicurezza, alla riorganizzazione delle aree relax e dei servizi comuni in galleria, passando per una campagna di comunicazione interna dedicata, per ricordare alle persone le buone prassi per una nuova socialità, in comfort e sicurezza. Sono inoltre state incrementate tutte le misure di pulizia e disinfezione delle aree comuni normalmente in essere, predisposte postazioni per la rilevazione della temperatura ad ogni ingresso e installati dispenser addizionali con disinfettante per le mani.
«La salute dei nostri collaboratori, clienti e partner è sempre stata la nostra massima priorità», racconta Giovanni Umberto Marzini, direttore di ELNÒS Shopping. «Successivamente, abbiamo supportato i negozi azzerando loro affitti e spese per l’intero periodo di chiusura. Il Gruppo Ingka su questo aspetto ha dimostrato grande attenzione e un corretto bilanciamento tra sicurezza e operatività. Nel limite del possibile, abbiamo cercato di mantenere attivo il dialogo con il territorio, attraverso i social network e il sito del centro commerciale, mettendo a disposizione i nostri spazi virtuali per valorizzare e supportare le molte iniziative benefiche e culturali nate in questo periodo straordinario. Abbiamo cercato di supportare concretamente la comunità, insieme ad AiutiAMO Brescia e con altri piccoli progetti di sostegno. Per la gestione della riapertura avevamo inoltre predisposto, e condiviso con gli organi di Pubblica Sicurezza Locale, un piano operativo che prevedesse diversi scenari, in base alle condizioni metereologiche e ai flussi di visitatori stimati, e siamo soddisfatti di quanto predisposto per offrire un ambiente quanto più sicuro e organizzato».
Il centro commerciale bresciano ha modificato temporaneamente gli orari di apertura e resterà aperto dalle ore 10 alle 20 (21.30 per la food court), dal lunedì alla domenica, fino a nuove comunicazioni. Ciascun cliente è in ogni caso invitato a verificare sul sito elnosshopping.info quali negozi sono già aperti ed eventualmente con quali orari speciali.
Comunicato stampa
da bsupmag | Mag 14, 2020 | Magazine
Un modo di fare impresa che punta alla qualità e ad un futuro ecosostenibile.
“Che il tuo cibo sia la tua unica medicina.” Ippocrate
L’Azienda Agricola “I Tre Poggi” nasce nel 1998 dall’amore e il rispetto per la Terra.
E’ una realtà attenta alla tutela ambientale e paesaggistica e utilizza sistemi sostenibili per la produzione agricola.
Tre sono i capisaldi: mantenere la terra fertile, conservare le piante in buona salute e accrescere la qualità dei prodotti.
L’Azienda Agricola è composta da tre gruppi fondiari ubicati nella Maremma Toscana, in Franciacorta e sul Lago di Garda, per un totale di circa 50 ettari.
I terreni sono coltivati a vite, ulivo, ortaggi e piante aromatiche.
Ci poniamo come obiettivo di portare prodotti di eccellenza sulle tavole dei consumatori attraverso il connubio tra le nuove tecnologie e l’esperienza tramandata.
Per realizzare il nostro progetto stiamo dotando la nostra azienda di impianti tecnologici moderni e ci siamo avvalsi di professionisti del settore, consapevoli che sono la mano e la mente dell’uomo a fare la differenza.
Azienda Agricola I Tre Poggi
Mob: +39 348 5627692
Email: info@i3poggi.it
Website: www.i3poggi.it
Facebook & Instagram: @i3poggi
da bsupmag | Mag 14, 2020 | Arte, Magazine, Moda, Tendenze
Come stai vivendo questo lockdown?
Sicuramente, dal punto di vista personale, lo stare a casa con la mia famiglia mi ha fatto riscoprire il piacere di condividere più tempo con mia moglie e i miei figli.
Lavorativamente parlando mi ha dato modo di riflettere su come dovrà essere il mio nuovo modello di business; più servizio ai clienti, migliore organizzazione e accorciare la filiera produttiva per avere più contatto con la realtà.
Inoltre ho deciso di metterci la faccia! Da una settimana sono partito con il raccontare chi sono tramite un appuntamento live in instagram sul mio account @mauriziomiriofficial, appuntamento che si chiamerà “un pirlo dal miri”.
A seguito del grande successo lo riproporrò 3/4 volte al mese: racconterò il mio pensiero/processo creativo e in ogni live ci saranno ospiti/amici del calibro di Roy Paci (già ospite della prima puntata).
Ho capito che lo story telling del mio brand è cosa che interessa molto sia ai miei clienti wholesale ma soprattutto i clienti retail. Oggi, se hai un brand, sei obbligato a raccontare la storia da cui esso nasce e la visione in cui esso si evolve.
Com’è cambiato il tuo modo di lavorare?
Beh, innanzitutto l’utilizzo dello smart working è stato sicuramente un fattore importante in questi due mesi; mi ha dato la possibilità di continuare a lavorare, e in molti casi di lavorare anche meglio.
Sto valorizzando i rapporti umani confrontandomi di più con le persone, cerco di stringere partnership con fornitori clienti e colleghi, in modo da rafforzare l’azione di lavoro, che sicuramente risulta maggiore e più efficace se attuata in gruppo piuttosto che da soli.
Il tuo brand fornisce molte aziende. Che azioni avete intrapreso per affrontare que- sta crisi?
Il servizio sarà alla base dei nuovi rapporti di lavoro. Si dovranno scegliere oculatamente i propri clienti condividendo con loro un nuovo percorso, camminando uno a fianco all’altro. Quindi alla base di esso, ci dovrà essere chiarezza e rispetto.
Questa premessa è di rigore visto che ognuno dovrà fare la sua parte: saranno richiesti sacrifici a tutti i protagonisti del business, ci si darà una mano a vicenda, solo così si potrà far fronte alle nuove sfide che ci troveremo ad affrontare.
Come cambierà il mondo della moda secondo Mau- rizio Miri?
Il coro che si è alzato dagli addetti al lavoro è unanime, sobrietà!
Ci sarà un ritorno alla qualità intrinseca del capo, ai valori veri legati all’artigianalità caratteristica fondamentale del Made in Italy.
A supporto di questa tesi vi sono le interviste dei grandi brand, degli stilisti più importanti che stanno preparando collezioni più pulite, meno fronzoli, un inno al bello e al buon gusto.
Sobrietà intesa anche come rallentamento del vortice in cui ci eravamo infilati.
La nuova parola d’ordine sarà non più “fast fashion” ma “slow fashion”, poiché la qualità si raggiunge con i giusti tempi, la fretta è nemica del ben fatto!
Cosa ti è mancato maggiormente in que- sto periodo?
Due cose fondamentali: la possibilità di esprimere la mia creatività tramite il mio lavoro, quindi la realizzazione della nuova collezione p/e 21 che, tuttavia, dal 4 maggio ho potuto riprendere in mano, e il contatto con i miei clienti, andandoli a trovare, cosa che prima facevo continuamente, confrontandomi con loro tramite un interscambio di idee e di visioni da condividere assieme.
La prima cosa che farai quando il lockdown finirà?
A conferma di ciò che dicevo prima, farò un bel giro clienti, è importante farsi vedere, essere presenti soprattutto nei momenti di difficoltà e non farli sentire soli, infine mi tufferò a capofitto nel mio lavoro creativo, il terreno a me più congeniale per esprimere al meglio me stesso.