COSA È SUCCESSO NEL MERCATO ODONTOTECNICO DEGLI ULTIMI 20 ANNI?

COSA È SUCCESSO NEL MERCATO ODONTOTECNICO DEGLI ULTIMI 20 ANNI?

«Vi cito i dati riportati da Odontoiatria33: nel 2007 i laboratori odontotecnici erano 15.165; nel 2017 11.933. Il mercato ha subito un calo di ben 3.232 laboratori. Ad oggi un ulteriore calo di 2.537 unità, arrivando in Italia ad avere solo 9.396 laboratori. E non è finita. Post Covid si prevede una stima drammatica del calo. Negli ultimi vent’anni il lavoro dell’odontotecnico, come quello di molti artigiani, è andato in forte crisi. Siamo passati da una dolce vita ad una vita molto difficile e piena di difficoltà quotidiane, ormai per tutti i tecnici del settore.

La maggior parte degli odontotecnici vive sul filo del rasoio. Non sa nemmeno più se riuscirà a pagare le tasse del terzo, scomodo, socio: lo Stato. La situazione sta diventando davvero drammatica.

A dire il vero, è sempre stato un lavoro sotto retribuito, ma l’averlo fatto con tanto amore e dedizione, da me come pure dai miei colleghi, ci ha permesso di andare avanti. Ora, però, siamo arrivati alla frutta. Dopo la crisi del 2010 e quella del Covid-19 del 2020, sarà molto difficile che gli odontotecnici riaprano la loro attività. Questo è certamente un problema sia per i giovani ragazzi che escono dalla scuola e si apprestano al mondo del lavoro, sia per quanti, come me, sono già avviati nel mondo lavorativo con una famiglia alle spalle da mantenere. Fare l’artigiano e non riuscire più a sostenere i fabbisogni della propria famiglia è un processo che distrugge la mente, tutti i giorni, sempre di più.

Io sono a contatto con queste realtà molto spesso, visto che oltre ad essere nel settore dentale da trentanove anni, faccio anche parte del team di volontari di “Imprenditore non sei solo”, un’Associazione all’interno della Scuola di Business e Marketing di Bologna creata da Paolo Ruggeri, per aiutare proprio le piccole partita iva in difficoltà. Sono certo che, dopo il Covid, purtroppo, entreranno in questa Scuola anche gli odontotecnici, per farsi aiutare. Ho tanti amici nel settore che mi dicono che ormai sono arrivati alla frutta a livello economico».

Quali sono le cause di questa crisi di settore?

«Le cause sono molteplici. Ho citato prima le due crisi mondiali che hanno investito quasi tutti i settori dell’economia. In aggiunta, nel mio settore, c’è stato l’avvento delle grosse società dentali che hanno segmentato il mercato. Le grandi catene dentistiche che oggi giorno da sole fanno il 50% del fatturato dentale verso i pazienti, impongono il listino prezzi del laboratorio e, quindi, l’odontotecnico si deve adeguare facendo produzioni a prezzi stracciati e di qualità bassa, altrimenti rischia di perdere quella grossa fetta di mercato. Inoltre, molti dentisti a causa della crisi hanno chiuso anticipatamente gli studi che, una volta, tenevano aperti fino ai 70 anni suonati, andando in pensione. Altri, invece, sopra i 50 anni hanno deciso di andare a lavorare per queste catene di studi per arrivare al momento della pensione. Ovviamente gli odontotecnici che lavoravano per loro si sono trovati senza lavoro.

Oltre a questi fatti, il classico laboratorio odontotecnico si trova a pagare sempre più tasse anno dopo anno e l’adeguamento dei nuovi laboratori alle normative sempre più costose imposte dal ministero non permettono al tecnico di rientrare dei costi. Da una parte strozzato dalle tasse e dalle normative sempre più incalzanti e dall’altra parte gli studi dentistici che sono sempre maggiormente in crisi e non riescono più a fornire la benzina per andare avanti. A tutto questo aggiungiamo i costi delle materie prime diventati una follia ed i costi dei macchinari che hanno raggiunto prezzi vertiginosi, tra i 50 e i 70 mila euro per comperare determinati macchinari moderni per le lavorazioni più particolari che, poi, sono vendute sotto costo.

