Amo Brescia. E i Bresciani. Una città stupenda, solo recentemente scopertasi accogliente e turistica. Con una popolazione orgogliosa e laboriosa piegata dal lavoro. Oddio, o meglio ussignur, forse vi sto per raccontare una città precedente alla crisi finanziaria del 2008. Quei nonni infaticabili hanno ceduto il passo a nipoti rampanti ed estroversi. Cittadini del mondo. Vogliosi di divertirsi… qualcuno capace di farli e anche molto bene. Qualche altro, ancora succube di stereotipate esibizioni muscolari. Una grande macchina. Un vestito alla moda. Uno sfoggio di dané. Orgogliosi per la loro roba. Orgogliosi della storia. Piegati ma non abbattuti dalla quarantena, i bresciani hanno sofferto mesi e adesso è legittimo ritrovare il gusto della libertà. È appena il caso ricordare che l’Italia rispetto alla Germania, al Nord Europa, al Regno Unito, agli USA ha imposto uno stato di Polizia. Qui non ci siamo limitati ad appelli di restare in casa. Il Governo non ha avuto fiducia dei cittadini. E noi abbiamo temuto che la cosi grave interruzione dei diritti civili potesse compromettere anche il benessere psicologico degli Italiani. Ed io che ho scelto di restare in casa a Brescia e non a Napoli ho molto apprezzato l’assoluto rispetto delle leggi. Sono orgoglioso di questa città e mi sento lombardo di appartenenza. Preso dal lavoro e dalla ricerca del piacere sempre con impegno e classe. Com’era bello ieri sera Piazzale Arnaldo. Con gli imprenditori capaci e proattivi. Organizzati e organizzatori. Allarmati e capaci di reimpostare lavoro e spazi. Equilibrio economico e sostenibilità sociale e sanitaria. Neanche qui a Brescia sono arrivati contributi agli imprenditori e sussidi ai lavoratori… qui chi produce si è rimboccato le maniche e ci si è fatti carico di ripartire con mille attenzioni. Era bello piazzale Arnaldo ieri sera… il primo venerdì post Covid. Pieno di luci e impreziosito dai suoni le voci e i sorrisi di tanti giovani…. fino a quando…


Fino a quando la piazza è stata invasa da tanti altri giovani senza prenotazione, ma con altrettanta gioia e baldanza di partecipare al grande rito dell’aperitivo e della serata di libertà. Non si sono viste guardie civiche polizie municipali e di stato carabinieri. Come viceversa adesso. Siamo a sabato pomeriggio… e a dispetto di ogni logica nubi dense di tensione e nuove minacce si sono addensate in capo agli imprenditori, gli esercenti della piazza… Il Comune chiuderà la piazza. Adesso che vi scrivo ore 16 pare che l’accordo preveda la piazza chiusa alle 21.30. Ma perchè questo atteggiamento da parte del Comune? Cosa ci si dovrebbe aspettare da un’Amministrazione Civica? Per me, governare vuol dire assumersi delle responsabilità manifestando un modello di città di vivere comune in cui le piazze devono vivere. E Piazzale Arnaldo viva è un biglietto da visita di un sistema che può e deve funzionare. Un polmone economico. Sostenibile. Capace di fare qualità della vita. Un esempio per le piazze d’Italia. Governare significa ascoltare le Imprese e fornire poche regole ma chiare e affidarsi alle forze dell’ordine per sostenere le ragioni di chi lavora e produce di fronte alle mie deroghe, eccezioni, piaceri, abusivismi portati avanti dal sistema imperante di parcheggiatori e venditori abusivi ma anche di ragazzi sempre più giovani che rivendicano il proprio “diritto” a sballarsi o almeno a partecipare anche senza danari. E allora ecco la questione. Governare il territorio non significa usare manganello o chiudere un occhio. Ma non può significare nemmeno due pesi e due misure. E tanto meno Signori offende vedere oggi, adesso, piazzale Arnaldo militarizzata dopo una serata in cui è stata abbandonata a sé stessa. A Brescia, in città abbiamo tanti spazi e tanti locali, in tutti i quartieri, dove i giovani di tutte le tasche possono ritrovarsi e vivere la libertà ritrovata. E il Comune in dialogo con gli operatori deve saper indirizzare e comunicare i tempi della città. Brescia può farlo e merita di più. Senza ipocrisia. Senza pregiudizio. Le imprese non possono e non devono essere considerate controparte. Ma parte integrante della classe dirigente. E per cortesia il detto napoletano afferente Santa Chiara…. lasciatelo a Napoli: a Santa Chiara dopo il furto, furono apposte le cancellate. Ahimè solo dopo un furto….

Massimo Lucidi