Non conoscete il nome dei dj citati nel titolo? Non preoccupatevi. Non sono famosi, anche se sono molto bravi.
Tanti di coloro vanno al Samsara Beach non sanno che c’è in console, a farli emozionare. Spesso a Riccione oggi arriva Botteghi. Ma il Samsara deve molto, dal punto di vista musicale a Danilo Seclì. Il suo nuovo singolo si chiama “Push”: sta a metà tra pop e dance, tra ritmo e melodia, come tutti o quasi quelli pubblicati dall’artista nel corso di una carriera ormai piuttosto lunga. Ad esempio, il progetto collettivo Salento Calls Italy è nato nell’ormai lontano 2011. “Le sonorità di ‘Push’ sono un’evoluzione del sound di ‘Reverse’, che a sua volta derivava da ‘Master Blaster’, una cover attuale del capolavoro di Stevie Wonder. C’è una bella melodia pop creata insieme a Sam, il cantante, che mi ha aiutato un po’ nella produzione. Ma c’è pure il groove: in pista il brano spinge forte…”. Quando un dj resident è in console la gente deve ballare. Non esiste un dj resident incapace che resista a lungo in console. Anzi. Se un locale ha successo a lungo, il merito è senz’altro dei suoi dj resident. DR.Space del Circus, ad esempio, visto che il top club bresciano è un locale ‘per tutti’, suona anche musica ‘commerciale’, ovvero pure brani come “Viento” di Gianluca Vacchi. Ma è anche un grande conoscitore di groove elettronici e di house. Ricordo una versione house di nicchia di un brano di Whitney Houston che Space propose al Circus ben prima dell’attuale successo (forse eccessivo) di qualche cover. Space non è una star, ok, ma senza di lui ballerebbero in tanti al Circus e pure al Costez dove suona spesso? Non credo proprio. Uno dei migliori dj resident che abbia mai ascoltato in vita mia (e credetemi, ne ho sentiti proprio tanti) è Andrea Bozzi, che si esibisce tra Villa Bonin e Feel Club, due delle disco di riferimento a Vicenza e non solo. Al posto dei tanti orrendi ed inascoltabili mash up che tanti suoi colleghi propongono (“perché non ci sono le hit”, dicono), Bozzi fa una cosa ‘straordinaria’: quando c’è un pezzo radiofonico che tutti abbiamo nelle orecchie, cerca sui portali se c’è un remix ufficiale o un bootleg che davvero spacca e propone quella versione, non quella ‘banale’. Un tempo, prima di diventare tutti ‘producer’ (di livello infimo), i dj facevano tutti così. Oggi invece, sentendosi protagonisti invece che ‘amplificatori’ della bella musica, i dj non lo fanno più. E in discoteca ci annoiano. Chiudo con Peter K, dj resident del Pelledoca Milano. Spazia da un genere all’altro, ha una tecnica eccellente e spesso sta in console per ore ed ore da solo. Dall’after dinner a notte fonda. Non è facile. Per farlo bisogna ‘sentire’ la pista. Ha suonato in tanti, tantissimi locali in giro per l’Italia ma ha scelto di fermarsi al Pelledoca, uno delle disco / dinner più hot della città. Perché è così hot? Grazie anche alla sua musica.