Siamo passati dai piccoli laboratori di quando ho iniziato io, negli anni ottanta, che richiedevano poco spazio e un numero esiguo di macchinari, a laboratori che per aderire alle nuove normative hanno bisogno di grandi spazi per dare ai collaboratori spogliatoi adeguati, reception, bagni opzionali, docce, sale per mangiare, aerazioni forzate. Siamo arrivati al punto di non ritorno».

Ma se il mercato è in questa drammatica situazione, a cosa serve il libro?

«Il corso che ho inserito nel libro, che successivamente uscirà anche in versione video e audio-libro, serve a trovare nuovi clienti dentisti, nonostante il mercato sia in crisi. Serve agli odontotecnici per non morire e ripartire. Il futuro dell’odontotecnico in Italia percorrerà due strade: la iper-specializzazione da un lato, e i super-laboratori con centinaia di dipendenti, sullo stile di quelli statunitensi e australiani, dall’altro.

Per percorrere almeno una delle due strade, il tecnico deve passare dal collo di bottiglia che in questo momento è rappresentato dalla capacità di trovare il modo di avere un appuntamento con lo studio dentistico per presentare i suoi lavori.

Li andiamo a lavorare noi, io ed il team. Io faccio solo una piccola parte del lavoro. Metto la mia lunghissima esperienza nel lancio di brand e nel settore dentale, all’umile servizio del mio socio e dei suoi collaboratori, giovani e bravissimi».

Quale difficoltà riscontrano i tecnici dentali nel trovare nuovi clienti dentisti?

«Oggi giorno gli odontotecnici non hanno nemmeno la possibilità di presentare il loro listino prezzi ed il loro lavoro ai dentisti, perché anche i dentisti hanno avuto grosse flessioni dei fatturati e non hanno tempo da dedicare al nuovo odontotecnico».

Quindi, quale formula hai usato in questi anni?

«I quattro passaggi che cambiano la vita di ogni odontotecnico che inizi ad applicarli: analisi del cliente nuovo, riscaldamento del cliente, telefonata e appuntamento. Quattro passaggi molto semplici ma fondamentali, da fare senza fretta e con attenzione, che portano l’odontotecnico che li applica a presentare i suoi manufatti protesici ai dentisti. Un passaggio obbligatorio per acquisire il nuovo cliente, un appuntamento che anni fa era difficile da ottenere, e oggi praticamente impossibile se non applichi determinati passaggi che spiego proprio nel corso.

Il corso è semplice e spiegato passo dopo passo, in modo che anche i miei colleghi possano arrivare all’appuntamento con il dentista nel modo più facile possibile. Io l’ho studiato sui libri di vendita del mercato statunitense, scritti dai grandi insegnanti delle vendite come Iay Abraham, Al Ries, Brian Tracy, Jack Trought. Libri che invito i miei colleghi odontotecnici a leggere in modo che capiscano che i metodi per riuscire ad evitare la banca rotta del laboratorio, esistono veramente».

Il Libro-Corso lo hai scritto da solo?

«Assolutamente no. Sono allievo della scuola di marketing di Frank Merenda e lui mi ha fatto aprire gli occhi, facendomi capire che la condivisione dei percorsi personali quando si hanno i risultati tangibili, ma sempre fatta. Si devono aiutare gli altri nel miglior modo possibile in modo che anche loro possano usufruire del tuo percorso di successo».

Quale percorso hai fatto tu sino ad oggi?

«Ho terminato la scuola di odontotecnico nel 1984 ed ho iniziato subito a lavorare. Ovviamente venivo pagato una miseria nel mio primo lavoro di odontotecnico, ma poi ho aperto la partita iva e mi son messo in società con un altro odontotecnico, che ringrazio tutt’ora, ciao Beppe! Ho gestito il lavoro per anni lavorando fino a dodici ma anche quattordici ore al giorno, sabato e domenica mattina compresi. E Beppe lo può confermare… Quante notti passate a lavorare, ma d’altronde per rientrare dei costi, era assolutamente necessario».

Quando è arrivata la svolta nel tuo lavoro?

«Nel 2010, quando ho iniziato a leggere i libri di marketing e vendite ed ho capito la possibilità di espansione di un business. Cioè, negli Stati Uniti esistono dei percorsi veri e propri che insegnano come espandere l’attività sino a renderla ben strutturata, oppure anche mettendola a rendita automatica. Io ho iniziato il percorso di espansione con l’obiettivo di diventare molto affermato nel settore dentale all’interno della nostra provincia, ma poi ho capito che non sapevo gestire i dipendenti. Allora ho deviato il mio progetto e, come insegna il mio maestro Francesco, ho messo la mia attività a rendita automatica, controllandola solo da esterno e dedicandomi ad altro, appunto il marketing per odontotecnici. Questo libro è nato proprio dalla volontà di spiegare anche agli odontotecnici come possono uscire dal tunnel in cui questa economia li, o meglio ci, ha costretti, ma anche per insegnare ai più giovani come evitare di finire in quel tunnel molto pericoloso e che in tanti casi porta addirittura al triste arrendimento delle persone, che può sfociare nel suicidio».

 

A cura di Roberto Checchi

UNA RAZZA PER OGNI CARATTERE

UNA RAZZA PER OGNI CARATTERE

Ogni razza di cane e di gatto ha delle peculiarità e, prima di decidere di tenere con sé un animale, sarebbe bene conoscerle e scegliere l’amico a quattro zampe più in linea con le nostre caratteristiche.

Da quando ho memoria, ho sempre avuto un cagnolino al mio fianco, ma durante il percorso della mia vita ho avuto occasione di incontrare e conoscere diverse specie di animali e diverse razze canine: dalle lucertole ai pennuti, dal gatto comune ai cani di razza. La passione di mia sorella più piccola per i draghi, e quindi l’amore immenso verso ogni tipo di rettile, pennuto, insetto, pelosetto oppure con le pinne, mi ha portato a trovare la meraviglia in ogni essere vivente che incontro e ad apprezzare ognuno nella sua particolarità.

Analizzare le varie razze canine permetterà di comprendere meglio le caratteristiche principali di quello che sarà un futuro membro della nostra famiglia, anche nel caso si trattasse di un ​incrocio​.
Questo permetterà al futuro padrone di capire se le caratteristiche specifiche della razza potrebbero soddisfare i bisogni e le esigenze di una famiglia, dando poi la possibilità di un inserimento ​permanente ​in essa. Questo non vuol dire che una razza con determinate caratteristiche sarà un cane perfetto. È certo che le difficoltà si presenteranno nonostante le scelte siano state ponderate, ma sta proprio al padrone fare in modo che questa ​convivenza ​diventi pacifica e piacevole per entrambi.

La corretta crescita del cucciolo dipenderà soprattutto dalla giusta ​educazione in tenera età ​e da una serie di nozioni basilari, tutti facilmente reperibili. È bene anche affidarsi al consiglio degli esperti sul
tema, ma la cosa migliore da fare è dedicare molto tempo al proprio cucciolo, così da conoscerlo piano piano. È importante comprendere che ogni cane, indipendentemente dalla razza, dalla dimensione e dal
carattere, è sempre un ​impegno. Ogni cane ha bisogno di attenzioni, di tempo, di impegno poiché è un
essere vivente di cui prendersi cura. Il cucciolo accompagnerà il proprio padrone con totale dedizione e
fedeltà, volendogli bene sempre.
Sono convinta che la semplice volontà di accogliere un nuovo essere vivente in famiglia non sia sufficiente. È necessario prima conoscerlo a fondo e accettarlo anche con i ​difetti ​che potrebbe avere, ancor prima che si manifestino. Una volta preparati e pronti, sarà una magnifica avventura, da passare insieme a un compagno fedele con cui divertirsi, fare sport, coccolarsi o soltanto esserci l’uno per l’altro.

A cura di Maria Verderio
@petandpeople_magazine

La rinascita (digitale) di Brescia (UP)

La rinascita (digitale) di Brescia (UP)

Brescia rinasce dopo il Covid. Più consapevole e digitale. La movida torna ma regolata. Il suo giornale patinato, glamour di costume, Brescia Up festeggia il primo compleanno digitale. Diventa digitale. Certo ci manca il calore e il clamore di quelle feste di compleanno targate Brescia UP, che restano nella memoria e nel cuore di tanti di noi. E ve ne regaliamo gli scatti più belli. Ma non è migliore una società più consapevole e digitale? Più sostenibile e partecipata? Io penso proprio di si. Stiamo costruendo un futuro più bello. E torneremo ad abbracciarci. Ne abbiamo bisogno. E basta con la continua litania del #nullasaràcomeprima. #saràsempremegliodiprima. Ne siamo convinti. È la storia dell’umanità. E la nostra città bella e laboriosa che si scopre sempre più resiliente e accogliente dovrà essere leader nella produzione sostenibile e nella cultura digitale. Noi crediamo nella cultura della Bellezza che per Brescia deve sempre più affermarsi nella qualità della vita e dell’offerta turistica per il rispetto e la valorizzazione della nostra storia e offrire un futuro carico di opportunità e speranza.

Un passaggio merita un approfondimento. Brescia UP diventa giornale digitale. La produzione di contenuti originali a favore di imprese e marchi è la sfida sull’innovazione che il sistema Brescia deve vincere. Quante volte abbiamo sentito “la pubblicità a me non serve”. Quante volte non facciamo domande quando non capiamo qualcosa. Sono momenti sbagliati. Prendete appunti. La pubblicità o meglio comunicate serve. A tutti. Sempre e sempre di più. Il problema è comunicare cosa. Contenuti di qualità. Non aprire la bocca per dire fandonie, fake news, dietrologie, cospirazioni. Ma fatti. Che profumino di scienza e di storia. Di Vita e di Speranza. A far prendere aria alla bocca sono bravo tutti. Ma fare contenuti di qualità, originali, interessanti è la sfida. E Brescia Up ci sta. E ci vuole stare con tutta l’offerta digitale e gli eventi che siamo capaci di suggerirvi. È questa l’offerta che muoviamo a favore del sistema Brescia.

 

A cura di Massimo Lucidi

3-4-5 GIUGNO SIRMIONESI ON THE BOATS

3-4-5 GIUGNO SIRMIONESI ON THE BOATS

I motoscafisti del Consorzio Motoscafisti di Sirmione regalano un tour in barca di 30’ ai residenti del paese.

Sirmione 30 maggio 2020 – Dopo oltre due mesi di quarantena è giunto il tempo di  riscoprire le bellezze del Lago di Garda e di Sirmione. Il Consorzio Motoscafisti del paese invita i residenti sirmionesi a bordo delle proprie imbarcazioni – sanificate e attrezzate secondo le disposizioni vigenti – con una piacevole iniziativa completamente gratuita.

I cittadini avranno la possibilità di prenotare un tour in barca di circa 30 minuti intorno al centro storico, per rivivere le bellezze del Castello Scaligero, godere della vista delle Grotte di Catullo, della Villa di Maria Callas, di Aquaria, di Villa Bolla, scoprire la sorgente di acqua termale e il parco di Villa Cortine.

L’iniziativa sarà attiva nelle giornate del 3 – 4 – 5 giugno 2020 con tre tour ogni giorno in partenza dal molo di #SirmioneBoats, presso il Piazzale Porto di Sirmione, davanti al Castello Scaligero.

Orari:

1° escursione: ore 17:00

2° escursione: ore 17:45

3° escursione: ore 18:30

I cittadini dovranno semplicemente (e obbligatoriamente) prenotare il proprio tour all’orario prescelto, entro martedì 2 giugno, inviando un messaggio via whatsapp al numero 338.8082029 e indicando nome e numero di partecipanti.

L’offerta è riservata ai soli residenti del comune di Sirmione ai quali verrà chiesto di esibire la carta d’identità.

 

Orgoglio e Pregiudizio a Piazza Arnaldo

Orgoglio e Pregiudizio a Piazza Arnaldo

Amo Brescia. E i Bresciani. Una città stupenda, solo recentemente scopertasi accogliente e turistica. Con una popolazione orgogliosa e laboriosa piegata dal lavoro. Oddio, o meglio ussignur, forse vi sto per raccontare una città precedente alla crisi finanziaria del 2008. Quei nonni infaticabili hanno ceduto il passo a nipoti rampanti ed estroversi. Cittadini del mondo. Vogliosi di divertirsi… qualcuno capace di farli e anche molto bene. Qualche altro, ancora succube di stereotipate esibizioni muscolari. Una grande macchina. Un vestito alla moda. Uno sfoggio di dané. Orgogliosi per la loro roba. Orgogliosi della storia. Piegati ma non abbattuti dalla quarantena, i bresciani hanno sofferto mesi e adesso è legittimo ritrovare il gusto della libertà. È appena il caso ricordare che l’Italia rispetto alla Germania, al Nord Europa, al Regno Unito, agli USA ha imposto uno stato di Polizia. Qui non ci siamo limitati ad appelli di restare in casa. Il Governo non ha avuto fiducia dei cittadini. E noi abbiamo temuto che la cosi grave interruzione dei diritti civili potesse compromettere anche il benessere psicologico degli Italiani. Ed io che ho scelto di restare in casa a Brescia e non a Napoli ho molto apprezzato l’assoluto rispetto delle leggi. Sono orgoglioso di questa città e mi sento lombardo di appartenenza. Preso dal lavoro e dalla ricerca del piacere sempre con impegno e classe. Com’era bello ieri sera Piazzale Arnaldo. Con gli imprenditori capaci e proattivi. Organizzati e organizzatori. Allarmati e capaci di reimpostare lavoro e spazi. Equilibrio economico e sostenibilità sociale e sanitaria. Neanche qui a Brescia sono arrivati contributi agli imprenditori e sussidi ai lavoratori… qui chi produce si è rimboccato le maniche e ci si è fatti carico di ripartire con mille attenzioni. Era bello piazzale Arnaldo ieri sera… il primo venerdì post Covid. Pieno di luci e impreziosito dai suoni le voci e i sorrisi di tanti giovani…. fino a quando…


Fino a quando la piazza è stata invasa da tanti altri giovani senza prenotazione, ma con altrettanta gioia e baldanza di partecipare al grande rito dell’aperitivo e della serata di libertà. Non si sono viste guardie civiche polizie municipali e di stato carabinieri. Come viceversa adesso. Siamo a sabato pomeriggio… e a dispetto di ogni logica nubi dense di tensione e nuove minacce si sono addensate in capo agli imprenditori, gli esercenti della piazza… Il Comune chiuderà la piazza. Adesso che vi scrivo ore 16 pare che l’accordo preveda la piazza chiusa alle 21.30. Ma perchè questo atteggiamento da parte del Comune? Cosa ci si dovrebbe aspettare da un’Amministrazione Civica? Per me, governare vuol dire assumersi delle responsabilità manifestando un modello di città di vivere comune in cui le piazze devono vivere. E Piazzale Arnaldo viva è un biglietto da visita di un sistema che può e deve funzionare. Un polmone economico. Sostenibile. Capace di fare qualità della vita. Un esempio per le piazze d’Italia. Governare significa ascoltare le Imprese e fornire poche regole ma chiare e affidarsi alle forze dell’ordine per sostenere le ragioni di chi lavora e produce di fronte alle mie deroghe, eccezioni, piaceri, abusivismi portati avanti dal sistema imperante di parcheggiatori e venditori abusivi ma anche di ragazzi sempre più giovani che rivendicano il proprio “diritto” a sballarsi o almeno a partecipare anche senza danari. E allora ecco la questione. Governare il territorio non significa usare manganello o chiudere un occhio. Ma non può significare nemmeno due pesi e due misure. E tanto meno Signori offende vedere oggi, adesso, piazzale Arnaldo militarizzata dopo una serata in cui è stata abbandonata a sé stessa. A Brescia, in città abbiamo tanti spazi e tanti locali, in tutti i quartieri, dove i giovani di tutte le tasche possono ritrovarsi e vivere la libertà ritrovata. E il Comune in dialogo con gli operatori deve saper indirizzare e comunicare i tempi della città. Brescia può farlo e merita di più. Senza ipocrisia. Senza pregiudizio. Le imprese non possono e non devono essere considerate controparte. Ma parte integrante della classe dirigente. E per cortesia il detto napoletano afferente Santa Chiara…. lasciatelo a Napoli: a Santa Chiara dopo il furto, furono apposte le cancellate. Ahimè solo dopo un furto….

Massimo Lucidi

“Piacere Federica, Una Mamma Blogger ed Instagrammer”

“Piacere Federica, Una Mamma Blogger ed Instagrammer”

Innanzitutto ringrazio Brescia Up che ha appoggiato il mio progetto di dedicare sul magazine bresciano una rubrica rivolta alle mamme.

Mi chiamo Federica e come faccio abitualmente attraverso  il mio blog e la mia pagina instagram “Federicamammablogger” vi terrò compagnia anche qui trattando diversi argomenti legati alla maternità ed i suoi molteplici aspetti.

In quanto donna innamoratissima della propria famiglia il mio blog nasce dalla voglia di manifestare questo amore, gridarlo al mondo e guardarlo ogni giorno con occhi stupiti!

La cultura mi ha sempre appassionato ed ho studiato lingue straniere: dopo il liceo linguistico ho conseguito la laurea in scienze linguistiche e letterature straniere indirizzo management e turismo, un percorso di studi concluso con il massimo dei voti nel 2012 discutendo una tesi sul “Turismo enogastronomico in Franciacorta”, preziosa terra bresciana dalle peculiarità territoriali, turistiche ed enogastronomiche indiscutibili, note non solo a livello locale ma soprattutto di prestigio internazionale.

Ogni scusa per me è buona per festeggiare con la mia famiglia, gli amici più cari, cibo, dolci a non finire e vino di qualità, un elemento di convivialità che, come ho sottolineato nella prima parte della mia tesi, accompagna l’uomo ed i suoi banchetti sociali da molti secoli.

Ho 30 anni (compiuti durante la quarantena e senza grandi festeggiamenti purtroppo) e nella vita ho provato a reinventarmi spesso : dopo diversi anni come impiegata commerciale estero e social media manager, lavoro che mi portava spesso fuori città, ho scelto di abbandonare questa strada al compimento del terzo anno di vita di mio figlio e nell’ultimo anno ho insegnato inglese, francese, spagnolo ed economia aziendale presso una scuola superiore privata. L’insegnamento è il lavoro che ho sempre sognato ed è stato molto gratificante aver l’opportunità di formare studenti  e futuri cittadini del mondo.

Nel tempo libero , da due anni, gestisco il mio profilo Instagram  “Federicamammablogger” diventato un punto di riferimento per molte mamme italiane, oltre ad essere un allegro diario della mia vita che mi ha permesso di conoscere molte mamme, ma anche molte aziende con le quali ho collaborato testando i loro prodotti e facendoli conoscere alla mia community. Affidarsi a micro influencer è una tecnica molto utilizzata dalle aziende internazionali e nazionali, che porta numerosi benefici in termini di visibilità e vendite e credono in me noti brand.

Amo ed ho sempre trovato interessante esprimermi attraverso la scrittura e nel mio blog e nelle mie pagine social mi diletto a raccontare la vita di una mamma e dei suoi adorati bambini: Christian ed Azzurra, un principino di 4 anni poco montessoriano amante dei super eroi e del buon cibo ed una principessa di 9 mesi allegra, sempre sorridente e curiosa della realtà che la circonda . Ogni giorno racconto la nostra tranquilla routine, gli acquisti ed i prodotti che usiamo, i viaggi, i traguardi e le difficoltà in tutta sincerità, semplicità e trasparenza.

Chi mi conosce bene mi definisce un vero frullatore di progetti nei quali metto anima e cuore, dedicandovi ogni energia disponibile (quelle che mi restano dalla gestione dei miei due pargoletti poco angioletti!) e a gennaio 2020 ho notato che la figura della mamma blogger e micro influencer mancava nella nostra città, quindi ho deciso di concentrare i miei contenuti sulle realtà locali e sulle mamme bresciane, organizzando piccoli eventi dove le mamme potessero incontrarsi e discutere di temi a loro cari, confrontarsi o semplicemente conoscersi per sentirsi meno sole nelle loro problematiche quotidiane. Durante questi piccoli eventi le mamme ricevono dei gadget , codici sconto e spunti interessanti donati dalle aziende con le quali collaboro.  Anche i prodotti che sulla pagina ho deciso di recensire e taggare sono sempre più Made in Brescia per mettere in risalto le attività locali.

In queste pagine parleremo nei prossimi mesi di gravidanza, allattamento e svezzamento, parto e post parto, scelte di mamme e genitorialità.

Sei una mamma ed hai domande da pormi? Ti racconterò la mia esperienza! Sei un’azienda e vorresti vedere i tuoi prodotti sulla mia pagina instagram per farli conoscere a molte famiglie italiane e bresciane? Scrivetemi  e vi risponderò sicuramente!

Ma ora parliamo di cose “serie”, parliamo di come tutto ebbe inizio, di come da “ragazza che stava per sposarsi giovane” sono diventata una mamma giovane. In altri tempi partorire il primo figlio a 25 anni e la seconda a 29 era una situazione normale, oggi è insolita e vista talvolta come una scelta coraggiosa. L’istinto è il motore della mia vita , sarò sincera, ma diventare mamma è stata la scelta migliore che potessi fare in vita mia. Quando diventi mamma tutto cambia, cambi tu, i tuoi pensieri, le tue priorità, il tuo modo di vestire e di muoverti, il tuo corpo, la tua casa, ma nella vita non mi sento di aver rinunciato proprio a nulla, anzi credo di aver imparato a vivere nel momento in cui sono diventata mamma, la mamma di Christian ed Azzurra.

L’attesa, un momento magico per la coppia

Quando ho conosciuto mio marito non avrei mai immaginato il destino mi potesse riservare un futuro così felice insieme a lui (e ai nostri figli). Ogni estate io e mia sorella trascorrevamo  tre mesi  in un residence sul Lago di Garda. Per tre mesi ci si dimenticava della città, del colore grigio delle strade e perfino dei compagni di classe per lasciar spazio a nuove amicizie, spesso definite estive, ma allo stesso tempo profonde e significative. Pietro l’ho conosciuto semplicemente cosi: un pomeriggio in piscina.

Dopo pochi anni decidemmo di sposarci ed entrambi ci impegnammo a fondo per organizzare un matrimonio curato nei dettagli, che lasciasse in noi un bellissimo ricordo ed emozionasse chi vi avrebbe preso parte. Iniziammo i preparativi con grande anticipo: un anno prima, il matrimonio sarebbe stato il 29 maggio dell’anno seguente.  Nei nostri progetti dopo il matrimonio c’erano un viaggio in America ed un figlio, ma una domenica mattina d’inizio aprile stringevo tra le mani quasi stupita  un test di gravidanza positivo e quasi non credevo ai miei occhi: Dio aveva scelto proprio noi per una nuova vita, lo trovai meraviglioso. In quell’esatto momento capì che i figli sono un dono e ci sentimmo pronti per questa responsabilità che fino a quel momento avevamo desiderato, ma guardato da lontano.

Durante i primi mesi di gravidanza avevo una sopportabile nausea (chi ci è già passato mi capisce), ma stavo  bene. Sono una persona ottimista e non mi lascio certo abbattere da un pochino di normale e prevista nausea. Decisi di fare i test di screening senza troppo preoccuparmi del risultato: eravamo giovani, senza fattori ereditari che potessero farci immaginare che il giorno prima del matrimonio ci avrebbero chiamato dall’ospedale per dirci che dal test risultava un’alta percentuale di rischio di patologie cromosomiche fetali.

Ci sposammo e qual giorno comunicammo agli invitati durante il taglio della torta l’emozionante notizia , andammo in viaggio di nozze in Messico (sono coraggiosa e poco ansiosa, in dolce attesa di 15 settimane intrapresi uno dei più bei viaggi della mia vita) e al ritorno feci l’amniocentesi e da questa risultò che Christian stava bene ed era sano.  Nonostante questo momento di dubbi e domande sulla salute del bambino abbiamo vissuto la gravidanza come un momento di serenità per la nostra coppia, che ha rafforzato il nostro legame, con la gioia che l’attesa ed il mistero portano con sé e la curiosità di cosa ci aspettava e di quale amore si potesse provare per i figli.

Durante l’attesa di Christian non riuscivo ad immaginare cos’avrei potuto provare dentro di me nel stringere mio figlio tra le braccia, mentre con la seconda gravidanza ne ero molto più consapevole…come vi dicevo all’inizio di questo articolo ho due figli: Christian e Azzurra.

Io e mio marito abbiamo cercato Azzurra quando Christian aveva tre anni, lui la desiderava tanto e anche noi. Oggi ammiro il loro rapporto amorevole e fraterno , nei loro sguardi percepisco amore e affetto l’uno verso l’altra nonostante la differenza d’età e i diversi interessi. Durante la quarantena hanno trascorso intere giornate insieme 24 ore su 24 e il loro rapporto si è rafforzato ulteriormente tra coccole, risate e giochi.

Vi ripeterò in ogni articolo che ogni gravidanza è diversa dall’altra e ogni bambino ha indubbiamente caratteristiche in comune con gli altri coetanei, ma è contraddistinto da  peculiarità differenti da quelle di qualsiasi altro, è questo che ci rende unici al mondo.

Spero di ritrovare i vostri occhi attenti nel mio prossimo articolo su Brescia Up dove parleremo di parto e post parto.

Federica Cadei

Mail: federica@mammawellness.it

Instagram: Federicamammablogger